SOPRUSI A 5S: GIORDANO A PROCESSO
Bufera giudiziaria per il Presidente della Provincia e sindaco di Vietri di Potenza: dopo il civile, ecco il penale. L’accusa: maltrattamenti all’ex dipendente comunale che licenziò ingiustamente
A Vietri di Potenza, il sindaco Giordano al centro di un preoccupante fuoco giudiziario incrociato. Con la stessa controparte in qualità di vittima, dal civile al penale il risultato, per ora, non cambia: primo cittadino a processo per maltrattamenti. Dopo il ciclone politico dell’anno scorso scaturito dall’inchiesta della Procura di Potenza nei confronti di imprenditori, mediatori e dell’ex consigliere comunale di Vietri di Potenza, Antonio Viggiano, nel contesto di vicende legate all’affidamento di una Cava locale, per il sindaco Christian Giordano, nuovo anno e nuova bufera giudiziaria con la variante, questa volta, di essere direttamente coinvolto in qualità di negativo protagonista di una serie di atti vessatori penalmente perseguibili ed aggravati dal contesto di pubblico impiego, pubblico servizio e pubbliche funzioni, in cui sono, per l’accusa, avvenuti. Il Gup del Tribunale di Potenza, valutate le risultanze investigative ed in accoglimento della richiesta della Procura della Repubblica, ha rinviato a giudizio il primo cittadino di Vietri di Potenza, nonchè presidente della Provincia di Potenza, per l’appunto l’avvocato Christian Giordano, ed il Responsabile comunale dell’Area amministrativa, Adolfo Nappi, per il reato di maltrattamenti nei confronti della ex dipendente Carmela Giordano. Su binario parallelo a quello della Giustizia penale, il caso, nel 2020, dell’ingiusto licenziamento, sempre di Carmela Giordano, a pochi mesi dal suo pensionamento. Licenziamento già annullato con sentenza del Tribunale di Potenza, in qualità di Giudice del Lavoro, tra l’altro confermata anche dalla Corte di Appello: nel prossimo futuro, non bisognerà attendere molto, anche il verdetto della Cassazione. L’avvocato Giordano ostinato anche di fronte alle sentenze, tanto che per il reintegro lavorativo, la donna si è dovuta rivolgere al Prefetto che puntualmente è intervenuto. Comune condannato oltre che alle spese di lite anche al pagamento a titolo di indennità risarcitoria del dovuto non corrisposto causa ingiusto licenziamento, ovvero al pagamento della retribuzione in godimento utile a fini del Trattamento di fine rapporto, e pure al versamento dei contri- buti previdenziali e assistenziali dal giorno del licenziamento fino a quello dell’effettiva reintegrazione in servizio. Non risulterebbero ancora, però, certe liquidazioni in favore di Carmela Giordano. Quella dell’ingiusto licenziamento, però, pur avendo come protagonisti le stesse persone, è vicenda separata. Ad ogni modo, comunque quanto emerso dalla causa ha fornito dettagli poco rassicuranti sul modus operandi del sindaco pentastellato. Nell’incrocio col penale, i due binari asincroni, ma parzialmente tangenti, un quadro complessivo in- quietante. Giordano e Nappi a processo con l’accusa, in con- corso tra loro e a vario titolo, di aver attuato condotte lesive dell’integrità psicologica dell’ex dipendente comunale a tempo indeterminato. Ricordando il reintegro, la Giordano rientrata in servizio, come da ipotesi accusatoria, “spogliata”, inteso amministrativamente, da ogni mansione: senza ufficio e senza mansione, relegata, anche senza strumenti, in archivio. A mo’ di lettera scarlatta rivisitata, parrebbe che, al contrario degli altri dipendenti, non avesse neanche il cartellino esposto sulla porta. A motivazione dell’ingiusto licenziamento, il ritenuto falso infortunio sul lavoro verificatosi nel 2020. L’infortunio sul lavoro della Giordano, però, falso non era ed anche la denuncia. nei suoi confronti, per truffa allo Stato, è stata poi archiviata. Nella causa al Giudice del Lavoro, i “dossier” fotografici prodotti a favore della smentita tesi del sindaco che, come emerso, con un suo collaboratore si era messo anche a visionare un filmato della videosorveglianza per cogliere in “flagranza” l’avversata dipendente. Primo cittadino alla ricerca di istantanee ritraenti la Giordano in azioni non compatibili con la patologia post infortunio, non gravissima e neanche invalidante, che però, come sottolineato dal Giudice, per quanto sussistente non le impediva di dedicarsi a comuni attività della vita quotidiana, tenuto anche conto del tipo di postumi riportati: che non fosse di impedimento, trattandosi di un sintomo doloroso, «è fatto evidente anche agli occhi del non esperto». L’«inesistenza» dell’infortunio, come dichiarato in primo grado e in Appello, non è argomentazione sostenibile. Riscontri invece, al momento, sulla serie di atti vessatori subiti dall’ex dipendente comunale. Maltrattamenti: il processo a carico del sindaco di Vietri di Potenza, nonchè presidente della Provincia, Christian Giordano, e del Responsabile comunale dell’Area amministrativa, Adolfo Nappi, inizierà il 17 Aprile 2024 davanti al collegio presieduto dalla dottoressa Maglio