VIA ANGILLA VECCHIA AL BUIO, TELESCA: «NON C’È UN LAMPIONE FUNZIONANTE, NON È POSSIBILE»
Il consigliere comunale di opposizione: «L’affidamento a un soggetto esterno più che un beneficio è stata una catastrofe»
Era lo scorso mese di aprile quando l’Amministrazione comunale di Potenza guidata dal sindaco Mario Guarente annunciava di aver affidato la gestione del servizio di illuminazione pubblica alla società City Green Light, dopo aver aderito alla gara Consip. La procedura avrebbe consentito di sostituire tutti i corpi illuminanti della città e dare risposte puntuali ed efficaci alle numerose segnalazioni dei cittadini. Tutto questo però è rimasto solo un bel racconto. Molte zone della città erano e continuano ad essere al buio. «Quando nel 2023 – ha dichiarato a Cronache il consigliere comunale di opposizione Vincenzo Telesca – il Comune decise di aderire alla convenzione Consip e affidare la gestione della pubblica illuminazione direttamente alla ditta aggiudicataria, anziché a ditte esterne, si pensava che si andasse verso la soluzione dei grandi problemi esistenti in città: una costante e quotidiana gestione dell’illuminazione, da remoto con computerizzazione dei pali, con una spesa fissa. La nuova ditta quindi avrebbe dovuto occuparsi della manutenzione e della gestione economica del servizio ovvero della spesa della bolletta energetica. Detta così questa poteva sembrare una buona intuizione dell’Amministrazione Guarente ma le cose sono purtroppo andate diversamente». L’ultima segnalazione, in ordine di tempo arriva dai residenti di via Angilla Vecchia, una zona molto popolosa e trafficata: «Da mesi completamente al buio, attendiamo che qualcuno sia investito? Si intervenga al più presto». A raccogliere le preoccupazioni e le segnalazioni dei cittadini è proprio il consigliere Telesca che più volte è intervenuto sull’argomento. «Da quando c’è stato il cambio di gestione, la città è sempre più al buio. – ha raccontato Telesca – Arrivano segnalazioni da qualsiasi zona. Nei mesi scorsi abbiamo parlato di via Appia, Rione Lucania e via dei Molinari ma nel frattempo, la situazione non è migliorata di molto. L’ultima segnalazione giunta arriva da via Angilla Vecchia. La zona è totalmente al buio da oltre sei mesi. Non c’è in tutta l’arteria un lampione funzionante e se a questo ci aggiungiamo che è totalmente sprovvista di dissuasori di velocità per cui le macchine corrono veloci e ci sono vari attraversamenti pedonali è comprensibile la preoccupazione dei residenti che si ritrovano a camminare con la torcia del cellulare accesa per capire dove andare. È una situazione non più sostenibile. Ritengo che l’Amministrazione comunale debba intervenire in qualche modo. È palese a questo punto che l’affidamento fatto a un soggetto esterno più che un beneficio, ha portato ad una catastrofe. Potenza è totalmente al buio con tutti i pericoli che questo comporta». «L’amministrazione dovrebbe interrogarsi sulla questione, e dovrebbe iniziare a occuparsi delle modalità usate dalla ditta per gestire il servizio. – conclude il consigliere comunale di centrosinistra Vincenzo Telesca – Si potrebbe pensare che l’unica ad ottenere un risparmio sia proprio la ditta che per mantenere la bolletta alla somma pattuita, non accende i lampioni. Sarebbe un risparmio fatto sulla pelle dei cittadini e questo non è possibile. Il risparmio energetico grava tutto sui cittadini che pagano le tasse ma continuano a non ricevere i servizi. Sulle criticità della pubblica illuminazione volevo vederci chiaro e qualche mese fa ho chiesto in Commissione di poter visionare la prima bolletta emessa dalla società, sulla quale mi sono arrivate voci che sarebbe ben superiore alla somma pattuita. La bolletta non mi è stata recapitata e non ho potuto fare un confronto tra quanto pattuito in Convenzione e quanto è stato emesso realmente, ma non ho intenzione di arrendermi. Continuerà a chiedere la verifica. Se il prezzo da pagare per ottenere un risparmio in bolletta è quello di far stare la città al buio, io non ci sto. Non si può assolutamente dare il consenso. Questo non significa amministrare. Questo è l’emblema del disinteresse dell’Amministrazione di centrodestra nella gestione della cosa pubblica».