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CHI ERANO GLI OPERAI MORTI A FIRENZE NEL CANTIERE ESSELUNGA

PROSEGUE LA RICERCA DELL’ULTIMO OPERAIO DISPERSO NON SI TROVA IL CORPO DEL SUDAFRICANO SOMMERSO DA UNA MONTAGNA DI MACERIE

È GIUSTO INFORMARE 

CHI ERANO GLI OPERAI MORTI A FIRENZE NEL CANTIERE ESSELUNGA


Crollo nel cantiere di un supermercato:

4 morti e un disperso

Ludiana Tamanti, 27 anni, titolare del bar Manzoni a Firenze vicino al cantiere dove sono morti gli operai

Crollo di Firenze, le lacrime della barista: «Gli operai morti erano venuti anche stamani a fare colazione» 

Le parole emozionate e toccanti della giovane barista del bar vicino al cantiere dove stamani il crollo di una lastra di cemento ha provocato la morte di almeno tre operai

«Venivano qui ogni mattina, erano marocchini e palestinesi, persone eccezionali, non parlavano italiano. Non si può morire così giovani sul lavoro. È una vergogna»

Chi erano gli operai morti nel crollo a Firenze:

“In trasferta tutte le settimane, inviavano i loro soldi in Africa”

Arrivati dal Marocco e dalla Tunisia i lavoratori stranieri che sono morti vivevano in Lombardia.

“Partivano in squadra i lunedì mattina per andare nei cantieri e rientravano a casa il venerdì sera”

Firenze, 18 febbraio 2024

“Mio zio era una brava persona, lavorava duramente per mandare a sua moglie e ai due figli in Marocco i soldi necessari per vivere”

Ayoub ha la voce tremante, lo sguardo fisso sulla strada mentre è in viaggio da Perugia verso l’ospedale Careggi di Firenze. Nel sedile accanto, in lacrime, la madre, sorella di Taoufik Haidar (43 anni), una delle quattro vittime

accertate della TRAGEDIA SUL LAVORO che si è consumata venerdì mattina a Firenze.

“Non so come descrivere questo dolore – spiega il ragazzo –. Ci sentivamo spesso al telefono, si lamentava che il datore di lavoro era in ritardo con i pagamenti e ci raccontava i dettagli della vita dei suoi figli in Marocco. È una tragedia”.

Figli, mariti e padri erano anche gli altri tre operai edili morti sotto le macerie (la quarta vittima è

LUIGI COCLITE originario di Teramo ma residente a Collesalvetti)

I loro corpi, secondo quanto ricostruito, sono stati estratti con difficoltà dalle macerie anche a causa delle loro condizioni:

il violento impatto avrebbe infatti falciato gli arti delle vittime.

Tutti e quattro gli operai hanno vissuto, o in alcuni casi vivevano ancora, a Palazzolo sull’Oglio, l’ultimo Comune della provincia di Brescia al confine con quella di Bergamo. Muhamed Toukabri, tunisino, 53 anni. Mohamed El Farhane, 24 anni, originario del Marocco con i connazionali Taoufik Haidar, 43 anni.

Ancora disperso è invece Bouzekri Rahimi, 56 anni, anche se le speranze di ritrovarlo vivo si affievoliscono di ora in ora.

Alla macelleria Assalam di Laghlimi Jaouad in via Sarioletto a Palazzolo, dove ieri è stata organizzata una raccolta fondi per aiutare le famiglie delle vittime, tutti li conoscevano bene.

“Venivano sempre qui a fare la spesa, è un disastro quello che è successo”, racconta commosso il titolare, Jaouad.

Haidar era in Italia da almeno 15 anni, per otto anni aveva preso casa a Palazzolo, da poco si era trasferito nella Bergamasca, a Chiuduno e fino allo scorso novembre 2023 era iscritto alla Fillea Cgl di Bergamo.

Anche El Farhane risulta essere vissuto a Palazzolo per un paio di anni, e pare essersi spostato nella Bergamasca di recente. Idem gli altri operai.

“Lavoravano per un’azienda edile di Chiari – continua il macellaio –. Partivano in squadra tutti i lunedì mattina per andare in trasferta a lavorare e rientravano a casa il venerdì sera”

Parole di cordoglio arrivano proprio dai sindacati lombardi: “C’è un legame tra Bergamo e quello che è accaduto ieri nel cantiere Esselunga di Firenze”, commenta Luciana Fratus, segretaria generale della Fillea-Cgil di Bergamo.

