CATTOLICI, PROPOSTE D’UNITÀ
Tornata elettorale, da Potenza a via Verrastro: in studio Telesca, Falotico e Fierro
Nella puntata del programma “Oltre il giardino” in onda su Cronache Tv, il conduttore Paride Leporace ha affrontato il tema sul quanto, ad oggi, valga l’unità dei cattolici in politica e se è possibile raggiungerla con gli ospiti Gaetano Fierro, presidente dell’Associazione “Grande Lucania” e già sindaco del Comune di Potenza, Roberto Falotico della Direzione regionale del Partito Democratico e il consigliere comunale di Potenza Vincenzo Telesca.
I CATTOLICI ALLA RICERCA DELL’UNITÀ
Dopo un breve scambio iniziale sulla necessità di accompagnare le denunce con proposte concrete «che fanno parte del ruolo di un consigliere – come sottolinea Telesca – per attenzionarle a chi presenta delle mancanze nella gestione della “cosa pubblica” affinché si possa migliorare la condizione della città capoluogo», il dibattito si è concentrato sulla possibilità di ricomporre l’unità tra i cattolici impegnati in politica. Fierro ha raccontato della recente esperienza di Pompei, dove si sono riuniti amministratori di ispirazione cattolica del Sud per rilanciare l’attenzione alla questione Meridionale: «Noi a Pompei abbiamo lanciato un appello a tutti i cattolici del Mezzogiorno, di ritrovarsisotto una bandiera di valori e di programmi, condivisi e dibattuti, per cambiare l’andamento delle cose». Il presidente della “Grande Lucania” ha evidenziato la necessità di unire le forze per affrontare problemi urgenti che affliggono il Sud, come il divario infrastrutturale con il Nord e lo spopolamento: «C’è un Mezzogiorno in bilico – incalza Fierro – e che si spopola sempre di più ogni giorno, assillato da infrastrutture che non funzionano e che sono in ritardo rispetto all’altra parte del nostro Paese». Da qui l’appello al mondo cattolico: «Che cosa fanno le espressioni cattoliche per condividere insieme, al di là delle posizioni che uno occupa nei singoli Partiti e Movimenti, per unire le energie e cambiare le cose? Invece di starci a preoccupare e a dividerci per le candidature, a destra come a sinistra». Anche Falotico concorda sull’esigenza di ritrovare l’unità tra i cattolici in politica, pur nelle differenze di posizionamento nei Partiti: «Ci vuole un elemento che unisca innanzi- tutto per sensibilità», facendo riferimenti espliciti a temi emergenziali del lavoro e della povertà. E qui Falotico, lancia un’autocritica: «I cattolici impegnati in politica lo sono perché si interrogano su che cosa il cattolico può offrire in termini di pianificazione, programmazione, sapere guardare avanti o pensa evidentemente a un posizionamento nei vari schieramenti solo per un fatto di comodità personale? Se fosse così – incalza il rappresentante della Direzione regionale del Pd – credo che sarebbe veramente una grande tragedia, perché i cattolici impegnati in politica hanno il dovere, prima ancora che il diritto, di sapersi confrontare in maniera seria, indipendentemente dal dove siano schierati. Ma sulle questioni di fondo, purtroppo, non appare questo. Solo tanti slogan». Ma come concretizzare questa unità? Telesca propone la via dell’impegno dal basso e che sia volto a un progetto di lungo corso a partire dalla Città: «Si dovrebbe partire dai principio di come intervenire nell’azione amministrativa con una visione cattolica». Per Telesca è questo il «punto focale che deve portare più soggetti ad unirsi per far sì che sia lo Stato a servizio dell’uomo» e non viceversa. E riportato in una realtà comunale, come può essere la città di Potenza il consigliere di opposizione tramuta il parallelismo sul come si potrebbe «indirizzare e gestire i servizi per fare il bene comune dei cittadini». Un principio che, a parere di Telesca, potrebbe «unire i tanti cattolici sparsi nei vari partiti a ricompattarsi e a cercare di porre in essere un’azione che sia quanto più propositiva per il Comune già a partire da queste elezioni».
LA PROPOSTA DI FIERRO: UN PROGRAMMA CONDIVISO
Fierro concorda e rilancia con una proposta concreta per il rilancio di quella che definisce una «pacificazione sociale». «Perché – chiede quasi provocatoriamente il presidente della “Grande Lucania” – con le nostre tradizioni non ci mettiamo intorno ad un tavolo e, spogliandoci ognuno delle proprie casacche, individuiamo un percorso che possiamo comunemente seguire attraverso la redazione di un programma condiviso che può interessare tanto la nostra comunità potentina quanto la nostra regione per definire una propria identità perduta che oggi va rilanciata attraverso una comunione di intenti? Un documento – enfatizza Fierro – che metta nero su bianco una piattaforma condivisa tra cattolici di diversa estrazione». Falotico raccoglie con entusiasmo la riflessione: «Io credo che la politica ci impone di non chiuderci in quelle che sono evidentemente condizioni quasi claustrofobiche della politica, ma per i tempi che viviamo dobbiamo mettere a punto un’azione che viene sviluppata per sensibilità, indipendentemente, come si diceva poco fa, dalla forza politica in cui ognuno di noi in questo momento sta militando. Questo – enfatizza Falotico – potrebbe portare sicuramente ad una condizione di pianificare insieme questioni riguardanti la città di Potenza così come quelle della Basilicata». A fare da eco Telesca che da sempre si definisce un «moderato che dialoga con tutti» e su questa linea, quindi, sostiene la proposta lanciata da Fierro: «Ritengo disposare totalmente questa richiesta di unire quanto più possibile quello che oggi viene chiamato il “campo largo” in cui far confluire tutti coloro che, anche con idee cattoliche ma muniti di buona volontà, abbiano chiaro in mente quali possano essere i punti importanti da portare avanti con questo spirito».