STREPITOSO SUCCESSO DEL BRAVO RAGAZZO ITALIANO IN RIMONTA AL 5º SET AUSTRALIAN OPEN
Giovanni MALAGÒ: “Da oggi, più che mai, nel Pantheon dei Miti intramontabili del tennis azzurro e mondiale. Uno stratosferico Sinner è il re dell’Australian Open dopo una maratona di speranza, sofferenza ed emozione, trasformata in gioia incontenibile”
È GIUSTO INFORMARE
CI CONQUISTA A COLPI DI NORMALITÀ
COMPLIMENTI CONGRATULAZIONI
ECCEZIONALE IL RAGAZZO ITALIANO DI 22 ANNI HA VINTO IN RIMONTA CON FORZA DI VOLONTÀ PSICO FISICA FANTASTICA
🔺CREDERCI SEMPRE SENZA ARRENDERSI FINO ALLA FINE‼️
REALMENTE SINNER
È LEGGENDA!🎾 Jannik Sinner
Tutti in piedi per il primo italiano nella storia a vincere gli Australian Open 2️⃣0️⃣2️⃣4️⃣ grazie per averci fatto sognare così!
Orgoglio italiano tesserato al Tennis Club Italia di Forte dei Marmi 🇮🇹🇮🇹
#sapevatelo2024 GO GO GO
SARÀ FESTA DOPPIA IN QUIRINALE CON IL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA DATA GIÀ FISSATA PROSSIMA SETTIMANA PER SUCCESSO IN COPPA DAVIS ED ORA AGLI AUSTRALIAN OPEN
GIOVEDÌ 1️⃣ FEBBRAIO 2️⃣0️⃣2️⃣4️⃣
REPORT GIORNALIERO DALLA STAMPA INTERNAZIONALE DELLO STORICO SUCCESSO PER LO SPORT ITALIANO
STREPITOSO SUCCESSO DEL BRAVO RAGAZZO ITALIANO IN RIMONTA AL 5º SET AUSTRALIAN OPEN
GALLERIA FOTOGRAFICA
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Leggenda Sinner, in Australia vince il suo primo Slam
Trionfo a Melbourne, Medvedev battuto in rimonta 3-2 (3-6/3-6/6-4/6-4/6-3).
Di Panatta 48 anni fa ultimo major azzurro.
Meloni: ‘Scrive una pagina di storia che ci rende orgogliosi’
Jannik Sinner vince gli Australian Open, conquistando il primo Slam della sua carriera.
Il leader del tennis azzurro in finale ha battuto al quinto set in rimonta il russo Daniil Medvedev con il punteggio di 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3.
Ha aspettato quasi mezzo secolo l’Italia per festeggiare il trionfo di un azzurro in un torneo del grande slam e finalmente è arrivato Jannik Sinner. L’altoatesino a 22 anni è riuscito laddove in precedenza erano arrivati solo Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta, entrambi a Parigi e l’ultima volta nel 1976, issando per la prima volta nella storia il tricolore sul primo major stagionale.
Dato per favorito nella finale col russo Daniil Medvedev, visto il percorso quasi netto nel torneo culminato con la vittoria in semifinale su Novak Djokovic, Sinner sembrava aver perso il tocco magico e la forza interiore che si era costruito finora. Finito sotto 2-0, ha riacceso la luce nel terzo set, cominciando una rimonta che ha completato dopo tre ore e 45 minuti di gioco, imponendosi 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3.
“Un vittoria speciale, un torneo incredibile, due settimane fantastiche”
le prime parole dell’azzurro, che ha commosso augurando
“a tutti i bambini di vivere questo sogno e di avere la libertà che mi hanno dato i miei genitori”
Il padre Hanspeter e la mamma Siglinde non erano a bordocampo alla Rod Laver Arena a seguire il match, ‘costretti’ alla tv come milioni di italiani, ma gran parte del tifo era per l’italiano, che ha conquistato tutti e non solo per la qualità del gioco, migliorato negli ultimi mesi grazie a vittorie importanti come quelle su Djokovic alle Atp Finals e in Coppa Davis.
