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IN CRESCITA I SETTORI COSTRUZIONI E SERVIZI, IN CALO L’AGRICOLTURA

Natalità e mortalità delle imprese lucane: 2023 chiuso con saldo positivo. Bene il Materano, negativo il Potentino

In uno scenario economico caratterizzato da inflazione, tensioni geopolitiche e cambiamenti tecnologici, il saldo 2023 per le imprese italiane resta positivo, ma non per tutti gli ambiti di attività. Oltre il 70% delle 42mila imprese registrate in più negli ultimi 12 mesi, opera in soli 3 macro-settori: le costruzioni, il turismo e le attività professionali. C’è anche il focus sulla natalità e mortalità delle imprese in Basilicata, nel rapporto Movimprese elaborato da Unioncamere e InfoCamere in base al Registro delle imprese delle Camere di commercio.

IL SALDO LUCANO

Nel 2023, in Basilicata 2 mila e 398 iscrizioni a fronte di 2 mila e 373 cessazioni: saldo finale, più 25 imprese. Con complessive 58 mila e 726 imprese registrate in Basilicata, di cui 52 mila e 152 attive, al 2023 tasso lucano di crescita pari al più 0,04%. In relazione ai dati provinciali, nel Potentino saldo negativo e tasso di crescita pari a meno 0,05%. A fronte di mille e 485 iscrizioni, mille e 503 le cessazioni: meno 18 imprese. Bene, al contrario, il Materano che ha fatto registrare un saldo positivo ed un tasso di crescita pari a più 0,20%. A fronte di 870 cessazioni, nel 2023 913 le iscrizioni: più 43 imprese.

IMPRESE LUCANE: LA FORMA GIURIDICA

In relazione alla forma giuridica dello stock complessivo delle imprese lucane al 2023, 36 mila e 666 (pari al 62,4% del totale) sono imprese individuali, 13 mila e 22 (il 23,4%) sono società di capitale, 5 mila e 261 (il 9%) sono società di persone, mentre 3 mila e 77 (il 5,2% del totale) di altre forme.

ATTIVITÀ ECONOMICA: CHI SALE, CHI SCENDE

Così, inoltre, si presenta la situazione lucana in relazione ai principali settori di attività economica. In crescita il settore costruzioni (6mila e 611 le imprese lucane, rappresentano l’11,88% del totale) e quello dei servizi (14mila e 695): rispettivamente più 0,62% e più 2,25%. In calo le imprese nel settore agricoltura (meno 1,16%), industria (meno 0,43%) e commercio (meno 0,78%). Le imprese del settore agricoltura, silvicoltura e pesca, sono in Basilicata le più numerose: ne risultano registrate 17 mila e 857, pari al 31,60% del totale. In calo costante dal 2010, le imprese lucane del settore commercio all’ingrosso e al dettaglio: sono 12 mila e 281 (meno 0,78%) e rappresentano il 22,07% del totale. Nel settore industria-attività manifatturiere, 4 mila e 2 imprese registrate (il 7,19%) del totale. Nel settore attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, 3 mila e 824 imprese registrate (il 6,87% del totale). Così a seguire: altre attività di servizi (2 mila e 163 imprese registrate, il 3,89 % del totale), attività professionali, scientifiche e tecniche (mille e 780 imprese, il 3,20% del totale); noleggio, agenzie viaggio e servizi di supporto alle imprese (mille e 529 imprese, il 2,75% del totale); trasporto e magazzinaggio (mille e 334 imprese, il 2,40% del totale); servizi di informazione e comunicazione (mille e 8 imprese, l’1,81% del totale); attività finanziarie e assicurative (869 imprese, l’1,56% del totale), attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (727 imprese, l’1,30% del totale); attività immobiliari (608 imprese, l’1,9% del totale); sanità e assistenza sociale (490 imprese, lo 0,88% del totale); istruzione (362 imprese, lo 0,65% del totale); fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (295 imprese, lo 0,53% del totale); fornitura di acqua, reti fognarie e gestione impianti (127 imprese, lo 0,23% del totale), estrazioni di minerali da cave e miniere (53 imprese, lo 0,10% del totale).

LE ALTRE REGIONI

I dati italiani indicano in crescita il tessuto imprenditoriale di tutte le quattro aree geografiche. Con le sue 14mila e 948 imprese in più, il Mezzogiorno ha determinato più di un terzo dell’intero saldo annuale, staccando il Nord-Ovest (più 11.210) e il Centro (più 10.626). Bilancio imprenditoriale attivo per diciassette delle venti regioni italiane. In termini assoluti, meglio di tutte hanno fatto la Lombardia (10.562 imprese in più), il Lazio (più 9.710) e la Campania (+6.351). Il Lazio (più 1,59%) registra invece la crescita più sostenuta in termini relativi; seguono la Lombardia (più 1,12%) e la Campania (più 1,04%). A livello nazionale, l’intero saldo positivo del 2023 è spiegato dalla crescita delle società di capitale: 57.846 in più in termini assoluti, pari al più 3,1% in linea con quanto registrato nel 2022. Le imprese individuali, che continuano a rappresentare la metà dello stock di imprese esistenti (il 50,6%), mostrano invece una flessione di quasi 2 mila unità, facendo registrare, in termini relativi, un decremento che sfiora lo 0,1%

Ferdinando Moliterni

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