REGIONALI, GALELLA E PIRO CI SONO
Il meloniano e il “patto della trappola”: «Rinuncio a Potenza». Il forzista: «A lavoro per lista competitiva»
Il dante causa, come noto, è andato via e non rientrerà ancora per circa altri 3 anni, di conseguenza per il già comandato il compito di continuare a scaldare la poltrona: tutto cambia, l’ordine resta. Dal comando precedente, all’ordine successivo: il “patto della trappola” politica con piacere avallata dai suoi colleghi potentini, Alessandro Galella, l’ha compreso, forse però, a distanza di quasi 2 anni quando, all’epoca, gli sfuggì che il gioco a somma minore di zero consisteva nel “tu prendi oggi, ma resti fuori domani”. Non considerato valido per permanere nella Giunta comunale di Potenza, si ritrovò assessore esterno in Giunta regionale: prese ieri, e rimane fuori oggi. Non avendo vinto la “guerra” sconfiggendo i nemici, qualora fosse ac- caduto, avrebbe potuto avere voce in capitolo sulla spartizione del bottino, è incappato nell’antinomia del se vinci male, perdi bene. Ad oggi, l’unico obiettivo alla sua portata resta quello: perdere bene. Non si sa se esiste un precedente che abbia ispirato l’attuale assessore regionale all’agricoltura Galella su qualcuno che dopo essersi autoproclamato sindaco, lo sia diventato. Lui l’ha fatto e, come da prassi, primo cittadino del capoluogo, stando alla parola del politico, non lo diventerà: «Purtroppo il mio sogno di fare il sindaco di Potenza non si realizzerà, per adesso». Ad annunciarlo più a sé stesso che agli altri, Galella dai suoi profili social. Così come l’annuncio della candidatura a sindaco, l’aveva fatto più a sé stesso che agli altri. Del resto, verrebbe naturale proseguire, era ed è un «sogno», come l’assessore stesso l’ha definito. Una sorta di esperi- mento di psicoanalisi collettiva. Alla fine si è conclusa così. Alessandro senza Magno, non cogliendo il “patto della trappola” politica, credeva invece che l’esperienza nell’esecutivo Bardi, fosse il preludio alla standing ovation elettorale a Potenza per la fascia tricolore. Il giorno della nomina assessorile, con ogni probabilità il più contento non era Galella, ma il leghista Mario Guarente: “tu prendi oggi, ma resti fuori domani”. Se Bardi bis in Regione e Guarente bis a Potenza, in Basilicata troverebbe piena applicazione il non metodo della riconferma degli uscenti. Dal ritiro di Galella, prematuro giungere già a tali conclusioni. Dal dante causa al “patto della trappola” politica fatto a Galella dai suoi colleghi potentini, la conferma dall’assessore regionale all’agricoltura: «Sarò candidato nella lista dei Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali del 21 e 22 aprile».
Di A.Carponi