DATA ELEZIONI, FATE PRESTO
Regionali, mentre dal Governo trapela la preferenza per l’election day. Bardi attende indicazione univoca. La politica preferirebbe prima di maggio: no a incastri coi Comuni per salvare il paracadute
Ormai abbiamo tutte le date per le elezioni. Si inizia in Sardegna dove si voterà il 25 febbraio. La partita è tra il Fratello d’Italia Truzzu che guida la coalizione uscente composta dal centrodestra più il Psd’Az e i moderati, la grillina Todde che guida il “campo largo” unito dal M5S al Pd fino all’estrema sinistra dei Verdi-Sinistra Unita, Soro che ha già guidato la Regione Sardegna con una coalizione di centrosinistra e, infine, l’ex sindaco di Austis (nel 2014 candidata con il Pd alle regionali) Chessa. Poi sarà il turno dell’Abruzzo. La più settentrionale delle regioni meridionali fu il luogo della prima storica vittoria di un Presidente di Fratelli d’Italia. Marco Marsilio, fondatore di Fratelli d’Italia, il 10 marzo si candida per difendere quella storica vittoria alla guida della coalizione di centrodestra contro gli assalti di Luciano d’Amico, già rettore dell’Università di Teramo, che guiderà una coalizione che va dal M5S ad Azione. Cirio, governatore in carica della Regione Piemonte ha già deciso che si voterà l’8 e 9 giugno in concomitanza con le elezioni europee. Il governatore, espressione di Forza Italia, malgrado non abbia ancora l’ufficialità della candidatura ha la certezza politica di essere ricandidato.
MANCA SOLO LA BASILICATA
Tra le elezioni regionali che si terranno prima della pausa estiva l’unica che ancora non ha deciso la data in cui ci si recherà alle urne è la Basilicata. Il governatore Bardi si dichiara pronto da tempo a fissare la data. Qualche settimana fa già era circolata la voce che si sarebbe votato il 14 aprile. Noi eravamo scettici su questa data e il tempo ci ha dato ragione. Per votare ad aprile la data deve essere fissata 60 giorni prima. Considerato che febbraio è di 29 giorni e le domeniche sono il 21 e il 28 il decreto del Presidente della Regione deve essere approvato al massimo il 19 febbraio (per votare il 21 aprile) o il 26 (per consentire il voto il 28 aprile). Altrimenti si dovrà andare a maggio e, quindi, si avvicina sempre di più l’ipotesi dell’election day considerato che sarebbe veramente uno spreco di denaro pubblico votare in meno di un mese due volte. Bardi correttamente pare aspetti una indicazione dai partiti per la data delle elezioni. Ma questa al momento tarda ad arrivare. La prassi politica del centrodestra ha sempre determinato la scelta ufficiale del Presidente dopo che è stata fissata la data del voto. L’esperienza Solinas e Toma, però, consigliano al Generale di evitare fughe in avanti non concordate.
I PARTITI A POTENZA VORREBBERO VOTARE SUBITO
Nel centrodestra lucano i partiti scalpitano. Le liste sono già pronte e tutti attendono che venga sparato lo start per partire. Inoltre, siccome in caso di election day si voterà contemporaneamente sia per la Città di Potenza che per le elezioni regionali, molti aspiranti consiglieri ma che non escludono l’ambizione ad una poltrona da sindaco al Palazzo di Città preferirebbero evitare la doppia data. Se si votasse contemporaneamente, infatti, chiunque volesse candidarsi a sindaco di Potenza dovrebbe rinunciare alla candidatura in Consiglio regionale con il rischio di essere sconfitto e trovarsi al fare il semplice consigliere comunale. Parimenti chiunque non fosse eletto in Consiglio regionale non avrebbe il paracadute di una candidatura in Consiglio comunale. Gli all-in ai politici non piacciono e giocare senza paracadute non è mai una scelta che preferiscono compiere. Da Roma, invece, i segnali che giungono lasciano intendere che i partiti preferirebbero votare a giugno. La facoltà di optare per l’election day fatta con il decreto legge del Governo lascia immaginare che questa soluzione sarebbe quanto meno suggerita dal Governo Meloni. Il Presidente Bardi giustamente attende indicazioni anche per rimuovere l’accusa di essere un decisionista accentratore. Noi che siamo semplici elettori invitiamo tutti a fare presto e decidere quanto prima anche perché questo clima di incertezza non favorisce certo gli uscenti. Come direbbe Guccini “bisogna saper scegliere in tempo, non arrivarci per contrarietà”.
Di Massimo Dellapenna