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RICORSO RESPINTO SULL’EOLICO NELL’ALTO BRADANO

Il progetto con 18 aerogeneratori ricadeva nei Comuni di Acerenza, Banzi, Palazzo S.Gervasio e Forenza

Il provvedimento, Decreto emesso dal Ministro della Transizione Ecologica, con cui il Ministero oggi denominato dell’Ambiente e della sicurezza energetica, ha reso il giudizio negativo di compatibilità ambientale relativamente al progetto di un impianto eolico localizzato nei Comuni di Acerenza, Banzi, Palazzo San Gervasio, Genzano di Lucania e Forenza, fa tirare un sospiro di sollievo agli amministratori. Il Sindaco di Acerenza Fernando Scattone commenta: «Ogni tanto una buona notizia a conforto della nostra azione amministrativa attraverso il coinvolgimento e le tante Osservazioni rilevate e sollevate nelle sedi opportune, in merito all’inopportunità dell’ulteriore opera sul nostro territorio».

Si tratta di un parco eolico composto da 18 aerogeneratori di tipo Vestats denominati V120, con una potenza nominale di 2.0 MW per un totale di 36 MW, per il quale si è ritenuto che «dalla comparazione degli interessi coinvolti nel procedimento in esame, individuati, da un lato nella tutela paesaggistica e dall’altro, nello sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché nella valenza imprenditoriale ed economica dell’opera in argomento, di considerare prevalente l’interesse alla tutela del paesaggio, condividendo l’avviso del Ministero della cultura, in considerazione dei molteplici impatti negativi del progetto sopra esposti, al fine della tutela e della conservazione dei valori paesaggistici e culturali dell’area interessata».

L’appellante ha proposto ricorso al Tar che lo ha rigettato con la sentenza ora oggetto di appello. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, definitivamente pronunciando sull’appello, lo respinge.

Lo Studio di Impatto Ambientale, in precedenza prodotto già nel 2018 intese «stabilire, stimare e valutare gli impatti associati sia alla costruzione che al funzionamento del parco eolico di progetto, sulla base di una conoscenza esaustiva dell’ambiente interessato raccogliendo tutte le informazioni disponibili sullo stato delle componenti ambientali e analizzando gli eventuali impatti, proponendo delle misure di mitigazione e/o compensazione necessarie».

Il parco eolico difatti sarebbe stato «ubicato nel comune di Acerenza e l’aerogeneratore più vicino al centro abitato si sarebbe trovato ad una distanza di circa 3900 metri». La consegna dell’energia prodotta sarebbe poi avvenuta «nella sottostazione ubicata nel territorio di Banzi e tutte le opere di Rete di trasmissione nazionale di Terna a servizio della sottostazione stessa, erano già state approvate dalla Regione Basilicata con decreto del 23 luglio 2013».

Il sito eolico ricadeva essenzialmente in «un’area collinare vocata prevalentemente all’agricoltura di tipo cerealicolo e in zone a pascolo, dunque un ecosistema principalmente agrario».

L’aerogeneratore scelto per il progetto avrebbe avuto «una potenza nominale di 2 MW con altezza al mozzo pari a 92 m. Il rotore costituito da tre pale e da un mozzo. Le pale controllate dal sistema di ottimizzazione basato sul posizionamento ottimizzato in funzione delle condizioni del vento. Il diametro del rotore pari a 120 metri con area spazzata pari a 11310 metri quadri e verso di rotazione in senso orario e ciascun aerogeneratore sostenuto da una torre tubolare di forma tronco-conica in acciaio zincato al alta resistenza, formata a seconda i casi da 3-4 tronchi o sezioni». Per ciascun aerogeneratore sarebbe stato realizzato «un dispersore di terra ai fini della messa a terra dello stesso per garantire la protezione contro i contatti indiretti in bt e in MT».

La sottostazione utente, punto di connessione dell’impianto eolico alla Rete di Trasmissione Nazionale sarebbe stata «ubicata in territorio del comune di Banzi, con pianta rettangolare di dimensioni pari a circa 37 per 61 mt occupando una superficie di circa 2.257 mq».

Per quanto concerne la viabilità di progetto interna al parco eolico avrebbe avuto «una larghezza netta della carreggiata pari a 5 metri e data l’orografia dei siti una sezione tipo a mezza costa». Le connessioni degli aerogeneratori con la sottostazione di trasformazione sarebbero state «garantite da una rete 30 kV in cavo interrato posta in fregio alla sede stradale o all’esterno di essa. I cavi posti ad una profondità minima di 1,20 mt dal piano di campagna» e lo scavo avrebbe avuto «un’ampiezza pari a 0,60 metri». Oltre alla viabilità di progetto permanente si prevedevano allargamenti e tratti di viabilità temporanea da dismettere alla fine dei lavori di trasporto e montaggio degli aerogeneratori». Da progetto erano previsti anche interventi di adeguamento per alcuni tratti delle strade esistenti, quali «strada comunale San Zaccheria nel comune di Forenza, le Strade comunali dell’Incoronatella, Amatiello e San Procopio nel comune di Acerenza e la strada Comunale da Acerenza a Genzano, nel comune di Acerenza».

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