La partita ha avuto due momenti e una svolta, ma si era messa male per l’italiano, con Medvedev che stava più vicino al campo del solito in risposta.
Il numero 3 del mondo ha impostato la partita con l’obiettivo di alzare il ritmo e di mettere pressione da dietro già dai primi colpi per neutralizzare i cambi in lungolinea di Sinner, il cui servizio non funzionava come al solito mentre quello del russo era quasi implacabile.
Il break alla fine è arrivato inevitabile e il set si è chiuso 6-3.
Stesso copione nella seconda partita, con Sinner ancora in difesa e che ha ceduto ancora presto la battuta, perdendo di nuovo 6-3 dopo essere stato sotto anche 5-1.
Il finale sembrava annunciato, ma è arrivato il momento della svolta
Col servizio e in generale il tennis di Jannik che hanno cominciato a migliorare, mentre il ritmo del russo è calato, l’italiano si è preso il break decisivo al decimo game.
A quel punto è stato Sinner ad avvicinarsi di più al campo, a metter più peso nei palleggi e grande precisione e varietà nei colpi, guadagnandosi il 2-1 con un placido 6-4. Medvedev si è trovato a sua volta in difesa, mentre sempre più spesso Sinner chiudeva il punto stringendo poi il pugno nel suo gesto di esultanza misurata. Il break è arrivato inevitabile e così il secondo 6-4 che ha riequilibrato la partita, ma era evidente a tutti come sarebbe andata a finire.
Il quinto set è vissuto infatti nell’attesa di un colpo da ko, arrivato già al quinto game con il break, poi doppiato poco dopo per il 6-3 conclusivo
Sinner si è lasciato cadere a terra
e poi è saltato sulla balaustra
e si è arrampicato in mezzo allo staff, alla squadra
I suoi primi ringraziamenti sono stati per Vagnozzi e Cahill, i due coach che lo hanno guidato e accompagnato anche nel corso della finale, specie nei momenti difficili dei primi due set:
“Cerchiamo di migliorare giorno dopo giorno cercando di diventare sempre più forti. Sono davvero felice di avervi con me ad incoraggiarmi e comprendermi perché a volte non è semplice, ma sono fatto così”
Altre parole che possono spiegare perchè il ragazzo della Pusteria ha cominciato a conquistare il mondo per salire sul trono del tennis.
Arriveranno incontri, strette di mano, premi e riconoscimento ma tanti altri sono all’orizzonte, perché il Sinner di Melbourne promette di potersi ripetere presto e portare il tennis italiano ad una nuova dimensione
Medvedev omaggia Sinner.
“Prima di tutto mi voglio complimentare con Jannik: sei cresciuto molto, hai lottato e stai vincendo tanti tornei. Te lo sei meritato. Sono certo che non sarà la tua ultima finale slam ma io cercherò di vincere la prossima sfida, visto che con te ho perso le ultime tre”
Così Daniil Medvedev dopo la sconfitta con l’azzurro Sinner nella finale dell’Australian Open
“Ringrazio il mio team che mi ha incoraggiato e sostenuto. Purtroppo non ce l’ho fatta ma cercherò di riuscirci la prossima volta.
È doloroso perdere in finale, anche se è meglio che perdere prima…. Io voglio sempre vincere. Dovrò lottare ancora di più ma sono orgoglioso di quello che ho fatto e la prossima volta metterà ancora tutto, ma di più”
Anche Djokovic si congratula con l’azzurro. Novak Djokovic si è congratulato con Jannik Sinner per la sua vittoria oggi agli Australian Open. Come riferiscono i media a Belgrado, subito dopo la fine dell’incontro con Medvedev, Djokovic su Instagram si è felicitato con Sinner, facendo al tempo stesso i complimenti anche al tennista russo. Novak Djokovic era stato sconfitto da Sinner in semifinale a Melbourne.
I complimenti di Berrettini.
