“TURISMO DELLE RADICI”: L’OPPORTUNITÀ EMIGRATI
La riflessione di Livia Graziano
Il “Turismo delle Radici” si presenta come un nuovo orizzonte nel panorama turistico italiano, offrendo esperienze autentiche ai viaggiatori e contribuendo al progresso economico delle regioni coinvolte. Questa forma di turismo, alimentata da canali digitali innovativi, potrebbe rappresentare un punto di svolta per la Basilicata attraverso l’utilizzo siti web e social network, così da attirare viaggiatori desiderosi di esplorare le proprie radici italiane. Tale approccio non solo favorisce la crescita economica, ma svolge anche un ruolo chiave nella valorizzazione delle aree meno conosciute e meno sviluppate, creando opportunità lavorative, soprattutto per i giovani, nelle zone colpi- te dallo spopolamento. La Basilicata, con la sua ricca storia migratoria, costituisce un terreno fertile per chiunque voglia esplorare le proprie radici italiane. Attraverso progetti di ricerca, formazione e promozione, è possibile potenziare il turismo nella regione, ampliando la comprensione della propria identità culturale. La promozione del “Turismo delle Radici” in Basilicata non si limita alla mera attrazione di turisti, ma si impegna anche nella narrazione delle storie di emigrazione. Questo approccio arricchisce l’esperienza dei viaggiatori, offrendo un legame con la cultura italiana: le testimonianze di coloro che sono partiti alla ricerca di nuove opportunità e han- no conquistato successi significativi contribuiscono a costruire un legame tra passato e presente. Secondo l’ultimo Rapporto Italiani nel Mondo del- la Fondazione Migrantes, gli italiani iscritti all’Aire (Anagrafe Italiana residenti all’estero) sono 5.806.068, il 9,8% degli oltre 58,9 milioni di italiani residenti in Italia. Inoltre, secondo lo stesso Rapporto, i lucani che vivono al di fuori dell’Italia sono 139.792, precisamente 68.498 donne e 71.294 uomini. Solo nell’ultimo anno, dalla Basilicata sono partite 698 persone. In conclusione, il “Turismo delle Radici” non solo valorizza la Basilicata, ma offre anche un’opportunità unica per i viaggiatori interessati a esplorare le proprie radici italiane. Questa forma di turismo si presenta come un pilastro per lo sviluppo sostenibile e l’occupazione nelle aree rurali, dimostrando che conservare le radici culturali può essere al tempo stesso un viaggio nel passato e un contributo al futuro delle comunità locali. In un mondo sempre più connesso digitalmente, il “Turismo delle Radici” emerge come un ponte tra tradizione e modernità, un’opportunità di scoperta personale che si traduce in benefici concreti per le comunità locali.
Di Livia Graziano