BRACCONAGGIO: DENUNCE E SEQUESTRI NEL MATERANO
In 7 deferiti all’Autorità giudiziaria: la Forestale ha proceduto al ritiro cautelativo di 44 fucili e carabine
I militari del gruppo Carabinieri Forestale di Matera, in forza ai nuclei di Salandra, Grottole e Pisticci, durante l’attività di contrasto al fenomeno del bracconaggio, il giorno 28 gennaio, nelle prime ore del pomeriggio, eseguivano controlli mirati in agro del comune di Ferrandina. In tale occasione venivano deferite all’Autorità Giudiziaria 7 persone, che esercitavano l’attività di caccia al cinghiale, secondo la modalità della “braccata” con l’ausilio di cani di tipo segugio, mediante armi e munizioni non consentite per quel tipo di caccia, in periodo vietato dal calendario venatorio regionale per l’anno 2023-2024. I Carabinieri forestali durante le fasi di controllo, provvedevano al sequestro di tutte le armi: 8 tra fucili e carabine e 273 munizioni di vario calibro. Altresì, rinvenivano un mezzo fuoristrada cassonato, all’interno del quale vi erano gli animali abbattuti illegalmente per un numero complessivo di dieci capi appartenenti alla specie “sus scrofa” (cinghiale). Veniva richiesto l’intervento del veterinario reperibile dell’Asm di Matera, che provvedeva a redigere verbale di sequestro cautelare sanitario e assegnazione alla distruzione, predisponendo lo smaltimento delle carcasse da parte della ditta specializzata. I successivi accertamenti hanno portato al ritiro cautelativo di complessivi 44 fucili e carabine, nonché il ritiro del porto di fucile per uso caccia dei bracconieri, quest’ultimi sono stati denunciati per le ipotesi di reato contemplate dalla legge 157 del 1992 «norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma per il prelievo venatorio».