“Campione dentro e fuori, bravo Jannik”
Sono i complimenti sui social di Matteo Berrettini a Jannik Sinner dopo la vittoria agli Australian Open del tennista altoatesino, primo italiano da Panatta a oggi a vincere nuovamente uno slam singolare maschile. Berrettini nel 2021 ci era solamente andato vicino, arrivando in finale a Wimbledon.
Malagò:
“Sinner è nel Pantheon del tennis”
“Da oggi, più che mai, nel Pantheon dei Miti intramontabili del tennis azzurro e mondiale. Uno stratosferico Sinner è il re dell’Australian Open dopo una maratona di speranza, sofferenza ed emozione, trasformata in gioia incontenibile”
Così il presidente del Coni, Giovanni Malagó, commenta su X la vittoria di Sinner agli Australian Open
“Un italiano torna a vincere uno Slam quasi 48 anni dopo l’ultimo successo firmato da Panatta: è storia da applaudire, vivere e proiettare all’infinito per scrivere nuove pagine di gloria. Complimenti, Jannik. A te, al tuo staff, alla federtennis. Sei un’eccellenza che coniuga il talento all’applicazione, la consapevolezza all’umiltà. Siamo tutti Jannik Sinner. Orgogliosi di te”
Meloni: ‘Sinner scrive una pagina di storia che ci rende orgogliosi’
“Jannik Sinner scrive oggi una nuova pagina di storia che ci rende orgogliosi. Per la prima volta, l’Italia conquista lo slam australiano. Un’impresa memorabile degna di un vero campione”
Lo scrive sui social la premier Giorgia Meloni, pubblicando la foto del tennista vincitore degli Australian Open.
{Riproduzione riservata © Copyright ANSA}
è giusto informare
SINNER, FINALE DA FAVOLA: È STORIA!
Jannik Sinner è il primo italiano a vincere l’Australian Open nella storia del gioco. In finale rimonta due set di svantaggio e piega Daniil Medvedev
{di Alessandro Mastroluca | 28 gennaio 2024}
Vincere il primo Slam è un’emozione che non si dimentica. Farlo recuperando due set di svantaggio, ribaltando la finale da sotto 36 15, e diventare il primo italiano di sempre nell’albo d’oro dell’Australian Open rende l’emozione un pezzo di storia. E’ quello che è riuscito a fare Jannik Sinner, che ha sconfitto Daniil Medvedev 36 36 64 64 63.
Al primo match point, Sinner risolve la sua prima finale Slam col diritto lungolinea. Il suo colpo. Sembra impossibile, ma è successo davvero. Dopo quasi 48 anni, l’Italia torna ad avere un campione Slam in singolare. Dopo l’ultimo punto, Sinner cede all’emozione. Si lascia cadere a terra poi salta la balaustra e si arrampica in mezzo allo staff, alla squadra, alla sua famiglia in giro per il mondo. Quella famiglia con cui condividere un giorno storico per il tennis italiano.
Sinner ha completato la finale con 14 ace a 11 e 5 doppi falli a 3. Ha messo in campo meno prime e ottenuto in percentuale meno punti, ma ne ha ricavati il 54% contro il 45% del moscovita con la seconda. Ha messo a segno 50 vincenti a 44 e chiuso la finale con otto gratuiti in meno. Significativo il vantaggio negli scambi brevi, 72 punti a 68, e ancor di più in quelli lunghi, 41 contro 34.
Il primo punto lo vince Medvedev, risposta in diagonale vincente contro la seconda. Il primo di Sinner in una finale Slam matura grazie a un diritto lungolinea che cambia ritmo allo scambio e forza Medvedev all’errore. Il primo ace chiude il primo game.
Il moscovita tiene ai vantaggi nel suo primo turno di battuta, Jannik inizia i primi due da sotto 0-15. Come contro Hurkacz, Medvedev sta più vicino al campo in risposta. Sinner, non sempre reattivo quando l’avversario gli risponde forte e profondo contro la seconda, è chiamato alla prima sfida: salvare tre palle break di fila (1-1 0-40) in un game in cui non gli entra la prima.