“Siamo di nuovo a piangere lavoratori che hanno perduto la vita in un cantiere – continua –. Torniamo a condannare le recenti modifiche della normativa di settore che hanno portato a una deregolamentazione nella catena degli appalti a discapito della sicurezza dei lavoratori”

Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Taoufik Haidar, 43 anni

Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Taoufik Haidar, 43 anni

Chi sono gli operai morti nella strage del cantiere a Firenze. L’ipotesi su due senza permesso di soggiorno

Sono Luigi Coclite, italiano di 60 anni, Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni, Mohamed El Farhane, marocchino 24 anni, e il suo connazionale Taoufik Haidar, 43 anni, gli operai morti nel CROLLO avvenuto nel cantiere per la costruzione di un punto vendita di un supermercato Esselunga nel quartiere Rifredi della periferia di Firenze. Ancora disperso, con flebili speranze di ritrovarlo vivo, il quarto operaio, anche lui marocchino, Bouzekri Rahimi. Sono invece originari della Romania i tre feriti.

È ben delineato il profilo di Coclite, meno quello degli altri operai coinvolti nella strage. Mentre i primi accertamenti rivelano un giro di APPALTI & SUBAPPALTI intorno al cantiere e un ruolo di ANGELINO ALFANO nella ditta committente emergono alcuni dettagli sulle vittime.

Chi era Luigi Coclite

Luigi Coclite era nato nel 1964 a Teramo, ma da anni era residente n Toscana, precisamente a Collesalvetti in provincia di Livorno.

Era specializzato nel lavoro con il calcestruzzo e nella gestione delle betoniere.

Dopo 25 anni di matrimonio si era separato dalla moglie con cui aveva avuto una ditta insieme per un periodo.

Ora lascia due figli, Lucrezia e Alessio, rispettivamente di 18 e 22 anni, che vivono a Vicarello con la madre Simona, che Coclite aveva conosciuto in Toscana.

Tra le sue passioni c’erano quella per Mario Biondi e l’Inter. Apprezzato per la sua dedizione al lavoro e alla famiglia, era un pilastro nella comunità di Collesalvetti.

Suo figlio Alessio gioca nella squadra locale di calcio, mentre Lucrezia ha una passione per la danza e lavora come volontaria presso la Misericordia di Vicarello.

Viene descritto da chi lo conosce come una persona forte e gentile, come l’Abruzzo.

Coclite si recava spesso nella regione natale per visitare i parenti e per andare in escursione sul massiccio del Gran Sasso.

Chi erano gli operai nordafricani

Sono meno precise le informazioni sugli altri operai. Secondo quanto riportato Toufik Haidar, 43enne marocchino, era residente a Perugia, come confermato dalla sorella, recatasi in Toscana per il riconoscimento della salma.

Sarebbero quindi Mohamed El Farhane, marocchino 24 anni, e il suo connazionale Taoufik Haidar, 43 anni, gli operai irregolari Italia.

Pare, infatti che i due nordafricani non fossero regolarmente residenti in Italia, ma sprovvisti di permesso di soggiorno in corso di validità.

Inoltre, secondo quanto riportato

uno delle due vittime provenienti da Marocco avrebbe un precedente con la polizia, oltre ad aver ricevuto contestazione del reato di clandestinità.

Crollo cantiere supermercato Firenze, due degli operai erano immigrati irregolari: chi sono

Cinque morti nel cantiere di via Mariti: inchiesta per omicidio colposo plurimo

Due dei cinque operai morti nel cantiere della strage non erano in regola con il permesso di soggiorno:

è una delle ipotesi su cui sta lavorando la procura di Firenze

Strage di operai nel cantiere Esselunga: le ipotesi del perché avrebbe ceduto la trave

Quattro vittime accertate.

Avanti senza sosta le ricerche dell’ultimo disperso nell’incidente sul lavoro nel quartiere Novoli 

Nella notte è stato recuperato il corpo senza vita di un quarto operaio morto nel crollo nel cantiere del nuovo centro commerciale Esselunga

Chi sono i morti 

Il bilancio è pesantissimo, una strage: quattro morti, uno ancora disperso, tre estratti vivi, gravemente feriti e ricoperti di cemento fresco.

Tra le vittime accertate c’è il sessantenne originario di Teramo, Luigi Coclite, che viveva a Collesalvetti, in provincia di Livorno. Lascia due figli di 18 e 22 anni.

Luigi sarebbe stato l’unico italiano del gruppo di operai. 

Le altre vittime erano tre marocchini e un tunisino, i feriti – probabilmente un’altra squadra – sono tutti romeni. 

