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TRANSIZIONE DIGITALE, LA SITUAZIONE LUCANA

Servizi di pubblica utilità, gli sportelli degli uffici postali sono quelli più “gettonati”. Nuove tecnologie, prevalgono gli affidamenti esterni e le consulenze su gestione e sicurezza

Nel 2023 la quota di utenti di 18 anni e più che si reca alla Asl, all’Anagrafe e alla Posta ha subito una progressiva contrazione negli ultimi 20 anni, rispettivamente Asl -16%, Anagrafe -28% e Posta -14%, ma è stabile rispetto al 2022. La frequentazione della Asl o della Posta aumenta al crescere dell’età degli utenti, mentre ai servizi anagrafici ricorrono più gli individui di 35-44 anni. Permane una forte differenziazione nei livelli di accessibilità ai servizi. Le famiglie residenti nel Mezzogiorno mostrano maggiori difficoltà rispetto al resto del Paese. A livello generale, confermato come nel tempo si sia verificata una graduale diminuzione dell’accesso fisico ai servizi citati. Con una indagine, l’Istat ha prodotto un set di indicatori con cui monitorare la complessa interazione tra i cittadini e i servizi di pubblica utilità e misurarne l’utilizzo e la soddisfazione Per la Basilicata, in riferimento al 2023, è risultato che il 36,9% della cittadinanza si è recato presso gli sportelli di una delle Aziende sanitarie locale. Anche se il 57,4% trova l’orario degli sportelli comodo, il 65%, ha lamentato file per più di 20 minuti. Sempre in riferimento al 2023, in Basilicata negli ultimi 12 mesi il 33,2% della cittadinanza si è recata agli sportelli Anagrafa. Solo il 27,3% ha lamentato file lunghe più di 20 minuti ed il 60,6% ha dichiarato di trovare comodi gli orari d’apertura al pubblico. Sale al 58,5%, la fetta di popolazione che in Basilicata e nel 2023 si è recata all’Ufficio postale per operazioni di invio raccomandate (14,7%), invio vaglia (8,9%), versamenti (13,8%), ritiro pensioni (12,8%), ritiro pacchi (14,9%). A lamentare file lunghe più di 20 minuti, il 60,3% per il ritiro delle pensione, il 51,8% per l’invio vaglia, il 48,1% per i versamenti, il 46,1% per il ritiro pacchi ed il 43,6% per l’invio di raccomandate. Ad ogni modo, il 64,5% ha dichiarato di trovare comodo l’orario d’apertura degli sportelli. Ultima parte dell’indagine Istat, dedicata alle difficoltà nel raggiungere alcuni tipi di servizio. Nel 2023, per la Basilicata è risultato che il 17,1% ha difficoltà a raggiungere le farmacie, il 53,9% il Pronto soccorso (la Basilicata è tra le 11 regioni in cui la percentuale supera la media nazionale del 50,8%), il 28,7% la Polizia o i Carabinieri, il 23,9% gli Uffici comunali, il 18,6% i negozi di generi alimentari ed o i mercati ed il 28,2% i supermercati

LE DISPARITÀ DI ACCESSO: IL CONFRONTO CON L’ITALIA

Nel 2023 solo il 13,8% delle famiglie italiane ha difficoltà a raggiungere le farmacie del territorio. Le maggiori criticità sotto questo punto di vista emergono nel Sud (17,8%), seguono le Isole (14,2%) e il Centro (13,8%). A livello regionale si raggiungono picchi di famiglie in difficoltà in Valle d’Aosta (24,9%), in Calabria (23,5%) e in Campania (22,5%). Vi è una differenza di poco più di 10 punti percentuali tra le famiglie con difficoltà di accesso tra quelle che risiedono in Comuni Centro dell’area metropolitana (8,7%) e quelle che si trovano in Comuni al di sotto dei 2000 abitanti (19,8%). Ha difficoltà a raggiungere il Pronto Soccorso il 50,8% delle famiglie ita- liane, in aumento di 1,6 punti percentuali rispetto al 2022; le percentuali più elevate si evidenziano al Sud, circa sette punti percentuali più della media nazionale, seguito dalle Isole e dal Centro, rispettivamente, 52,7% e 52,4%. Per il servizio reso da Polizia e Carabinieri poco più di tre famiglie italiane su 10 esprimono difficoltà di accesso, con un aumento significativo di 1,6 punti percentuali rispetto al 2022. Nel Sud percentuali più elevate di famiglie esprimono criticità (35,8%) con un picco in Campania (41,4%). Un po’ più in difficoltà i residenti nei piccolissimi Comuni dove il 37,8% delle famiglie dichiara difficoltà di accesso. Gli uffici comunali sono raggiunti con difficoltà dal 31% delle famiglie italiane, in aumento di 1,2 punti percentuali rispetto al 2022.

Di A.Carponi

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