INGRESSO QUESTURA DI ROMA POSIZIONATE 3 PIETRE D’INCIAMPO ALLA MEMORIA DEI POLIZIOTTI LUNGARO, SCAGLIA, LUPIS TRUCIDATI DAI FASCISTI
Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha partecipato oggi alla cerimonia di posa di tre pietre d’inciampo collocate all’ingresso principale della questura di Roma, in onore dei poliziotti
È GIUSTO INFORMARE
Piantedosi oggi alla cerimonia per la posa di tre pietre d’inciampo all’ingresso della questura di Roma
Dedicate alla memoria dei poliziotti Lungaro, Scaglia e Lupis
INGRESSO QUESTURA DI ROMA POSIZIONATE 3 PIETRE D’INCIAMPO ALLA MEMORIA DEI POLIZIOTTI LUNGARO, SCAGLIA, LUPIS TRUCIDATI DAI FASCISTI
Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha partecipato oggi alla cerimonia di posa di tre pietre d’inciampo collocate all’ingresso principale della questura di Roma, in onore dei poliziotti
Pietro Ermelindo Lungaro, Emilio Scaglia e Giovanni Lupis, uccisi durante l’occupazione nazista
ha sottolineato il titolare del Viminale nel corso del suo intervento :
«Una giornata, densa di suggestioni e di significati, dedicata alla memoria di eroici poliziotti, valorosi precursori di quel concetto di ‘prossimità’ che è alla base dell’agire quotidiano delle donne e degli uomini della Polizia di Stato. Un contributo al racconto dei fatti storici per favorire una riflessione collettiva sul valore della memoria. Memoria custodita da queste pietre incastonate nei luoghi in cui uomini, donne e bambini innocenti furono strappati alla vita: un simbolo tangibile che racchiude in sé nomi e storie, che testimonia il passato inserendosi nel presente»
All’evento hanno partecipato Pietro Lungaro – figlio di Pietro Ermelindo Lungaro, che ha ricordato con orgoglio e commozione il padre –
il capo della Polizia – direttore generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Pisani, il prefetto di Roma Lamberto Giannini e il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, oltre al questore e al sindaco della capitale, Carmine Belfiore e Roberto Gualtieri.
Sono intervenuti inoltre l’ambasciatore d’Israele in Italia e la presidente dell’associazione
“Italia Israele Cosenza un giusto tra le nazioni Angelo De Fiore”
Alla cerimonia erano presenti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il prefetto di Roma Lamberto Giannini, il questore di Roma Carmine Belfiore, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni.
Inoltre, sono intervenuti, l’ambasciatore d’Israele in Italia Alon Bar che insieme alla signora Angela De Fiore, presidente dell’associazione “Italia Israele Cosenza un giusto tra le nazioni Angelo De Fiore” hanno donato al questore di Roma un quadro in memoria del poliziotto Angelo De Fiore.
Le Pietre d’inciampo, create dall’artista tedesco Gunter Demnig, sono piccole targhe di ottone collocate sul marciapiede davanti all’ultima abitazione o luogo di lavoro di persone deportate nei campi di concentramento nazisti.
In questo caso, le Pietre sono dedicate al vice brigadiere Pietro Ermelindo Lungaro, medaglia d’argento al valor militare alla memoria, trucidato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944
alla guardia della Polizia africa italiana Emilio Scaglia e alla guardia di Pubblica Sicurezza Giovanni Lupis, entrambi medaglie d’argento al valor militare alla memoria, fucilati al Forte Bravetta di Roma il 3 giugno 1944, il giorno prima della liberazione della Capitale da parte degli alleati
Pietro Lungaro, figlio di Pietro Ermelindo Lungaro ha partecipato alla cerimonia ricordando con orgoglio e commozione il padre.
Nel suo intervento il Capo della Polizia ha ricordato il significato valoriale dell’iniziativa realizzata nella questura di Roma, che rientra in un progetto più ampio di recupero della memoria storica portato avanti dalla Polizia di Stato
Attraverso queste cerimonie, ha proseguito il prefetto Pisani, già realizzate in altre questure italiane, viene mantenuta viva la memoria delle vittime dell’ideologia nazifascista, nel luogo simbolo della vita quotidiana: la casa, il posto di lavoro o l’ufficio dove prestavano servizio
Una giornata, densa di suggestioni e di significati, dedicata alla memoria di eroici poliziotti, valorosi precursori di quel concetto di ‘prossimità’ che è alla base dell’agire quotidiano delle donne e degli uomini della Polizia di Stato. Un contributo al racconto dei fatti storici per favorire una riflessione collettiva sul valore della memoria. Memoria custodita da queste pietre incastonate nei luoghi in cui uomini, donne e bambini innocenti furono strappati alla vita: un simbolo tangibile che racchiude in sé nomi e storie, che testimonia il passato inserendosi nel presente.
Così nell’intervento conclusivo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato
A seguire, le autorità hanno raggiunto il luogo dove il Ministro e il Capo della Polizia hanno collocato le Pietre negli appositi spazi predisposti mentre il commissario Elena Zanetta della questura di Verona, eseguiva al violino un sottofondo musicale.
La cerimonia si è conclusa con l’esecuzione del silenzio d’ordinanza
La cerimonia di oggi s’inserisce nel progetto
“Senza memoria non c’è futuro”
con la quale la Polizia di Stato è impegnata a recuperare la memoria di tutti quei poliziotti che, in un momento storico di estrema difficoltà si opposero al nazifascismo e soccorsero gli ebrei per l’onore dell’Italia e la difesa dei valori di civiltà
#sapevatelo2024