Forte di due ace a game nei primi due turni di battuta, Medvedev allunga 3-1. Il numero 3 del mondo ha chiaramente impostato la partita con l’obiettivo di alzare il ritmo e di mettere pressione da dietro già dai primi colpi per neutralizzare i cambi in lungolinea di Sinner. L’altoatesino nel primo set serve la prima nel 50% dei casi al centro da sinistra e la seconda quasi solo al corpo: una strategia che non aveva pagato contro Medvedev a Rotterdam. Proprio la varietà delle direzioni al servizio, e la quantità crescente di discese a rete, gli ha permesso di batterlo per la prima volta a Pechino. Quella vittoria, ha spiegato più volte, ha rappresentato il cruciale momento di svolta che gli ha dato consapevolezza e sicurezza.
L’azzurro, sempre in rincorsa nel primo set, cancella due set point consecutivi al servizio (3-5 15-40). Medvedev però se ne procura un terzo, anche grazie a un attacco poco robusto di Sinner, e stavolta lo trasforma. L’ottavo errore dell’azzurro, un rovescio lungolinea largo, chiude il set. Un set in cui il moscovita ha servito l’86% di prime in campo e messo a segno 14 vincenti a 5.
È comunque una partita di difesa, quella di Sinner. Non comanda di ritmo, non ha spazio né tempo per manovrare o rallentare. Si gioca alle condizioni del numero 3 del mondo: il suo coach Gilles Cervara non può che applaudire.
Il primo vero squillo del Sinner-mode arriva nel momento in cui tutto potrebbe cambiare, sulla palla break del possibile 2-0 Medvedev nel secondo set. L’azzurro comanda lo scambio, affonda con il diritto lungolinea poi schiaccia al volo di diritto. Esultano Vagnozzi e Cahill, prendono fiducia i tifosi italiani che alzano le bandiere tricolori alla Rod Laver Arena. E’ un game in cui le tensioni si raggomitolano, in cui le paure e le ambizioni si mescolano e si concretizza il primo taglio di luce, il primo spiraglio di un colpo di scena. Sinner salva quattro palle break e si tira fuori da un gioco da 16 punti: lo schiaffo al volo finale è una specie di sorriso per lui e i tifosi italiani che sognano l’impresa.
Il break però è solo rimandato di poco. Alla quinta occasione, Sinner prova a uscire dai suoi schemi e azzarda una palla corta. Il piano non funziona: Medvedev, che nei primi due set ha vinto 12 punti su 19 discese a rete (contro le 8 di Jannik), taglia il campo, chiude e sale 2-1. Il gap si allarga fino al 5-1. Sinner, che per tutto il torneo ha controllato lo spazio attraverso il dominio dei tempi di gioco, subisce il ritmo dello scacchista Medvedev.
Sembra frustrato dalla distanza fra le intenzioni e la resa, come chi scopre che l’immagine sulla confezione non corrisponde al prodotto reale. Qualche segnale di progresso matura nella parte finale del set. Sinner recupera un break di svantaggio (2-5) e nell’ultimo game del set ha anche una chance per rimettere in pari il parziale. Medvedev, però, lo inchioda in palleggio e poi affonda con il diritto dal centro nell’angolo destro. Il moscovita si annulla un set point con il secondo doppio fallo del match, ma alla seconda occasione completa il secondo 6-3.
Prima dell’impresa, il numero 1 d’Italia aveva recuperato solo una volta uno svantaggio di due set, al terzo turno dell’Australian Open dell’anno scorso contro Marton Fucsovics. Contro Medvedev la missione appare ai limiti dell’impossibile, ma tra la fine del secondo set e l’inizio del terzo qualcosa cambia. Il servizio e globalmente il tennis di Jannik guadagnano efficacia. 32 a 26 il bilancio nel terzo set negli scambi brevi in favore di Sinner, che serve meno al corpo ma mira agli angoli: tre volte su quattro da sinistra cerca il rovescio del moscovita.
