L’IMMOBILE LETTIERI
TACCO&SPILLO
Alla fine Vito Bardi dopo tanto baccano sotto il cielo confuso della Basilicata ha deciso d’indire le elezioni regionali e con l’urgenza del caso è riuscito quasi in punta d’orologio ad acchiappare la data del 21 e 22 aprile pur di spegnere la ridda impazzita di totonomi e soprattutto incastrare le coalizioni di centrodestra e centrosinistra ad una decisione unanime e definitiva sul candidato presidenziale. L’annuncio, com’era prevedibile, ha suscitato una sequela di commenti al vetriolo ed analisi tattiche d’ogni genere oltre a mandare tutti in trepidazione fulminante, tutti tranne che il solito Giovanni Lettieri, oramai destinato a riscrivere l’acronimo PD nel misero distico funebre di “perdere democraticamente”. Ora perciò che il miracolo d’unità e d’evangelismo comunitario attorno al beato Angelico Chiorazzo è miseramente fallito, questo suo modo d’essere immobile fino all’acedia politica è davvero insopportabile e mostra il limite non solo d’autonomia, ma anche di mancanza di carattere che ha contraddistinto la sua segreteria e che ha fatto arrotolare i poveri dem sul girarrosto dell’insignificanza e dell’inutilità. Canta Niccolò Fabi:“Tutto è in movimento. Solo io rimango qui immobile. ..”