AGRICOLTORI, STILATO UN DOCUMENTO CON 10PUNTI
Chiesto l’insediamento di un tavolo tecnico. Le parole dei sindaci Baldassarre e Santopietro: «Siamo con loro»
Il rombo dei trattori per le strade lucane sta risuonando in tutta la Basilicata, i motori sono la voce ruggente degli agricoltori, una voce che si è sentita forte anche in Via Verrastro, presso il palazzo della Regione.
Un primo passo importante era stato mosso a San Chirico Nuovo e Cronache raccontò, sul finire di gennaio, l’incontro dei lavoratori del settore agricolo con il Sindaco Rossella Baldassarre, il collega Pasquale Pepe di Tolve, insieme al Consigliere regionale Vincenzo Baldassarre e al Presidente “Associazione Giovani Agricoltori” Luigi Padula. Un incontro che come ci anticipò la Sindaca, avrebbe dato alla luce il documento da sottoporre al Governatore Bardi ed al Prefetto Campanaro.
Cosa avvenuta e nello specifico il documento tocca dieci punti «fondamentali per la sopravvivenza e il rilancio del settore primario italiano, alcuni di facile attuazione già a livello regionale e nazionale, altri da portare nei tavoli interministeriali e a Bruxelles e di seguito riassunti:
al 1° punto l’emergenza fauna selvatica: Garantirne il contenimento, soprattutto cinghiali e lupi e rispondere direttamente ed in tempi brevi dei danni diretti e indiretti, riconoscendo l’intero importo dei danni subiti; 2°,Agevolazioni carburante agricolo: ridurre il prezzo del gasolio agricolo mantenendolo fuori dalle oscillazioni dei mercati internazionali, con adeguate politiche di salvaguardia; 3°,Detassazione in agricoltura: Mantenere un regime fiscale adeguato per il mondo agricolo, viste le criticità causate dall’aumento esponenziale dei costi di produzione e dalla flessione dei mercati. Bloccare l’aumento dell’Irpef che getterebbe sul lastrico gli imprenditori agricoli; 4°,Riforma aliquota Iva applicata: Ridurre o addirittura togliere l’Iva su alcuni prodotti alimentari primari; Ancora al 5° punto, Tutela della filiera del grano duro, delle leguminose e dei cereali minori: Gli alti costi di produzione impediscono ogni guadagno, tutelare il prodotto interno; 6°,Abolizione: eliminare l’obbligo di non coltivare il 4% dei terreni ed ogni forma di contributo volta a disincentivare la coltivazione; 7°,Importazioni e libertà di impresa: Vietare l’importazione di prodotti agricoli provenienti da Paesi dove non sono in vigore gli stessi nostri regolamenti produttivi e sanitari; 8°,Cibi sintetici: Regolamenti stringenti che contrastino l’ingresso sul mercato di cibi sintetici; 9°,Riprogrammazione green deal: Revisionare completamente la Politica Agricola Europea, simbolo di estremismo ambientalista e a discapito della produzione agricola, soprattutto italiana e dei consumatori, ed infine il 10°punto l’istituzione di un Tavolo tecnico di soli veri agricoltori, che siano coinvolti ogni qualvolta si vari o si ritocchi una normativa che riguardi direttamente o indirettamente il settore agricolo ed alimentare».
I firmatari proseguono: «Nell’incontro del 27 gennaio i presenti hanno chiesto all’unanimità, alla classe politica presente, di farsi portavoce delle problematiche a livello regionale e innanzi al Prefetto, affinché la politica dia risposte serie, urgenti e concrete, aprendo, al più presto, un tavolo di confronto sia a livello regionale, nazionale che europeo».
Il Sindaco Baldassarre commenta: «L’agricoltura non si tocca, ridiamo dignità a questo comparto fondamentale per la vita delle nostre comunità e dell’intero Paese. La loro voce è la nostra, quella che all’unisono dice “aiutateci”. Oggi più che mai io sono dalla parte degli agricoltori, anzi il Sindaco di San Chirico è un agricoltore».
Parole alle quali si associa il Sindaco di Vaglio Basilicata, Francesco Santopietro, anche lui presente alla manifestazione nel capoluogo: «Solidarietà ad agricoltori e allevatori. Sono settimane che stanno protestando. L’agricoltura è tra i settori primari per la nostra economia e il nostro futuro. È impensabile che il nostro Made in Italy sia ostacolato da scelte che non ne valorizzano la qualità e l’importanza. Vantiamo eccellenze ineguagliabili, abbiamo una storia agricola di secoli. Se muore l’agricoltura, muore un Paese, muore il nostro futuro».