BERNALDA, È LUTTO CITTADINO PER LA MORTE DI “ROBY”
Proclamato ieri e oggi per la scomparsa del 23enne Roberto Scasciamacchia affetto da distrofia muscolare di Duchenne.Il sindaco Tataranno: «Esempio di coraggio e voglia di vivere»
Sta commuovendo in queste ore tutta la Basilicata la morte di Roberto “Roby” Scasciamacchia, il 23enne di Bernalda affetto da distrofia muscolare di Duchenne. Ieri ed oggi nella città del materano è stato proclamato il lutto cittadino per il giovane Roby, molto attivo sui social, che aveva vinto numerose battaglie: da quella per salire sul Frecciarossa alla stazione di Metaponto, alla creazione del lido inclusivo “Il sogno del capitano”, a quella contro la sua patologia con un intervento al cuore da lui subito al Policlinico Gemelli di Roma poco più di un mese fa. L’intervento, realizzato con una procedura mininvasiva (definita MitraClip), è il primo di questo tipo nel mondo occidentale su un paziente con Duchenne; l’unico altro precedente è stato effettuato lo scorso anno a Tokyo. Lo scopo era quello di migliorare la funzionalità del cuore del 23enne riducendo il grado di insufficienza mitralica, da severa e lieve-moderata. La notizia della sua scomparsa ha fatto il giro anche dei social, dove il sindaco del Comune di Bernalda Raffaele Tataranno ha scritto: «Caro Roby, sapevamo bene che questo giorno sarebbe arrivato, ma ci avevi abituato a tanti miracolosi lieto fine che adesso che è successo davvero ci chiediamo come sia stato possibile. A tutti noi – prosegue il primo cittadino – sembra incredibile che tu non ce l’abbia fatta anche questa volta. Il tuo sorriso, la tua intraprendenza, la tua caparbietà, la tua meravigliosa curiosità, la tua inesauribile forza e il tuo coraggio sono andati oltre qualsiasi impedimento fisico. Sei stato in tutto e per tutto normale e quindi assolutamente eccezionale. Ci hai insegnato cosa significa Vivere, semplicemente mostrandoci come si fa davvero». E ancora: «Grazie a nome di tutti per le battaglie che hai condotto, indomito, perché volevi prendere il treno e perché volevi andare al mare. Se oggi chi ha un problema come quello che avevi tu può prendere il treno o può andare al mare a Metaponto, credimi, deve dire grazie a te! Quando tutto sembrava finito non hai esitato a sottoporti ad un intervento chirurgico mai eseguito prima, come fanno i supereroi nei film e invece era la tua vita reale. Grazie per esserci stato Roberto, fino all’ultimo faticoso respiro la tua è stata una vita vera, autentica, che ha ispirato e continuerà ad ispirare. Grazie alla tua fantastica famiglia che ti ha accudito dal primo all’ultimo momento, talmente bene da farti vivere una vita da protagonista nonostante le mille difficoltà. Io mi auguro che questi 2 giorni di lutto vero, sincero, di un paese intero, sia- no utilizzati da tutti per riflettere sulla tua testimonianza di vita terrena, sull’amore puro che hai donato ai tuoi amici e ai tuoi parenti e quello che hai ricevuto. In un mondo dove il protagonismo si guadagna con aggressività, violenza e insensibilità tu ci hai insegnato che la vera forza risiede nella capacità di combattere fino alla fine senza mai dimenticarsi di essere gentili, senza mai dimenticarsi di sorridere. Sei più forte della morte Robbè. Riposa in pace, Guerriero», chiosa Tataranno. Roberto era un ragazzo solare che studiava chitarra al conservatorio di Matera, con tanti amici e che, come raccontava di sé stesso in un video su YouTube, «non si annoia mai». La sua storia continuerà ad ispirare chi lotta contro le avversità della vita.