CERVELLINO SUL DEPOSITO SCORIE: «ADITE LE VIE LEGALI PER L’ANNULLAMENTO DEL PROVVEDIMENTO»
Il sindaco: «Il Comune di Genzano si è costituito in giudizio al fine di proporre ricorso dinanzi al T.A.R. Lazio»
Prosegue la battaglia del Comune di Genzano di Lucania contro il deposito nazionale dei rifiuti radiattivi sul proprio territorio. Così il Sindaco Viviana Cervellino a Cronache comunica: «Il Comune di Genzano si è costituito in giudizio, al fine di proporre ricorso dinanzi al T.A.R. Lazio per l’annullamento del provvedimento che individua l’Elenco delle aree presenti nella proposta di CNAI, pubblicato in data 13 dicembre 2023 dal Ministero dell’Ambiente, nella parte in cui comprende lo stesso civico Ente, affidandosi agli Avvocati Giancarlo Viglione e Roberta Atzori». L’azione, che segue già altre iniziative, arriva dopo che il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato sul proprio sito istituzionale l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai), che individua le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, al fine di permettere lo stoccaggio in via definitiva dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività, e tra queste, «ben 5 ricadono sul territorio comunale, pertanto il Sindaco e la Giunta comunale hanno deciso di intraprendere la strada giurisdizionale». Come dicevamo il Comune di Genzano, si era già attivato in merito e nella persona del Sindaco, «aveva prodotto le proprie osservazioni il 2 luglio 2021 sul Dnpt al portale dedicato della Sogin, le quali osservazioni hanno avuto l’effetto di escludere una delle aree indicate prelimarmente quando ne erano state individuate 6.IlConsiglio comunale ben due volte si è espresso: la prima, con Dcc del 29 gennaio 2021, deliberando “la totale contrarietà all’individuazione del territorio della regione Basilicata come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico cosı̀ come ipotizzato dalla proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee pubblicata sul sito www.depositonazionale.it” e la seconda, con Dcc del 14 dicembre 2023, ribadendolo all’unanimità». Nelle scorse settimane, inoltre, a Genzano le associazioni locali hanno aperto un confronto con la cittadinanza proprio sul deposito unico e hanno avviato la costituzione di un Comitato cittadino per sviluppare un dibattito pubblico a riguardo che, pro- mosso dalle associazioni locali e dall’Amministrazione comunale, ha visto una significativa partecipazione di cittadini del territorio alto bradanico che «con evidente preoccupazione hanno aderito con una sottoscrizione alla costituzione di un Comitato». Il Sindaco Cervellino aveva riassunto nell’incontro le tappe della consultazione della Sogin e ha confermato la netta contrarietà alla localizzazione del deposito sia a Genzano che sull’intero territorio appulo-lucano: «Troppe le controindicazioni rispetto ad un progetto che nulla chiarisce circa lo stoccaggio “temporaneo” delle scorie ad alta intensità. Non si faccia della Basilicata il cimitero delle scorie nucleari -asseriva in quell’occasione- approfittando dell’inverno demografico ma anche della primavera elettorale. Né tanto meno qualcuno provi a suggestionare i lucani con la promessa di un nuovo sviluppo industriale: non siamo in vendita. Si affronti con serietà e attaccamento a questa Terra quello che è un tema destinato a produrre effetti socio-economici almeno per le prossime 4 o 5 generazioni, se si considerano i tempi di vita delle scorie». Oggi dunque Cervellino e l’amministrazione comunale, «raccogliendo la volontà della comunità di rappresentare la propria contrarietà in ogni sede, hanno adito le vie legali per chiedere l’annullamento del provvedimento».