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ECCETTO LE CARENZE D’ORGANICO, NUMERI POSITIVI PER IL TAR LUCANO

Inaugurazione Anno Giudiziario, dal presidente del CdS Maruotti i complimenti al presidente del Tribunale amministrativo regionale Donadono

Si conferma positivo il trend del Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Basilicata. In Basilicata già nel 2022 è stato «è stato totalmente eliminato ogni arretrato e fin dall’anno scorso è stato conseguito un abbattimento del 99% del contenzioso pendente a fine 2019, dato preso come riferimento degli obiettivi indicati dal Pnrr». Così ha esordito il presidente del Tar lucano, Fabio Donadono, nell’esporre la relazione sull’attività del 2023 nell’ambito della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario, svoltasi ieri a Potenza alla presenza delle più alte cariche istituzionali, militari e civili. Presente anche il presidente del Consiglio di Sta- to, Luigi Maruotti, che ha apprezzato la proficua attività svolta dal Tribunale ed il significativo livello della legalità raggiunto nella Regione Basilicata, auspicando che la presenza diffusa e decentrata della Giustizia amministrativa rafforzi sempre più nel tempo il proprio ruolo di agevolazione dello sviluppo economico dei territori. Alla cerimonia è intervenuta anche l’avvocata Eva Sala, vice Presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa. Riprendendo il percorso delineato dal presidente Donadono sulla base dei dati statistici, degli 834 ricorsi pendenti nel 2019, «ne restano attualmente appena 2, corrispondenti a processi sospesi in attesa dell’esito di una controversia pregiudiziale». L’eliminazione dell’arretrato, non è avvenuta a discapito delle liti sopravvenute successivamente: a fine 2023, i ricorsi pendenti erano 303, con una riduzione del 22% rispetto all’anno precedente e del 64% rispetto alla baseline del 2019. Con l’afflusso di nuovi ricorsi depositati in numero di 566, il tasso di litigiosità corrisponde attualmente a 10,53 ricorsi ogni 10mila abitanti. Il valore è «ben superiore alla media nazionale pari a 8,53». A fronte di tali sopravvenienze, il numero dei ricorsi definiti ha costantemente superato quello dei nuovi ricorsi depositati: il clearance rate, dato dal rapporto percentuale degli uni sugli altri, «è sempre stato superiore a 100 negli ultimi anni». Come ha ricordato il presidente Donadono: «La velocità non è sufficiente, oltre alla quantità delle decisioni, ha altrettanta importanza la qualità delle stesse». In sintesi, nel 2023 emessi 674 provvedimenti che hanno definito le rispettive controversie, così suddivisi per tipologia: 547 (sentenza), 70 (sentenza breve), 31 (decreto decisorio), 7 (ordinanza collegiale), 19 (decreto cautelare). Diminuita dal 47% del 2022 al 45% del 2023, l’incidenza dei ricorsi con istanza cautelare sul totale del ricorsi depositati.

VELOCITÀ: IL DEPOSITION TIME

Flessione delle pendenze e diminuzione dei tempi di giudizio: il deposition time si è più che dimezzato, passando dai 364 giorni registrati nel 2019 ai 168 giorni del 2023. «Il 53% dei ricorsi definiti nel 2023 – ha rimarcato il presidente Donadono – è stato presentato nello stesso anno e, come effetto congiunto di tale sollecitudine e dell’eliminazione dell’arretrato, l’88% del contenzioso attualmente pendente è costituito da ricorsi depositati nel 2023».

DAL TAR AL CDS

Nell’ultimo triennio, mediamente, «appena il 20% dei provvedimenti del Tribunale risultano appellati e meno del 6% sono stati riformati in appello». Come ha spiegato Donadono, «da ciò si può ricavare un significativo indizio di efficienza, se mediamente il 94% delle decisioni in primo grado è idoneo a risolvere la contesa».

CARENZE ORGANICO

Tra le criticità del Tar di Basilicata, il personale: compagine «ben al di sotto della dotazione organica prevista». Permane la scopertura di 2 magistrati su 5 e per quanto riguarda il personale amministrativo, il vuoto è di 3 su 10.

LE MATERIE DEI CONTENZIOSI

In Basilicata, sul piano quantitativo e in riferimento alle materie dei contenziosi, nessuna di esse prevale «nettamente» sulle altre. Tra le maggiormente ricorrenti (sul totale di 566) ricorsi depositati, le cause in tema ambiente (65), di Enti locali (41), edilizia (40), appalti (38), Regioni (22), pubblico impiego (19), concorsi (20), informativa antimafia (19), sanità pubblica (16). Con 89 ricorsi depositati, prima materia del contenzioso, quella inerente alle «numerose ottemperanze» relative alla riscossione di somme di denaro come da cosiddetta Legge Pinto. Non c’è da risolvere una controversia, ma da sanzionare «l’affanno» dell’Amministrazione nel far fronte ai propri debiti. «La Pubblica amministrazione deve trovare al proprio interno – ha specificato il presidente del Tar di Basilicata – le risorse e gli strumenti organizzativi per rispondere con la dovuta tempestività alle istanze che le vengono rivolte, in modo da pervenire ad una corretta gestione in settori di rilevante interesse non solo per i diretti interessanti, ma anche per la collettività». Da ricordare che «il comportamento omissivo dell’Amministrazione pubblica può essere causa di danni ingiusti e determinare conseguenze a carico dei risponsabili sotto diversi profili». Non a caso, a fronte dell’inerzia nell’esercizio dei pubblici poteri, la Legge prevede un coinvolgimento della Magistratura contabile.

Di A.Carponi

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