INDIGNATI PER APPROSSIMAZIONE
TACCO&SPILLO
Dal lato scomposto di questa rubrichetta d’ameni pensieri non abbiamo risparmiato pungoli e frecciate al governatore Bardi per un’infinità di cose surreali e perfino malevoli, compresi gli osceni accrocchi del suo entourage napoletano, eppure dobbiamo riconoscere che il modo con cui ha trattato la Lega merita apprezzamento, non peraltro per aver sbugiardato il loro insopportabile doppio forno. Ora lasciamo stare la decimazione dei consiglieri salviniani fino alla solitudine dei numeri primi come lasciamo stare la sequela di fallimenti elettorali, giravolte e cazzeggi, ma questa storia di sparlottare di brutto di Bardi pur di sfilargli la seggiola e poi d’acchiappare da lui posti nel sottobosco delle nomine regionali, come avvenuto l’altro giorno con l’Ardsu, ricorda la peggiore sottocategoria della politica e cioè quella degli indignati per approssimazione di cui ci sembra ormai che i leghisti siano campioni indiscussi e su cui invece dovrebbero pur imparare qualcosa di buono da Donzelli che ha impartito l’ordine patriottico ai fratellini lucani di far digiuno di spartizioni. Canta Edoardo Bennato:“Comincia lo show delle buone intenzioni. Venghino venghino indignati e frementi.”