Il ritmo di Medvedev al contrario si fa meno forsennato. Non per caso si restringe il divario in favore del russo, in campo come atleta neutrale, negli scambi lunghi che richiedono oltre cinque colpi (da 26-13 a 13-12 in favore del numero 3 del mondo).
Il pubblico che si augura di vedere lotta e spettacolo gradisce. L’evento ha richiamato leggende dello sport come Rod Laver, a cui è intitolato lo stadio, e Ken Rosewall, e stelle del cinema come Eric Bana e Simon Baker, l’attore australiano famoso in Italia per il suo ruolo di protagonista nella serie “The Mentalist”.
E alla fine Sinner si prende il break che vale il set al decimo game: una risposta da applausi crea le condizioni, l’errore di diritto di Medvedev (il 15mo gratuito complessivo del set) fa il resto.
Rispetto al secondo set, Sinner percorre quasi 200 metri in meno e riduce gli scatti (da 18 a 9). Gioca più vicino al campo, anche grazie alla velocità del diritto in top-spin che, in media, cresce sistematicamente dal primo al terzo set mentre, parallelamente, si riduce quella di Medvedev. Il terzo set è il primo in cui, in media, il diritto dell’azzurro viaggia più veloce ed è più pesante (secondo le statistiche Infosys), e il punteggio rispecchia questa inversione di valori.
Il quarto conferma e non smentisce. Medvedev, che si fa medicare una vescica sotto la pianta del piede, rallenta ma riesce con pazienza a cancellare una chance di break nel primo e una nel secondo turno di battuta. Sinner, più misurato, tiene meglio il ritmo dello scambio sulla diagonale del rovescio.
Jannik spinge ma senza forzare, mette Medvedev nelle condizioni di colpire tante volte per ottenere il punto e ogni colpo drena le enegie e erode le sicurezze del russo, che due volte in carriera prima di questa finale ha perso un match in cui era stato avanti di due set. Il manifesto di questa fase è l’accelerazione di diritto lungolinea che illumina il quinto game: anche Rod Laver applaude convinto l’azzurro.
Se poi ne dovesse servire un secondo, basta rivedere i tre ace negli ultimi quattro punti con cui chiude il settimo game e resta avanti 4-3 dopo aver salvato una palla break. Jannik estrae gli occhi della tigre, si incita sempre più spesso. La dura e la vince. Completa il primo break proprio nell’ultimo game, sul set point stampa una risposta pesante e potente alla seconda di Medvedev, poi di diritto piazza il quindicesimo vincente del set.
Un set in cui l’azzurro ha fatto la differenza al servizio, con il 77% di punti con la prima e il 73% contro il 29% del moscovita con la seconda. Il vantaggio competitivo si manifesta soprattutto nella resa negli scambi lunghi. Crea le condizioni per imporsi in ogni condizione: vince un punto in più, infatti, in quelli che durano fino a quattro colpi (17 a 16) ma significativamente cinque in più in quelli che vanno oltre i 9 (14-9). In questi mette a segno tre vincenti in più e commette due errori in meno.
Il quinto set si trasforma nell’attesa di un colpo da ko. Sinner dà il primo vero colpo di acceleratore del set nel quinto game, in risposta: Medvedev si butta avanti con poco, ne viene sistematicamente respinto con perdite, 0-40.
E alla seconda occasione la Rod Laver Arena si colora di bianco, rosso, verde e arancio, dopo tre ore e 33 minuti di partita. Tre volte il numero perfetto. Tre indizi che diventano una prova. Sinner sale 4-2, e lo stadio prende i colori del sogno azzurro. I colori di Jannik Sinner, perché oggi siamo tutti un po’ carota boys.
