SPERANZA SOLLECITA, CONTE CHIUDE
Al libro dell’ex Ministro tutti presenti, pure Schlein e Chiorazzo in 1a fila ma nessuna benedizione. Con Lettieri pellegrinaggio romano infruttuoso, per l’avv del popolo: «Serve coerenza»
La politica è una cosa seria. La politica ha i suoi tempi e i suoi modi. Malgrado le eccessive frenesie di molti politici e di tantissimi presunti esegeti della politica, ad oggi ancora non abbiamo né la data delle elezioni né i nomi dei candidati. Continuiamo a leggere e sentire ogni giorno che è tutto già deciso e che questo è il giorno giusto, noi continuiamo a dire che è presto. Bardi è uomo saggio e accorto e ha imparato che i colpi di testa non sono sempre buoni, anzi non lo sono quasi mai. La lezione di Solinas ha lasciato il segno, muoversi in autonomia non è una buona idea. Ancora prima di fissare la data delle elezioni aspetta il nulla osta romano non dimenticando che la Meloni con il decreto in cui ha reso possibile la election day a giugno ha dato una chiara indicazione di preferenza.
IL PELLEGRINAGGIO INFRUTTUOSO DI LETTIERI
Il segretario regionale del Partito Democratico Lettieri è stato visto a Roma ieri. Voci di Popolo e di Palazzo dicono abbia incontrato la Schlein per avere incoraggiamento e qualche indicazione. Non sappiamo quello che si sono detti ma apprendiamo che la leader del Pd non solo non avrebbe benedetto il sostegno al re delle coop ma avrebbe anche espresso non poche perplessità sia sul metodo che sul profilo. Del resto il laicismo estremo di Schlein poco si sposa con la provenienza clericale di Chiorazzo, così come poco si trova nella storia di Chiorazzo dell’identikit giovanilistico e senza passato che il nuovo Pd cerca nei suoi candidati alla Presidenza. Del resto sarebbe divertente un confronto all’americana tra il segretario del Pd e Chiorazzo sui valori, sulla famiglia etc…per scoprire che tra i due i punti di differenza sono maggiori dei punti di contatto.
PERCHÉ (NON) GUARIREMO?
Ieri, però, è stato anche il grande giorno della presentazione del libro di Speranza con la quale l’ex Ministro ha raccontato la sua esperienza al tempo del Covid. In realtà il libro era già stato presentato dopo la prima pausa del virus, fu ritirato perché il virus tornò in circolazione. Coltiviamo la speranza che non riaccada. Alla (ri) presentazione del libro, accanto a Speranza c’era Conte, in prima fila c’era Angelo Chiorazzo che forse aspettava, se non una incoronazione, almeno una benedizione. Non è avvenuto. Al contrario l’ex premier e leader attuale dei Cinque Stelle, non solo non ha parlato proprio né di Chiorazzo né della Basilicata ma, sollecitato sul tema delle alleanze, ha detto che si vedrà caso per caso sugli uomini e sui programmi. Non è una bocciatura ma neanche una promozione. Seppure non è obbligatorio menzionare le persone in sala, la prassi della politica ci dice che se si vuole benedire qualcuno presente un riferimento pubblico in una pubblica iniziativa è ben gradito. La frase di Conte, al contrario, ci dice che è tutto molto al di là dal divenire. La questione Basilicata si sposa con quella piemontese. Da quello che si apprende sui giornali in Piemonte le distanze sembrano aumentare proprio su uomini e programmi. Per adesso, come avevamo previsto, sia a destra che a sinistra è fumata nera.
Di Massimo Dellapenna