LA FORZA DELLA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI BLOCCANO BRUXELLES CON 1000 TRATTORI AGRICOLI NEL CUORE DELL’EUROPA
I prezzi bassi, dovuti alla concorrenza di produzioni estere, stanno mettendo in ginocchio i redditi dei coltivatori e degli allevatori oberati da alti costi di produzione e tasse come IRPEF e IMU
È GIUSTO INFORMARE
#perfortunanonmioccupodipolitica ma una cosa è certa adesso è necessario intensificare la PROTESTA FINO ALLA FINE SENZA MOLLARE #presidiovaldichiana
esprimo tutta la mia solidarietà e stima agli amici agricoltori italiani 🇮🇹 oltre PAZZANO ed anche a tutti quelli europei
#ègiustoinformare
👉🏾 Presidio degli agricoltori al casello Valdichiana, disagi al traffico
👉🏾 LA FORZA DELLA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI BLOCCANO BRUXELLES CON 1️⃣0️⃣0️⃣0️⃣ TRATTORI AGRICOLI NEL
CUORE DELL’EUROPA 🇪🇺
👉🏾 LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI A BRUXELLES DAVANTI AL CONSIGLIO UE 🇪🇺
👉🏾 AUMENTANO LE PROTESTE DEGLI AGRICOLTORI ITALIANI DAL NORD AL SUD CON PRESIDI E BLOCCHI STRADALI AI CASELLI AUTOSTRADALI SI ANDRÀ AVANTI AD OLTRANZA IN MANCANZA DI RISPOSTE CONCRETE DA PARTE DEL GOVERNO ITALIANO E PARLAMENTO EUROPEO
👉🏾 A BRUXELLES IL CONSIGLIO UE SU REVISIONE BILANCIO E AIUTI ALL’UCRAINA 🇺🇦
👉🏾 PROTESTE AGRICOLTORI
MILLE TRATTORI PER LE STRADE DI BRUXELLES, BLOCCHI E ROGHI
🔺REPORT SETTIMANALE DALLA STAMPA NAZIONALE
Presidio degli agricoltori al casello Valdichiana, disagi al traffico
Dalla mattina del 30 gennaio 2024 all’uscita del Casello A1 Valdichiana (Bettolle, comune di Sinalunga) un presidio di agricoltori con trattori e mezzi vari sta creando forti rallentamenti soprattutto al traffico in uscita dall’autostrada.
Presidio con corteo per cinque giorni a partire dal 30 a Bettolle, in provincia di Siena: previsto il blocco dell’A1 dall’uscita Valdichiana.
Il 29 al casello di Orte sull’A1, gli agricoltori in presidio hanno tentato di bloccare la circolazione, ma le forze dell’ordine sono intervenute impedendo il blitz.
Il 30 in particolare, i trattori hanno sfilato in diverse regioni: Lombardia, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna con presidi a Brescia, Bergamo, Alto lago di Como-Valtellina, Mantova, Melegnano, Voghera, Navacchio nel pisano, Val di Chiana a Orvieto e ancora in prossimità del casello di Orte sulla A1, nella Valle del Salto, e ancora e a Olbia, Cagliari, Oristano Porto.
E forse proprio in Sardegna, una regione a forte vocazione agricola, la protesta farà sentire più forte la sua voce, mentre si avvicina lo spettro di una #invasione a #Roma
I coltivatori che si radunano in sedicenti comitati, per lo più a livello provinciale, si sono imposti di marciare solo con il tricolore e dove possono raggiungono le sedi delle prefetture con sit-in fino ad oggi ordinati.
I produttori di #riscattoagricolo sfileranno con i trattori in Lombardia, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna.
Il ministro Lollobrigida: “Siamo dalla vostra parte, ma no alle violenze”
Pur di difendere le loro terre da una politica europea, a loro dire, da una parte troppo restrittiva per le regole ambientali del Green Deal e, dall’altra parte, troppo permissiva con le aperture alla carne coltivata.
Produttori e allevatori italiani si stanno muovendo dal basso senza bandiere, pronti a far crescere la protesta.
Lo dicono da giorni, tanto che oggi si prevede un’altra grande mobilitazione, organizzata da un movimento, guidato soprattutto da giovani, autodefinitosi Riscatto agricolo.
Mentre ogni giorno si accendono focolai un po’ ovunque con trattori vicino ai caselli delle autostrade, come è accaduto anche ieri a Orte, nel viterbese sulla A1, dove i contadini hanno tentato un nuovo blitz dopo il blocco di sabato.
Si scaldano, poi, i motori dei trattori in vista di mercoledì, in apertura di Fieragricola a Verona, dove un grande assembramento vorrebbe guastare la festa a chi vi si recherà per affari.
I prezzi bassi, dovuti alla concorrenza di produzioni estere, stanno mettendo in ginocchio i redditi dei coltivatori e degli allevatori oberati da alti costi di produzione e tasse come IRPEF e IMU
Si legge in una sorta di manifesto del coordinamento nazionale :
“Chiediamo con forza che venga corrisposto il giusto valore dei nostri prodotti. Vogliamo un’agricoltura italiana rispettata, capita, valorizzata”
“Oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è sottopagato, i ricavi sono abbondantemente inferiori ai costi di produzione e questo, purtroppo, perdura da decenni: non vogliamo contributi, chiediamo solo dignità del giusto prezzo”
sostengono gli agricoltori che ribadiscono di essere
“i custodi della natura, non soggetti che inquinano”
Tra i vari punti, messi in evidenza dai contadini ribelli eliminare l’obbligo di non coltivare il 4% dei terreni e ogni forma di contributo, volta a disincentivare la coltivazione, regolamenti stringenti che contrastino l’ingresso sul mercato di cibi sintetici e il mantenimento anche dopo il 2026 del sistema che tiene calmierati i costi del gasolio agricolo.
Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha espresso, intanto, solidarietà alla Coldiretti a fronte della rabbia di alcuni che hanno bruciato le caratteristiche bandiere gialle dell’organizzazione agricola in segno di protesta.
“Considero sbagliato e ingiustificato ogni atto di violenza, compreso bruciare le bandiere delle associazioni agricole come accaduto a Viterbo”
anche se, ha rimarcato :
“rimaniamo convintamente al fianco degli agricoltori, di chi intende lavorare per avere il giusto reddito e creare ricchezza per sé e la Nazione. Pronti al massimo impegno in Italia come in Europa”
Gli agricoltori in protesta a Bettolle:
“Il Governo si metta al nostro fianco”
È iniziata, martedì 30 gennaio 2024, la manifestazione degli agricoltori a Bettolle, per protestare contro le politiche europee che stanno soffocando il settore.
Oltre 300 mezzi, fra trattori e camion, hanno presidiato un campo non molto lontano dal casello autostradale.
L’intendo dichiarato da organizzatori e partecipanti è quello di manifestare “a oltranza” anche nei giorni successivi
Per far comprendere alle persone le preoccupazioni per il futuro dell’agricoltura e per giungere a un’interlocuzione con le istituzioni.
Ha detto Salvatore Fais agricoltore di Piombino, uno dei coordinatori della protesta :
“Vogliamo portare in luce i problemi del nostro settore che ha bisogno d’aiuto. La comunità Europea non ci vuole aiutare. Ci sta anzi sfavorendo rispetto ad altri stati membri e anzi, altri stati esteri”
“C’è stata una grossa speculazione dopo il Covid e la guerra in Ucraina.
Il nostro settore è in ginocchio, abbiamo bisogno che qualcuno ci tuteli. Non siamo più in grado di contrastare la concorrenza delle multinazionali. Speriamo che il Governo si metta al nostro fianco e che porti in Europa le nostre problematiche. Che faccia interventi immediati per risolvere questioni come il prezzo dei prodotti o la nuova PAC, che va completamente rivista“
Ha detto un altro agricoltore, Sandro :
“Manifestiamo contro un sistema che non sta più in piedi e ci sta lacerando. Le persone devono capire che siamo qua anche per loro. Perché noi alla fine mangeremo qualcosa di buono, ma loro no di sicuro. Il progetto è molto chiaro. È in atto un processo che li porterà a perdere ogni tipo di libertà e di salute”
“Il comparto agroalimentare italiano vale 560 miliardi. È un’eccellenza.
I cinesi vogliono mangiare roba italiana.”
“Tutti vogliono mangiare italiano. E ne stiamo venendo tutti privati perché così non possiamo più lavorare. Abbiamo usufruito di alcune agevolazioni, come il credito d’imposta, quando era l’unica possibilità: o cercavi di investire o ti fermavi. E abbiamo reinvestito per lavorare. Adesso ci dicono però che dobbiamo fermarci.
Noi non vogliamo essere mantenuti, non vogliamo alcun contributo.
Ci devono dare un mercato dove il prodotto viene pagato per quello che vale. Se il nostro prodotto venisse pagato quel minimo che ci serve per vivere, al consumatore finale non cambierebbe niente. È un problema solo di passaggi e di speculazione, che deve finire.
Io faccio questo per chi verrà dopo. Per lasciargli qualcosa di noi, delle nostre radici, delle nostre tradizioni, del popolo italiano”
Protesta trattori, presidio davanti a casello A1 Valdichiana 200 mezzi agricoli, occupata rotonda davanti a svincolo
FOIANO DELLA CHIANA (AREZZO), 31 GENNAIO 2024
Prosegue la protesta dei trattori davanti al casello Valdichiana dell’A1 in Toscana, iniziata ieri e destinata a proseguire no stop cinque giorni.
Un gruppo ha pernottato sul posto.
Stamani gli agricoltori hanno manifestato sulla viabilità ordinaria intorno allo svincolo, fuori dall’autostrada, dove c’è una rotatoria.
“Abbiamo occupato il casello senza che si siano verificati disordini o incidenti”
dice Salvatore Fais, responsabile del presidio che è attestato lungo la strada tra l’outlet che è nel comune di Foiano (Arezzo) e lo stesso casello, che si trova nel comune di Sinalunga (Siena)
“Non si sono registrati incidenti, né tensioni. Siamo rientrati ora al presidio, vicino all’outlet, senza particolari difficoltà. La notte è trascorsa via tranquilla.
Attualmente ci sono circa 200 trattori”
Il presidio resta fino all’incontro di una delegazione a Roma con il ministero, conclude Fais :
“Stiamo attendendo l’incontro a Roma poi decideremo il da farsi. Le nostre richieste si articolano in 10 punti e mirano a difendere la nostra sopravvivenza”
👉🏾 LA FORZA DELLA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI BLOCCANO BRUXELLES CON 1️⃣0️⃣0️⃣0️⃣ TRATTORI AGRICOLI NEL
CUORE DELL’EUROPA 🇪🇺
NUMEROSI GLI ITALIANI
PRESENTI CON LE BANDIERE GIALLE
SALE LA TENSIONE CON BALLE DI FIENO E PNEUMATICI DATI ALLE FIAMME SPARI DI PETARDI CON POLIZIA IN ASSETTO ANTISOMMOSSA ED ALCUNE CARICHE DI CONTENIMENTO
🔺PROTESTE AGRICOLTORI CON
1️⃣0️⃣0️⃣0️⃣🚜 DAVANTI EUROPARLAMENTO
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Architetto Domenico DRAGONETTI
“Il giorno in cui questo paese perderà contadini e artigiani, non avrà più storia”
#sapevatelo2024