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NEL 2023 PROMOSSI GIUDIZI DI RESPONSABILITÀ IN BASILICATA PER 5 MILIONI E MEZZO DI EURO

Corte dei Conti, inaugurato nell’Aula delle Sezioni riunite l’Anno Giudiziario: dall’agricoltura al caso ministeriale, varie citazioni lucane

I n Basilicata nel 2023 promossi 16 giudizi di responsabilità erariale, l’1,51% del totale nazionale (in valori assoluti corrispondente a mille e 61), per un richiesto importo di danno pari a 5milioni e 662mila euro. Il dato lucano è emerso durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2024 che si è svolta a Roma nell’Aula delle Sezioni riunite della Corte dei conti, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e delle più alte cariche istituzionali. A relazione sull’attività del 2023, il Presidente della Corte dei conti, Guido Carlino. Sono intervenuti il Procuratore generale Pio Silvestri e il Presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco. Nel ricordare che solo in alcuni casi, le denunce sono collegate ad illeciti penali, mentre per la maggiore parte attengono a violazioni delle regole dell’evidenza pubblica o, comunque, stabilite dal codice dei contratti pubblici, tra i casi esemplificativi richiamati, anche quello lucano del danno erariale da oltre 200mila euro, relativo all’artificioso frazionamento dei pagamenti liquidati a ditta privata per prestazioni rese in favore dell’Amministrazione dell’Interno. «È fondata – così viene spiegato il caso lucano nella relazione sull’attività del 2023 – la pretesa erariale connessa a pagamenti di somme, oggetto di artificiosi frazionamenti, effettuati in favore di privato, in difetto della dovuta verifica, e della prescritta segnalazione al concessionario per la riscossione, con conseguente frustrazione della pretesa erariale, nella specie, i funzionari della prefettura competenti alla gestione del rapporto contrattuale hanno emesso titoli di pagamento artatamente confezionati, per raggiungere importi inferiori alla soglia di verifica dei debiti fiscali del beneficiario, nella consapevolezza dell’esistenza di un ingente debito con l’erario da parte della ditta e in dispregio dei criteri di fatturazione». Dalla Procura generale, ricordato anche come non sempre, l’azione delle Procure scaturente da fattispecie penali ha condotto ad un esito di condanna. Tra gli esempi, l’assoluzione lucana dello specialista Vincenzo Pagliara su fattispecie di indebita erogazione da parte dell’Inps di pensioni di invalidità in conseguenza del rilascio, da parte del medico, di certificazioni false. Frodi in agricoltura: caso piuttosto ricorrente, in re- lazione alla indebita percezione di contributi comunitari, è quello del coinvolgimento nel giudizio di responsabilità degli addetti ai Centri di assistenza agricola (Caa) che hanno curato l’istruttoria della domanda di aiuti. Caso di “scuola”, quello lucano sul buco da circa 90mila euro: gli operatori dei Caa, rispondono del danno se hanno concorso nella relativa causazione, predisponendo e trasmettendo domande di aiuti corredate da false dichiarazioni o da profili di irregolarità che avrebbero dovuto rilevare. Quando, come accade nella maggior parte dei casi, la condotta in questione è stata giudicata gravemente colposa, a fronte di un contegno doloso del richiedente l’aiuto, la responsabilità degli operatori del Caa è stata qualificata dal giudice, come parziaria e sussidiaria rispetto a quella, principale e relativa all’intero danno, gravante sul percettore del contributo Ue. Le condotte illecite, oltre ad essere subordinate all’assenza di presupposti, possono essere connesse anche alla mancata realizzazione delle attività finanziate con soldi pubblici: come nel caso lucano citato della società Cooperativa agricola “L’oro del Sud”. Soprattutto, come da sentenza della Corte dei Conti di Basilicata, a Roma sottolineato che si può non ritenere ostativa all’esame della domanda di risarcimento erariale nei confronti del percettore coinvolto, la pendenza, nei suoi confronti, del procedimento sanzionatorio e recuperatorio previsto dalla relativa legge del 1986: «Ontologica differenza esistente tra due procedimenti affatto assimilabili ancorché tra lo- ro paralleli, quello volto alla irrogazione di una sanzione amministrativa e rimesso alla esclusiva potestà dell’Amministrazione titolare del procedimento di erogazione dei fondi ed adottato in presenza di irregolarità procedimentali commesse nelle fasi che seguono la concessione del contributo stesso, e quello giurisdizionale, teso a vagliare la sussistenza, o meno, di un danno erariale cagionato con condotta dolosa o gravemente colposa perpetrata al fine di ottenere finanziamenti che altrimenti non sarebbero stati conseguibili». Pensioni di reversibilità, questioni sostanziali. Dalla Basilicata, l’anno scorso una sentenza molto particolare e per questo menzionata: va riconosciuto il diritto alla pensione di reversibilità della nonna a favore della nipote «nel caso in cui i genitori non possano provvedere al suo mantenimento». Rientrante tra le qualificabili “gravi irregolarità gestionali”, al- le Amministrazioni pubbliche interessate è stata rimessa la concreta individuazione e valutazione dei dirigenti responsabili, quel- la della Basilicata rilevata nel maggio scorso dal Collegio del controllo concomitante presso la Sezione di Controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato. Argomento Pnrr, investimento, con soggetto attuatore il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), per lo sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno. Un importo pari ad almeno il 40% delle risorse «è destinato al finanziamento di progetti da realizzarsi nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia». In riferimento all’Avviso pubblico, il Collegio rilevò tristemente «che addirittura non risultavano proposte progettuali localizzate in Basilicata, Campania, Molise e Sicilia».

Ferdinando Moliterni

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