L’EX SINDACA SCALISE: «FARÒ NUOVA DENUNCIA»
L’ex sindaca, parte civile nel procedimento a carico di Salinardi e altri, commenta la richiesta del trasferimento in Calabria e annuncia: «Farò ulteriore denuncia»
Come noto, si è svolta il 6 febbraio, nell’aula Gup del tribunale di Potenza, l’udienza preliminare per la presunta macchina del fango messa in piedi ai danni dell’ex sindaca di Ruoti, Anna Maria Scalise, e dell’attuale primo cittadino, Franco Gentilesca, all’epoca dei fatti assessore comunale, e del commissario della Polizia di Stato Pasquale Di Tolla. L’udienza presieduta dal Gup Valente ha ammesso la costituzione di parte civile avanzata da Scalise e Gentilesca, individuate dalla Procura quali persone offese, e ha considerato ammissibile la costituzione in giudizio, quale parte lesa, anche del Comune di Ruoti. «Salinardi – ha commentato l’ex sindaca Scalise – continua a fare confusione, fare provocazioni, dare continui giudizi sulle persone, solo con l’unico scopo di rallentare e dare ulteriore aggravio ai procedimenti di qualsiasi natura. Gli attacchi di Sali- nardi e della sua filiera sono stati rivolti alla funzione istituzionale rappresentata dalla dottoressa Scalise in quanto sindaco ed in quanto donna. Rammentiamo che molte denunce e ricorsi presentati da Salinardi contro Scalise e la sua Amministrazione nel merito sono stati rigettati condannando alle spese i consiglieri Salinardi e suoi adepti». Il difensore dell’imputato Angelo Salinardi, imputato insieme ad altre dodici persone, tra cui l’ex consigliere De Carlo Rosario, il giornalista Scaglione Luigi, il consigliere Faraone Angelo, il brigadiere dei carabinieri Davide Maletesta, Scavone Gerardo ed altri ancora, per atti persecutori ai danni di Scalise e Gentilesca, attuati attraverso la diffusione di comunicati stampa contenenti una serie di notizie giudicate all’accusa false sul conto dell’ex sindaca e dell’ex assessore, ha chiesto il trasferimento del processo a Catanzaro. «Secondo il legale di Salinardi – ha spiegato Scalise – la competenza a trattare il processo dovrebbe essere del Tribunale calabrese in quanto nei fatti oggetto di contestazione sarebbe coinvolto il segretario generale della Provincia di Potenza, Giovanni Conte, all’epoca Giudice onorario al Tribunale di Potenza. L’avvocato di Salinardi evidenzia che non può sottacere che la Procura di Potenza abbia indagato su Conte Giovanni, definendolo il “deus ex machina “, il “burattinaio” di tutta la vicenda negli attacchi dell’allora sindaca di Ruoti Scalise. Secondo gli avvocati degli imputati il processo deve essere pertanto celebrato a Catanzaro, perché trattasi di indagini a carico di un Magistrato che prestava servizio a Potenza. In realtà la richiesta dei legali degli imputati di trasferimento del processo a Catanzaro è stata già avanzata nel gennaio dell’anno scorso 2023, e la Cassazione si è già espressa rigettando la richiesta di trasferimento del processo adducendo tutte le motivazioni». Il Gup Valente ha rinviato l’udienza all’11 giugno prossimo. I legali delle parti offese, l’avvocato Leonardo Pugliese per l’ex sindaca Scalise, l’avvocato Michele Riccio per l’attuale sindaco Gentilesca e l’avvocato Francesco Fabrizio del neo costituito in giudizio Comune di Ruoti, hanno fatto opposizione alle richieste avanzate dagli imputati circa il trasferimento del processo nel Tribunale di Catanzaro. La Scalise fa sapere che presenterà «ulteriore denuncia contro Salinardi per le allusioni diffuse sulla stampa, ancora una volta strumentali, prive di pregio e tese solo a continuare a screditarla». L’ex sindaca di Ruoti – Anna Maria Scalise – si dichiara, inoltre, «sorpresa delle dichiarazioni espresse dal legale di Salinardi sul ruolo preminente avuto dall’ex Giudice Onorario Giovanni Conte nella organizzazione della “macchina del fango” e che non ha paura di affrontare il giudizio in qualsiasi Tribunale d’Italia».