IL PATTO DI INSTABILITÀ
Oltre il giardino, M5S e Pd: nell’incrocio di accuse, tirata in mezzo pure Azione per l’occhiolino al cdx. Tra i partiti dei no, il sì è una chimera: Araneo e Gentile, madri lingue diverse
La situazione politica in Basilicata in vista delle prossime elezioni regionali è il tema che resta focale nel programma di Cronache Tv “Oltre il giardino”, dove in una delle recenti puntate il conduttore Paride Leporace ha discusso con le ospiti in studio – la coordinatrice provinciale di Potenza del Movimento 5 Stelle Alessia Araneo e la vicesegretaria regionale del Partito Democratico Nicoletta Gentile – in particolare, della difficoltà nel trovare un accordo per la costruzione di un “campo largo” di centrosinistra.
«IL PD PICCHIA FORTE, FORSE NEL TENTATIVO DI PIEGARE»
Gentile apre il dibattito chiarendo come per quanto ad oggi il «centrosinistra sicuramente è ancora in una fase di stallo» non sia possibile «partecipare ad un tavolo del centrosinistra e il giorno dopo “aprire una finestra sul mondo” rispetto al centrodestra e al governatore uscente Vito Bardi», alludendo in tal senso alle dichiarazioni rilasciate in precedenza anche negli studi di Cronache Tv dal leader regionale di Azione Donato Pessolano il quale, spendendosi in alcune dichiarazioni sull’attuale compagine di Governo regionale, ha asserito che «Bardi con tante difficoltà, in cinque anni non è stato supportato da una squadra adeguata». Interviene Araneo criticando il Partito Democratico «che si propone come maggiore alleato del Movimento Cinque Stelle» criticandone il metodo utilizzato, cioè «a picchiare forte forse nel tentativo di piegare». Tant’è Gentile ribatte alle critiche di Araneo: «Non concordo assolutamente sul tentativo di piegare. Noi stiamo discutendo, stiamo dialogando. Io credo – chiarisce la vicesegretaria regionale del Pd – che sia necessario trovare elementi di convergenza che ci devono unire» affinchè «ci siano tutte le condizioni per arrivare ad un accordo». «In questo momento di stallo – enfatizza Gentile – dobbiamo avere tutti, il Pd in primis, un grande senso di responsabilità, perché abbiamo uno scopo comune» ossia quello di «andare a vincere le elezioni».
IL PASSO INDIETRO DEL PD: SÌ ALLE PRIMARIE?
Gentile ammette però una serie di errori da parte del Pd, a partire dal metodo: «Ci siamo resi conto, benchè valutavamo positivamente la candidatura di Angelo Chiorazzo che una volta portata al tavolo del centrosinistra la risposta non è stata delle migliori. Da partito responsabile – prosegue – abbiamo fatto un passo indietro e rimesso tutto in gioco mettendo in ballo uno nuovo metodo attraverso il quale arrivare alla proposta del candidato presidente. Il risultato – rimarca la vicesegretaria regionale del Pd – neanche in questo caso è stato brillante, nonostante lo sforzo del Pd che all’inizio non era concorde sulle primarie ma – incalza – pur di stare insieme, pur di raggiungere lo scopo abbiamo fatto un passo indietro prendendo in considerazione il metodo popolare e democratico, chiedendo ai cittadini, visto che in questo momento come Partiti politici non siamo in grado di trovare una scelta che sia la più giusta, quale è la soluzione migliore».
RICUCIRE LA COALIZIONE CSX È POSSIBILE?
Dopo aver ascoltato le reciproche analisi, Leporace chiede alle due ospiti in studio se ci sia ancora margine per ricucire oppure ormai le distanze sono talmente ampie che converrebbe prendere strade diverse in vista del voto regionale. «Da parte nostra c’è assolutamente la volontà di ricucire», ribatte Gentile. Mentre Araneo è più scettica, considerando i precedenti: «Naturalmente noi rivendichiamo protagonismo, per noi è la prima volta che sediamo ad un tavolo di coalizione. Capiamo qual è, innanzitutto, un orizzonte valoriale da condividere, quali sono le linee guida, i contenuti del programma e il metodo per individuare una candidatura unitaria». Una condizione che fino ad oggi non ha affatto funzionato perché «il Pd ha iniziato a correre da solo presumendo e sbandierando un accordo ai vertici che non c’è mai stato», incalza Araneo. In sostanza, per far sì che funzioni una coalizione di centrosinistra bisognerebbe partire da zero. Azzerare tutto quello che è stato detto finora e ripartire con spirito diverso, con metodi diversi, con volontà diverse.