La dinamica del disastro nel cantiere di Firenze

Il crollo è avvenuto venerdì mattina probabilmente durante una gettata di cemento: un boato, ha ceduto una grande trave al quarto piano.

C’è un video del momento esatto in cui si è consumata la tragedia.

La trave prefabbricata, che era già stata collocata prima, ha ceduto da un lato.

A catena ha generato una serie di crolli.

Una grossa porzione della struttura ha vibrato, in pratica è collassata la zona su cui stavano facendo i lavori gli operai.

Poi i crolli a catena.

Travolti gli uomini che stavano livellando il calcestruzzo e quelli che avevano altri compiti nei piani più bassi.

Perché quella trave di cemento armato ha ceduto?

Prova a ipotizzarlo Eugenio Giani, governatore della Toscana che ha seguito ieri la vicenda minuto dopo minuto.

“Siccome sono tutti elementi prefabbricati, le ipotesi sono due: o c’erano dei cedimenti strutturali o qui è stato posizionato in modo non sicuro. Essendo al quarto piano, a catena ha generato una serie di crolli e i corpi delle persone sono precipitati nel seminterrato”

Certezze non ce ne sono.

Si indagherà per capire se abbia avuto un peso un’eventuale accelerata dei lavori negli ultimi tempi.

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per crollo colposo e omicidio colposo.

Il cantiere è sotto sequestro

I tecnici Asl hanno ascoltato personale del cantiere.

La costruzione del nuovo supermercato sta impegnando oltre 30 aziende in subappalto. Il complesso dell’ex Panificio militare, tra via Ponte di Mezzo e via Mariti, era stato dismesso dagli anni ’70, ed Esselunga ha avviato i lavori nel luglio 2021.

Nel progetto sono previsti oltre 5.200 mq di aree di uso pubblico suddivise tra un giardino e un parcheggio alberato.

Rabbia dei sindacati e tutti i dubbi sul disastro

Cordoglio di Mattarella in una telefonata al sindaco Nardella. La premier Meloni segue l’evolversi della situazione. Esplode la rabbia dei sindacati, che rilanciano sulla sicurezza sul lavoro. Cgil e Uil, insieme con le categorie degli edili e dei metalmeccanici (Fillea, Feneal, Fiom e Uilm) hanno proclamato due ore di sciopero a livello nazionale per mercoledì 21 febbraio per dire basta alle stragi sul lavoro.

Le due confederazioni hanno sollecitato tutte le altre categorie a programmare nella stessa giornata iniziative di mobilitazione e assemblee nei luoghi di lavoro.

Il crollo di Firenze dicono i sindacati :

“è l’ennesima tragedia insopportabile di morte sul lavoro, è sempre chiamato in causa il sistema dei subappalti che, in particolare nel privato, produce risparmi su condizioni di lavoro, salari, sicurezza, formazione, quindi sulle persone. Nell’esprimere totale vicinanza alle famiglie delle vittime, diciamo anche con forza che siamo stanchi di ascoltare parole di cordoglio. Il lavoro e la sicurezza devono essere al centro dell’attenzione politica per mettere in atto soluzioni concrete, a partire dai luoghi a maggior rischio come i cantieri”

Quello che ha colpito alcuni sindacalisti è stata, è tutt’ora, la confusione sul bilancio della tragedia.

A lungo ieri non è stato chiaro il numero di persone coinvolte.

Nei cantieri spesso non si ha certezza di nulla, nell’Italia del 2024

Landini (Cgil) contro “la logica del subappalto”

“Nel 2023 ci sono stati mille morti sul lavoro e spesso questi incidenti sono prodotti dal sistema del subappalto e della logica degli appalti al massimo ribasso. Voglio ricordare però che è stato questo Governo a modificare il codice degli appalti e a reintrodurre il subappalto a cascata”

dice il leader della Cgil, Maurizio Landini, commentando l’incidente sul lavoro a Firenze : “È necessario che ci sia una reazione immediata e penso anche che sia necessario arrivare alla prossima settimana a un’iniziativa generale, che proporrò anche agli altri sindacati, perché non è più accettabile continuare a morire sul lavoro”

Replica così la Lega in una nota :

“Sono disgustose le parole di Maurizio Landini, che commenta l’incidente sul lavoro a Firenze incolpando anche il nuovo codice degli appalti: il segretario della Cgil ignora che le nuove norme sono state volute dall’Europa, tanto che l’Italia era a rischio infrazione, e che nulla c’entrano con la tragedia. Il livore ideologico della Cgil non si ferma neppure davanti alle tragedie”

#sapevatelo2024 

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