«SOLIDARIETÀ A LETTIERI, LO STRISCIONE CONTRO DI LUI È UNA FERITA PER LO SPORT LUCANO»
Il Comitato regionale degli arbitri lucani ha stigmatizzato «il messaggio offensivo» esposto allo stadio comunale di Avigliano ieri
Non si placano le polemiche attorno alla finale di Coppa Italia di Promozione. Qualcuno infatti ieri avrebbe esposto allo stadio comunale di Avigliano, uno striscione con frasi offensive nei confronti dell’arbitro Lettieri. Gesto prontamente stigmatizzato dal Presidente Michele Calabrese e dal Comitato Regionale Arbitri di Basilicata. «Lo striscione in questione che riporta la scritta: “Lettieri infame”, è figlio degenere dello sconsiderato atteggiamento tenuto da alcuni dirigenti del calcio dilettantistico lucano, con in testa il Presidente della LND di Basilicata, presenti sul posto la sera della finale di Coppa Italia e che, irrompendo sul terreno di gioco a fine gara, pretendevano di imporre all’arbitro una lettura del regolamento della competizione diversa da quella che correttamente aveva applicato il direttore di gara» afferma il Comitato regionale degli arbitri lucani in una nota. «Lo striscione esposto è un incivile gesto, che lede tutti i valori propugnati dal movimento calcistico regionale, una spia di un cli- ma antitetico rispetto allo sport, nel quale gli animi sono esacerbati in modo ingiustificato e altamente pericoloso.- prosegue la nota – L’arbitro Lettieri ha diretto con grande professionalità la finale di Coppa Italia, garantendo il rispetto delle regole, lo spettacolo sportivo e l’incolumità dei calciatori». «Oggi viene messa a rischio la sua incolumità ed egli diviene oggetto di ingiurie pubbliche per aver applicato con determinazione e diligenza le regole. – dichiarano i dirigenti del Cra Basilicata – Infatti, la sua scelta di terminare la gara al termine dei tempi supplementari, senza i tiri di rigore, è stata la scelta giusta (confermata in ogni grado dalla Giustizia Sportiva). Una scelta rispettosa delle regole, assunta da Lettieri con fermezza in un clima di assurde pressioni, tra l’altro ricevute anche da figure istituzionali che lo avrebbero indotto in errore». «Oggi, il nostro arbitro riceve in- giustamente offese e minacce per essere stato garante delle regole e difensore dell’etica dello sport, diviene bersaglio di accuse per aver decretato la giusta vincitrice di quella gara. – ribadisce la nota – Solo grazie alla sua professionalità non si è consumato un vero e proprio sopruso che avrebbe modificato l’esito sportivo della contesa. Pertanto, l’incivile messaggio offensivo esposto contro di lui rappresenta una ferita per lo sport lucano. Non è accettabile che si sia creato questo clima, pericoloso per la stessa serenità e incolumità di un ragazzo che svolge il ruolo di arbitro con impegno e passione, quando è ormai chiaro che l’agire dell’arbitro è stato senza dubbio corretto e a garanzia della giustizia». «Gli arbitri lucani esprimono solidarietà al collega Lettieri e chiedono con fermezza che gli organi federali assumano analoga posizione e agiscano con fermezza nei termini previsti dalla giustizia sportiva. – conclude la nota – Per chi ogni giorno difende i valori autentici dello sport, la situazione creatasi dopo la finale di Coppa Italia di Promozione lucana è dolorosa quanto inaccettabile. I nostri ragazzi e le nostre ragazze ogni domenica garantiscono la corretta e serena disputa dei campionati. Così come avvenuto nel caso della finale di Coppa Italia, quando gli arbitri, grazie a preparazione e integerrima capacità di affermare i valori dello sport, hanno permesso la vittoria del calcio, oggi si chiede di affermare i valori di civiltà e giustizia a difesa degli arbitri».