ELECTION DAY SÌ, MA NON È DETTO
Data unica per 1° turno comunali ed Europee: per l’elezione dei presidenti, a Piemonte e Basilicata la scelta. Forzisti diversi: Cirio preferirebbe giugno mentre Bardi potrebbe optare per aprile
Il Governo ha deciso, l’election day sarà l’8 e 9 giugno. La data è obbligatoria per il primo turno delle elezioni comunali (o per il turno unico per i comuni sotto i 15.000 abitanti) e per le elezioni europee. Come ha ben chiarito Piantandosi le Regioni Piemonte e Basilicata potranno decidere se aderire o meno all’election day.
IN BASILICATA
L’8 e 9 giugno, quindi, si voterà sicuramente per il capoluogo di regione e per i tanti comuni in cui sono previste le elezioni. Dipenderà da Bardi la decisione se votare anche per le elezioni regionali. Da quanto è dato sapere il presidente Cirio è intenzionato a portare il Piemonte al voto nella finestra di giugno. Bardi non avrebbe ancora deciso ma sembrerebbe orientato a votare a metà aprile. Il Generale sarebbe intenzionato a fare sciogliere subito la riserva sulla sua ricandidatura alla presidenza della Regione Basilicata per evitare di essere rosolato nella lunga attesa.
IL GOVERNO FAVORISCE L’ELECTION DAY
Quello che appare chiaro è che il Governo Meloni, dopo che sono state stabilite le elezioni in Sardegna e Abruzzo, avrebbe chiara la volontà di accorpare le altre elezioni insieme alle europee. Il chiarimento di Piantandosi sulla possibilità per Piemonte e Abruzzo di votare a giugno è chiaramente il segnale di questa volontà. E, del resto, al centrodestra in generale e a Fratelli d’Italia in particolare conviene votare a giugno in modo da sfruttare il traino propagandistico delle elezioni europee quando ci sarà la massima espansione della propaganda elettorale dei Partiti nazionali e, contemporaneamente, sarà più difficile per Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle di trovare una intesa politica.
IL TAVOLO NAZIONALE
Ad ogni buon conto, non appena sarà stabilita la data delle elezioni verrà convocato il tavolo nazionale per decidere il nome del Presidente. Solinas scelse di accelerare il momento della decisione sciogliendo anticipatamente il Consiglio regionale, il risultato non è stato esattamente favorevole per l’ex presidente della Regione Sardegna. Ora la palla è nelle mani e nel campo di Bardi, sarà lui a decidere se aspettare e accettare le indicazioni implicitamente date dal Governo o accelerare per andare subito al voto. Il tempo delle scelte sta arrivando.
Di Massimo Dellapenna