ACERENZA, INAUGURATA LA TARGA IN MEMORIA DI DON ANTONIO GIGANTI, SCOMPARSO NEL 2019
Il sindaco Scattone: «Esimio fautore della nascita del primo Museo Diocesano regionale, lascia un segno eloquente nella storia della nostra cittadina»
È stata inaugurata ieri mattina ad Acerenza, nel quinto anniversario della sua morte, con la presenza deIl’Arcivescovo Mons. Francesco Sirufo, del Sindaco di Acerenza e dell’attuale direttore del Museo Diocesano, Don Gaetano Corbo, la targa commemorativa per ricordare con riconoscenza il Prof. Don Antonio Giganti. Il Sindaco ricorda la figura di Don Antonio Giganti «quale esimio fautore della nascita ad Acerenza del primo Museo Diocesano regionale, lasciando un segno eloquente nella storia della nostra storica cittadina. Ho avuto modo di conoscerlo personalmente durante il percorso universitario presso l’Università degli Studi di Bari, facoltà di Giurisprudenza, perché professore Associato di Storia Medievale nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari. Per molti studenti universitari che frequentavano la facoltà di Giurisprudenza e non solo, infatti, il Prof. Giganti, rappresentava un riferimento di competenze e di conoscenze». Giganti, nacque a Oppido Lucano il 9 marzo 1935, sacerdote e canonico della Cattedrale di Acerenza, laureato in Scienze Bibliche presso la Studium Biblicum di Gerusalemme, in Filosofia presso l’Università degli Studi di Bari, è stato Professore Associato di Storia Medievale nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari. Ha tenuto sempre fede alle sue origini lucane non abbandonando mai la residenza nel luogo di nascita e ha dedicato molta parte della sua ricerca scientifica al luogo di nascita e alla sua Diocesi di appartenenza: l’Arcidiocesi di Acerenza. Su questa Egli ha lavorato e prodotto pubblicazioni scientifiche di alto pregio. Tra questi, il volume “La Cattedrale di Acerenza” è l’opus maximum degli studi e della ricerca sul tempio acheruntino, vanto di Acerenza e di tutta la Basilicata. Analizza il monumento in tutti i suoi aspetti, con un corredo iconografico di singolare efficacia, elaborato manualmente da pittori ed incisori esperti. L’opera costituisce un tassello importante della storiografia lucana. Antonio Giganti non si è fermato solamente alla ricerca scientifica, ha anche operato nella ristrutturazione della Biblioteca e dell’Archivio della Diocesi. Ha inoltre dato l’avvio alla creazione del Museo Diocesano nelle due sezioni: quella religiosa e quella archeologica. Il museo Diocesano acheruntino ospita prevalentemente oggetti provenienti dal tesoro della Cattedrale di Santa Maria Assunta: oreficeria, argenteria, statuaria lignea e dipinti. E’ inoltre presente un’ importante collezione di paramenti liturgici e sono esposti anche reperti archeologici anteriori alla nascita del Cristianesimo emersi dal sottosuolo acheruntino. E così prosegue il Primo cittadino: «Il Museo della diocesi acheruntina nasce nel 2007 per volere di Mons. Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo di Acerenza, che affida la direzione proprio al Don Antonio Giganti e rappresenta il degno traguardo di un lungo cammino iniziato già negli anni ’70 attraverso l’impegno dell’Arcidiocesi che realizzò un sogno coltivato con tenacia e passione dalla comunità ecclesiale di Acerenza. Il primo Museo Diocesano in Basilicata nasce con molteplici finalità delle quali vanno ricordate almeno tre: porre a disposizione della nostra comunità ecclesiale un centro di riferimento artistico con possibili incontri culturali; una decorosa e sicura conservazione delle opere d’arte, prodotte da chi ci ha preceduti nel segno della fede; disponibilità di queste opere per l’intera collettività, finalizzata alla crescita spirituale, culturale e sociale. Il Museo Diocesano, allestito nel 2007 nelle suggestive sale della struttura che ospitava il Seminario di Acerenza, L’evento di commemorazione attraverso l’apposizione di una targa in pietra, promosso dal Vescovo, Mons. Francesco Sirufo, dal Direttore del Museo, don Gaetano Corbo, e dall’Amministrazione Comunale di Acerenza, si propone di ricordare chi a curato l’apertura e l’avvio di un contenitore prestigioso dell’arte cristiana e della storia lucana, capace di incrociare i desideri e le prospettive di tanti turisti che giungono ad Acerenza per visitare la Cattedrale e il borgo medievale e trovano nel Museo Diocesano un interessante percorso culturale.