AGRICOLTORI E MEZZI AGRICOLI A MELFI E LAVELLO
La contestazione lucana si unisce a quella nazionale ed europera, con Francia e Germania in testa
Si moltiplicano in regione le mobilitazioni degli agricoli lucani, questa volta del Vulture-Melfese e dell’Alto Bradano.
L’incontro è avvenuto presso la zona industriale San Nicola di Melfi, con i loro mezzi agricoli, giunti da Atella, Rionero, Melfi, San Fele, Genzano di Lucania e tutto il territorio della zona, manifestazione iniziata il 30 e proseguita anche ieri in piazza Craxi a nella città federiciana.
Con l’Assemblea dei direttivi zonali del Vulture (Melfi, Venosa, Lavello, Montemilone) organizzata ieri a Lavello alle ore 18:00 presso il Centro sociale Digilio, comincia la mobilitazione della Cia-Agricoltori indetta in Basilicata dagli organismi dirigenti.
Si estende dunque a macchia d’olio la protesta degli agricoltori, partita dal Metapontino, che si unisce a quella nazionale ed europera, con Francia e Germania in testa.
I cortei di trattori che percorrono le strade regionali, italiane ed europee – sottolinea la Cia – sono il sintomo di un disagio reale. Un disagio che Cia-Agricoltori Italiani ha già portato in piazza, a Roma, il 26 ottobre scorso, sotto lo slogan: “Prezzi alle stelle, agricoltori più poveri. Non siamo il problema, ma la soluzione”, per rivendicare la centralità dell’impresa agricola nell’economia nazionale ed europea e il suo valore per i territori e le comunità.
I manifestanti chiedono al governo Regionale, per le aziende aderenti al disciplinare di agricoltura integrata la possibilità di reimpiego delle sementi; Per le aziende aderenti alla Semina su sodo, la modifica immediata alle “Linee d’indirizzo Agricoltura Conservativa in Basilicata” con riconoscimento delle seminatrici a falcione; Formazione di un tavolo regionale per la definizione annuale dei costi di produzione e sul rispetto della legge per le pratiche sleali.
Al governo Nazionale: la tutela del “Made in Italy” come concetto legato alla provenienza della materia prima; Modifica immediata all’eco-schema 4. Applicazione delle tecniche di agricoltura integrata anche alle leguminose; Premio accoppiato grano duro. Riconoscimento della premialità anche alle aziende che reimpiegano le sementi; Destinazione delle risorse Pnrr per impianti agrivoltaici alle sole aziende agricole avente fascicolo aziendale validato da almeno 3 anni; Riconoscimento dei benefici assistenziali e previdenziali al Coltivatore Diretto e allo IAP; Riconoscimento di operatore CAA ai Liberi Professionisti; Riduzione accise sul gasolio agricolo; Credito d’imposta sul gasolio agricolo a CD e IAP e Agromeccanici; Eliminazione Irpef a CD, IAP e Piccoli imprenditori agricoli; Abolizione dell’obbligo assicurativo imposto a tutte le macchine operatrici a motore; Deroga all’obbligo della visita medica per le aziende agricole che assumono meno di 30 dipendenti (idoneità attestata dal medico di famiglia); Tavolo nazionale per la definizione annuale dei costi di produzione e sul rispetto della legge per le pratiche sleali.
Infine alla Commissione Europea chiedono l’eliminazione immediata dell’obbligo di trasmissione del quaderno di campagna e il Riconoscimento del pirodiserbo (bruciatura delle stoppie) tra le tecniche agronomiche praticabili.