AGRICOLTORI IN SIT-IN A SAN CHIRICO NUOVO
Baldassarre: «Compileremo un verbale sottoscritto dai presenti e andremo in Regione a farne sentire le ragioni»
L’Associazione Giovani Agricoltori Liberi ha presidiato Via Marconi a San Chirico Nuovo, per un sit-in di fronte al Municipio.
«Manifestano per il malessere profondo della loro categoria. Tante le rivendicazioni -spiega il Sindaco Rossella Baldassarre- politiche europee lontane dalle esigenze del territorio, costi di produzione in continuo aumento a fronte della diminuzione di valore dei prodotti agricoli, solo per dirne alcune».
Oltre al presidio si è tenuto un incontro pubblico nel quale si è fatto sintesi delle loro richieste e aggiunge Baldassarre: «Ci faremo portavoce con le Istituzioni Regionali e con il Prefetto. I sindaci hanno il dovere di intervenire nelle questioni sociali di sostenere giuste rivendicazioni, di tutelare le comunità che rappresentano, soprattutto quando sono i cittadini a chiedere il nostro aiuto. Io ci sarò, spero che saremo in tanti a far sentire la nostra voce».
Il Sindaco entra nel merito a Cronache: «Lamentano che nessuno è più dalla parte degli agricoltori nessuno più li ascolta, per questo si sono rivolti a noi Sindaci. Le loro problematiche potrebbero davvero chiudere un comparto che fa vivere qui tante famiglie e che ci da prodotti a Km0. L’orografia dei nostri territori inoltre riesce ancora a “reggere” perché i terreni vengono coltivati, ma se saranno abbandonati ci saranno inevitabilmente frane e smottamenti. Per di più l’abbandono delle aziende agricole comporterebbe un impoverimento sociale e demografico. Io sono dalla loro parte -sottolinea Baldassarre- affinché vi sia un trade unions tra politica e cittadini, trovando una soluzione concreta. Compileremo un verbale sottoscritto da tutti presenti e andremo in Regione a far sentire la voce di questi agricoltori, che è la voce della comunità. Noi vogliamo ridare loro la speranza che hanno perso. Hanno espresso la volontà di un incontro pubblico affinché potessimo tutti ascoltare il grido di dolore che arriva dagli agricoltori sanchirichesi, ma non solo, sulla scia di quanto sta accadendo con toni ancora più forti, in Europa e in Italia. Non si sentono più tutelati e protetti neppure dai sindacati che dovrebbero essere dalla loro parte».
E prosegue Baldassarre: «Mi hanno parlato del problema della fauna selvatica che non si esaurisce con il fenomeno dei cinghiali, ma anche dei lupi. Non vengono ripagati dai danni, disastri a cui devono rimediare loro stessi. Dove sono andati a finire quei 7 milioni di euro promessi 2 anni fa, ci chiedono. A San Chirico sono rimasti pochi cacciatori, che non riescono a tenere sotto controllo questi animali, moltiplicati a dismisura. A ciò si aggiunge anche il “caro gasolio”: con 300€ non riescono neppure a seminare, figuriamoci adempiere a tutte le attività. Aumentano così i genitori che devono sottrarre delle quote alla propria pensione per aiutare i figli nel lavoro di agricoltori e riuscire a mantenere aperta l’azienda, ma questo sistema non può andare avanti. Non è tutto, ora si parla di cibi sintetici: perché produrre carne in laboratorio che ha comunque dei costi e non sarebbe neppure al 100% green; Perché mangiare farine di insetti quando possono lavorare nelle nostre terre e a Km0?.
C’è poi la questione investimenti: vengono elargite somme per aprire il primo insediamento per giovani agricoltori e poi l’Unione Europea da 1500€ per ogni terreno lasciato incolto. È un controsenso. Allora chi e cosa si vuole tutelare? Non certo questi lavoratori che si sentono traditi. Per me assistere a questo incontro è stato un momento di amarezza -aggiunge Baldassarre- anche se il mio paese è prettamente agricolo e sono problematiche che mi erano note».
Nell’incontro pomeridiano, nel Centro di aggregazione giovanile con Pasquale Pepe Sindaco di Tolve e Vincenzo Baldassarre Consigliere regionale, insieme al Sindaco di San Chirico Nuovo sono state esposte altre criticità: «Quella del pagamento dell’Irpef che dal prossimo anno vedrà aumentate le quote dei redditi dominicali e agrari. A ciò va aggiunto che la Legge del‘75 non ha fatto rientrare San Chirico e Tolve tra i comuni montani e quando prendono il premio del grano, perdono 150€ ad ettaro. San Chirico invece è stata equiparata al metapontino: ma siamo a 750metri di altezza e non abbiamo gli stessi terreni, di contro nel metapontino non avranno le stesse criticità che abbiamo nei terreni di montagna -incalza Baldassarre- Per questo loro lamentano che in questi 20 anni non è stato mai fatto nulla dalla politica per cambiare la situazione».