L’AVVOCATO MUSACCHIO NELLA BUFERA
Rinnovo membri assemblea, le associazioni denunciano il caso schede mancanti: annullamento? Consorzio di Bonifica, dopo la condanna il caos elezioni consortili: «La Regione intervenga»
L’Amministratore unico del Consorzio di Bonifica della Basilicata sempre più nella bufera. Dopo la condanna, pena sospesa, a 1 anno e mezzo di reclusione, come decisa dal Tribunale di Matera in relazione alla vicenda del rischio inondazione a Policoro dovuto alla strozzatura, nel canale 7, causata da un tombino abusivo poiché non conforme alle prescrizioni impartite, ieri il caos delle elezioni consortili per il rinnovo dei membri dell’Assemblea. Alle 8, l’apertura dei seggi elettorali per i circa 40mila aventi diritto al voto. In tutto 6 le liste di candidati, 2 per ciascuna delle 3 sezioni di appartenenza dei consorziati, con ricorso pendente al Tribunale amministrativo regionale della Basilicata presentato a seguito dell’esclusione di una lista. Non tante schede quanti votanti. La prima segnalazione, dal seggio di Villa d’Agri-Marsicovetere, dove, in extremis, l’Au Musacchio ha cambiato il dipendente consortile con funzioni di segretario. «Nel seggio di Villa d’Agri-Marsicovetere alla ore 11 circa – incomprensibilmente – sono terminate le schede per la votazione nella Sezione 1, impedendo ai tanti aventi diritto che dopo quell’orario hanno affollato il seggio di poter esprimere il proprio diritto di voto». La nota a firma di Michele Di Fuccio, vice presidente provinciale Cia è stata inviata anche al Presidente Bardi e ai gruppi consiliari, in quanto la Regione è socio di maggioranza del Consorzio di Bonifica, con la richiesta di intervenire per quanto di loro competenza. «Si tratta – è scritto nella nota – di un fatto gravissimo che fa emergere la grande approssimazione con cui è stata gestita tutta la fase relativa alle procedure per il rinnovo del Consiglio Consortile. A questo bisogna aggiungere situazioni poco chiare rispetto agli aventi diritto al voto ed alle situazioni debitorie dei consorziati. L’esempio è quello di un candidato ammesso in una lista – e per l’ammissione è stata verificata la non morosità – che, il giorno dell’esercizio del voto, gli viene negato il diritto al voto perché moroso!» «Siamo alle comiche – affermano gli agricoltori davanti al seggio del Consorzio di Bonifica di Basilicata a Marsicovetere. Sarebbe interessante capire quale è la situazione negli altri seggi». Il direttivo Cia Val D’Agri ritiene doveroso «interrogare la dirigenza del Consorzio su 2 argomenti: Quante schede sono state predisposte e sulla base di quali valutazioni, per l’espressione del voto nelle 3 sezioni di appartenenza degli oltre 32.000 aventi diritto al voto e come e sulla base di quale valutazione sono stabilite le schede da consegnare ai singoli seggi per l’espressione del voto? A quale data, sulla base di quali elementi sono state individuate le morosità e sulla base di quali direttive?» Il direttivo della Cia Val D’Agri ritiene, inoltre, che «l’aver impedito il voto ad uno solo o a decine o centinaia di aventi diritto al voto è un grave atto di cui il Consorzio deve dar conto al mondo agricolo lucano ed alle istituzioni regionali. Nel merito, alcuni candidati della lista n. 1 (Agricoltura è vita) della sezione 1 si riservano ogni valutazione in merito alla richiesta di annullamento delle elezioni».
LA REAZIONE DI CONFAGRICOLTURA E COPAGRI
«Apprendiamo dai colleghi della Cia quanto successo a Villa d’Agri. Terminate le schede elettorali per far votare gli agricoltori: è un evento gravissimo senza precedenti, che mina alle fondamenta la possibilità della libera e democratica possibilità di esprimere il proprio voto e scegliere i propri rappresentanti nell’Assemblea consortile» affermano Francesco Paolo Battifarano, presidente di Confagricoltura Basilicata e Nicola Minichino, presidente Copagri. «Per giunta, aver impedito ad un candidato di esprimere il proprio voto, benché tale circostanza non fosse emersa in sede di candidatura, fa sorgere forti dubbi su come si sia svolto tutto il procedimento elettorale. – continuano – Dal nostro canto abbiamo presentato ricorso al Tar per l’esclusione di alcune nostre liste. La norma regionale, a nostro avviso, parla di ineleggibilità e non di incandidabilità e per questo è illegittima la esclusione di candidati e liste, ragione per la quale pende un ricorso al Tar». «Bene fanno i colleghi della Cia a denunciare l’accaduto e a far valere le ragioni degli agricoltori. Siamo al loro fianco e rivendichiamo le ragioni degli agricoltori e chiediamo a gran voce l’intervento del Presidente Bardi» concludono Battifarano e Minichino.