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JANNIK SINNER ENTRA NELLA STORIA: È CAMPIONE DEGLI AUSTRALIAN OPEN, MEDVEDEV BATTUTO IN RIMONTA AL QUINTO SET
{da MATTEO ZORZOLI Euro Sport}
Australian Open 2️⃣0️⃣2️⃣4️⃣
Alla prima finale Slam della carriera Jannik Sinner scrive la storia con un match al cardiopalma: l’azzurro batte, rimontando due set di svantaggio, il n° 3 del mondo, Daniil Medvedev, con il punteggio di 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3 e diventa il primo italiano a vincere a Melbourne, 48 anni dopo il Roland Garros targato Adriano Panatta
Signore e signori, Jannik Sinner! L’azzurro trionfa agli Australian Open vincendo la sua prima finale Slam recuperando due set di svantaggio al n° 3 del mondo, Daniil Medvedev: 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3 il punteggio finale.
Una giornata storica per il tennis italiano a distanza di 48 anni dal successo di Adriano Panatta al Roland Garros 1976 e a due mesi dalla seconda Coppa Davis conquistata a Malaga da Sinner & Co.
Guardando l’altra faccia della medaglia Medvedev perde un’altra finale Slam, dopo essere stato in vantaggio 2-0, a distanza di due anni da quella contro Nadal sempre a Melbourne.
Una partita epica chiusa da Sinner con un vincente di diritto dopo 3 ore e 46 minuti e che spedisce l’allievo di Vagnozzi e Cahill nell’olimpo del tennis mondiale.
Il successo sofferto sul moscovita diventa una pietra miliare nella carriera del 22enne azzurro, protagonista di un torneo da incorniciare con soli tre set persi (uno con Djokovic in semifinale e due con Medvedev nell’epilogo).
🔺I MOMENTI CHIAVE DI UNA FINALE AL CARDIOPALMA‼️
La tensione del debuttante, prima finale Slam a 22 anni, fa la differenza in apertura: Sinner parte più contratto rispetto al match con Djokovic e al secondo turno di battuta concede il break.
L’azzurro litiga con la prima come negli ottavi con Khachanov: percentuali basse e pochi, pochissimi punti con la seconda.
Dall’altra parte Medvedev, alla sesta finale Major, è un robot.
Risposta ficcante, il rovescio funziona alla perfezione, 14 vincenti e dopo 36 minuti di tennis scintillante arriva anche il secondo break: 6-3.
Nonostante le sei ore in più in campo, il russo non molla un centimetro.
Il secondo game del secondo parziale è un calvario: 10 minuti e 4 palle break annullate al cardiopalma dall’altoatesino.
Il ritmo dello scambio si alza vertiginosamente, Jannik prova a scuotersi e a coinvolgere il pubblico della Rod Laver Arena.
Nei suoi turni al servizio Daniil vola , li tiene a 0, in quelli di Sinner si va costantemente ai vantaggi.
Al quarto game di nuovo break, palla corta sbagliata.
L’allievo di Vagnozzi-Cahill cerca di uscire disperatamente dallo scambio con soluzioni alternative, ma l’avversario è implacabile.
Piove un altro break.
Medvedev serve per portarsi a casa anche il secondo set, ma in extremis c’è la reazione dell’azzurro.
Rabbiosa.
Un break recuperato, risale da 1-5 a 3-5. Sinner, redivivo, si costruisce anche la palla del doppio controbreak, ma il russo con freddezza prende iniziativa nello scambio e la annulla con un coraggioso diagonale.
Al secondo set point sale 2 set a 0 dopo un’ora e mezza.
L’inerzia sembra pendere dalla sua parte.
Nel terzo set si procede on serve sul filo dell’equilibrio.
Medvedev rifiata dopo la scorpacciata di break e diventa meno letale, Sinner trova continuità con la prima.
Sensazioni positive dal body language dell’azzurro che nel decimo gioco fa trattenere il fiato all’Italia intera.
Sul 5-4 Sinner sale 15-30 sul servizio Medvedev e azzarda la palla corta dopo uno scambio estenuante, il russo ci arriva con una zampata e Jannik fallisce in corridoio.
Il tennis del moscovita è meno fluido e arriva una palla break che sa di set e di speranza: il n° 1 d’Italia è cinico e chiude 6-4.
Si va al quarto.
Gli scambi si allungano, la stanchezza accumulata di Medvedev nel torneo inizia piano piano a fare capolino sul Centrale di Melbourne.
