CASO M90 IL RUOLO DELL’ISPRA E GESTIONE ORSI IN TRENTINO
Il PACOBACE ordina le categorie di comportamento in una scala di crescente pericolosità e chiarisce la necessità di tener conto – nella valutazione della pericolosità dell’individuo – anche della sequenzialità e ripetizione dei comportamenti
Val di Sole, abbattuto l’orso M90
È GIUSTO INFORMARE
Gestione orsi in Trentino: il caso di M90 e il ruolo dell’ISPRA
In merito alla vicenda dell’orso M90 in Val di Sole (TN) e alla decisione presa dalla Provincia di Trento, ISPRA chiarisce quanto segue.
Sui temi legati alla gestione degli orsi confidenti o pericolosi in Provincia di Trento, l’Istituto è chiamato ad esprimere pareri sulla coerenza degli interventi proposti dalla Provincia Autonoma di Trento, alla luce delle casistiche previste dal PACOBACE (Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali), il documento di riferimento che stabilisce il protocollo di intervento sugli orsi, formalmente adottato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dall’ISPRA e da tutte le Regioni e Province autonome delle Alpi Centro Orientali
Più specificamente, ISPRA valuta di caso in caso i comportamenti mostrati dagli individui di orso sulla base della casistica prevista dal PACOBACE e verifica se gli interventi proposti dalla Provincia di Trento rientrano tra quelli previsti nel medesimo Piano
Nel caso di M90, l’ISPRA, alla luce dei dati forniti dalla Provincia di Trento, ha accertato tre comportamenti problematici (contemplati nel PACOBACE), precisamente le Categorie 10, 12, 13 e 16 (come da tabella riportata di seguito).
Quale azione finale adottare tra quelle previste dal PACOBACE, non è decisione che spetta a ISPRA, ma è unicamente in capo all’Amministrazione provinciale di Trento e ai suoi Organi, come stabilito dalla Legge provinciale di Trento n. 9/2018 e tenuto conto dell’articolo 59 della successiva Legge provinciale n. 9/2023.
Il PACOBACE ordina le categorie di comportamento in una scala di crescente pericolosità e chiarisce la necessità di tener conto – nella valutazione della pericolosità dell’individuo – anche della sequenzialità e ripetizione dei comportamenti.
Questi aspetti sono stati analizzati nel parere emesso da ISPRA, ritenendoli indice di potenziale pericolosità.
Secondo il PACOBACE, per le categorie che vanno da 13 a 18 sono stabilite tre opzioni di intervento:
- i) cattura con rilascio allo scopo di spostamento e/o radiomarcaggio;
- j) cattura per captivazione permanente;
- k) abbattimento.
Oltre a condurre le verifiche sopra sintetizzate, l’Istituto ha raccomandato l’adozione di misure urgenti per la messa in sicurezza dei cassonetti contenenti rifiuti, i cosiddetti “cassonetti anti orso”, in modo da assicurare la completa esclusione dell’accesso a tali fonti di cibo da parte degli orsi ed evitare lo sviluppo di comportamenti di confidenza.
Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (PACOBACE)
Alla fine degli anni ’90 l’Orso bruno si era quasi completamente estinto dalle Alpi, e per recuperare questo grande carnivoro è stata quindi realizzata dal Parco Naturale Adamello Brenta in collaborazione con Provincia Autonoma di Trento e ISPRA (allora INFS), una reintroduzione co-finanziata dall’Unione Europea.
Per assicurare la coesistenza dell’Orso con l’uomo è necessario attivare politiche gestionali efficaci da parte delle amministrazioni locali e statali competenti. Per questo è stato redatto il PACOBACE, piano d’azione che è stato formalmente recepito da tutte le Amministrazioni territoriali (Regioni e Provincia autonoma di Trento) delle Alpi centro Orientali, dal Ministero dell’Ambiente e da ISPRA. Questo documento rappresenta quindi la formale politica dello stato Italiano in materia di conservazione e gestione dell’Orso nelle Alpi. Il piano contiene indicazioni dettagliate circa le misure da adottare per prevenire e risarcire i danni causati dall’Orso, le più opportune misure di intervento sugli esemplari problematici, la struttura delle campagne di informazione e comunicazione, la formazione del personale, ed il monitoraggio della popolazione.
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