Il russo è costretto ad annullare una palla break in apertura con uno schiaffo al volo di rovescio e un’altra nel game successivo alla fine di un rally da incorniciare.
Ad un cambio di campo il vincitore del Masters 1000 di Roma chiede l’intervento medico per sistemare vesciche che lo avevano infastidito già nella semifinale con Zverev.
Sinner incappa in un game insidioso al servizio, il settimo.
La palla break di Medvedev viene ricacciata indietro con l’ace.
È battaglia totale. Come nel terzo set Jannik è più lucido quando la palla inizia a scottare e piazza un altro break chirurgico per il doppio 6-4. Dopo poco più di tre ore si va al quinto set.
La tensione si taglia col coltello, Daniil ne approfitta per un altro toilet break, prima di tornare in campo per il suo 31° set del torneo.
Il russo entra anche nella sua 24° ora in campo nelle ultime due settimane: ora arranca nei movimenti in orizzontale, Sinner è più fresco e il break che vale il primo Slam arriva nel sesto game.
Medvedev si arrende punto dopo punto, Jannik accumula vincenti su vincenti.
Come il diritto che lo spedisce nella Storia per il 6-4 definitivo.
Ed è solo l’inizio…
🔺A QUANTO AMMONTA IL MONTEPREMI (DA RECORD)❓
L’edizione 2024 sarà ancora una volta con un montepremi al rialzo per il primo slam della stagione:
con 86,5 milioni di dollari australiani (circa poco più di 53 milioni di euro)
l’Australian Open 2024 distribuirà rispetto all’edizione precedente ben 10 milioni di dollari australiani in più, diventando al momento il secondo slam più ricco dopo lo US Open 2023.
Jannik Sinner: “Che orgoglio”
Il cielo è azzurro sopra Melbourne 🇮🇹🏆
Jannik Sinner vince gli Australian Open 2024 💙
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Sinner nel gotha dei paperoni del tennis: impero da 40 milioni di dollari
La vittoria in finale contro Medvedev aagli Australian Open ha portato poco meno di due milioni di dollari nelle tasche del numero uno azzurro
La splendida VITTORIA agli AUSTRALIAN OPEN in finale contro Daniil Medvedev ha sancito definitivamente l’ingresso di Jannik Sinner nel ristretto numero dei top player della storia del tennis che hanno vinto almeno uno Slam in carriera.
Risultato che da una parte conferma l’incredibile crescita sul campo del numero uno azzurro e dall’altra contribuisce ad aumentare il ranking e il “fatturato” del campione di San Candido
Un ricco bottino, che piazza Sinner nel gotha dei paperoni del tennis mondiale.
Cifre alla mano, il trionfo agli Australian Open è valso a Jannik 1,91 milioni di euro
Prize money che aggiunto agli oltre 38 milioni incassati in totale nel 2023, fa schizzare a ben 40 milioni di euro i guadagni complessivi del campione azzurro
Per quanto riguarda i premi conquistati sul campo, lo scorso anno Sinner ha incassato in totale 13 milioni e mezzo di euro compresi i guadagni della Coppa Davis (3,6 milioni di euro divisi fra Sinner, Arnaldi, Sonego, Musetti e Bolelli)
A questa cifra poi vanno aggiunti 20 milioni di euro per contratti di sponsorizzazione (con Nike intesa decennale da 150 milioni di dollari), apparizioni tv e introiti extra legati al tennis.
E altri 5 milioni di euro per gli accordi annuali con Gucci, Rolex, Parmigiano Reggiano, Alfa Romeo, Lavazza, Fastweb, Technogym, Panini e Intesa Sanpaolo.
Intese commerciali che insieme ai risultati sul campo fanno schizzare alle stelle il “fatturato” di Jannik.
Sommando tutti gli incassi, Forbes ha calcolato che nel 2023 Sinner ha portato a casa 38,4 milioni di dollari al lordo delle tasse e delle commissioni per gli agenti
#sapevatelo2024