AD HORAS IL LASCIAPASSARE A BARDI
Forza Italia centrale nella coalizione. Il Generale sui social ringrazia tutti e annuncia novità nei prossimi giorni. Csx, Chiorazzo coccola la Chiesa e Lomuti mette sotto scacco il Pd proponendo nomi dem
Le elezioni in Sardegna sono terminate. Mentre andiamo in stampa ancora non conosciamo il vincitore, lo spoglio inizierà oggi alle ore 07.00 e non sono previsti exit poll. Cinque anni fa i sondaggisti sbagliarono clamorosamente le analisi nell’isola sottovalutando il risultato del centrodestra, ci furono interrogazioni parlamentari e fu sollecitata la vigilanza Rai. Così quest’anno toccherà aspettare lo spoglio vero per poter commentare il risultato. Le condizioni psicologiche delle coalizioni potrebbero essere influenzate e non poco dal test elettorale dell’isola. È l’esordio politico del “campo largo” contro il centrodestra in carica che ha cambiato il candidato Presidente. Un altro test si terrà alle prossime elezioni abruzzesi del 10 marzo. Anche lì il “campo largo” si presenta unito in una sfida a due contro l’uscente Marsilio. Due candidati di Fratelli d’Italia a guidare la coalizione in due Regioni importanti contro il “campo largo” unito. Due test importanti, utili anche per le prossime elezioni lucane.
BARDI A GONFIE VELE
Nel centrodestra lucano, mentre appare sempre più sfiorito il ruolo degli uomini di Fratelli d’Italia e Lega nei rispettivi partiti, aumenta la centralità dei lucani in Forza Italia. Guido Viceconte è stato eletto nel Consiglio nazionale di Forza Italia e Vito Bardi è stato grande protagonista nell’ultimo Congresso nazionale degli azzurri. Il Generale ha ottenuto l’ennesima importante benedizione da parte dei maggiorenti del suo partito. Su Facebook il Governatore ha ringraziato pubblicamente tutti. «Nel mio intervento al Congresso nazionale di Forza Italia Roma, ho ringraziato Antonio Tajani, Elisabetta Casellati, Maurizio Gasparri e Paolo Barelli per il supporto alla mia ricandidatura. La prossima settimana si scioglierà il nodo. Intanto ho ribadito il mio impegno in politica a favore dei fatti e vorrei continuare il disegno avviato 5 anni fa, per una grande Basilicata, forte, che contribuisca alla crescita dell’Italia». Questo il messaggio affidato ai social da Bardi che, quindi, si dichiara convinto che entro la settimana prossima ci sarà la decisione finale sulla candidatura alla Presidenza della Regione Basilicata. Pare che mercoledì si terrà il vertice nazionale per il dossier Regionali. Se anche non dovesse essere formalizzato tutto, molti nodi potrebbero essere sciolti. Certa è l’unità e la compattezza della coalizione. Verosimile e fortemente probabile la ricandidatura di Bardi che, oltre alla difesa del suo partito, ha superato le criticità di FdI mentre la spaventata Lega di Salvini sembra battere in ritirata limitandosi a qualche dichiarazione formale.
A SINISTRA È CAOS
Nel centrosinistra, invece, sembra che tutto vada verso il disordine più assoluto. Forse l’entropia è il motore del cosmo ma ad un certo punto deve arrivare una regola che ordini il caos. Tutto ciò non arriva nella coalizione che ha l’ambizione di riprendersi la Regione Basilicata portando indietro le lancette della storia. Dopo la carica francese e la ritirata spagnola del Pd in sostegno a Chiorazzo, il re delle Coop è rimasto solo e senza alleati. A difenderlo a spada tratta è rimasto il solo Roberto Speranza. Come già racconta il Pd ha prima detto sì e, poi, si è tirato indietro registrando le ritrosie degli alleati. Forse aveva ragione Salvatore Margiotta a raccomandare maggiore prudenza e più tatticismo.
LOMUTI METTE IL CSX SOTTO SCACCO
Tra riunioni rinviare e tavoli rotti, l’unico che prova a conservare una qualche lucidità è Lomuti. Il parlamentare pentastellato le sta provando tutte per cercare un candidato che possa piacere a tutta la coalizione. Avrebbe potuto nascondersi dietro un candidato di bandiera, immaginare un percorso in solitaria comodo quanto fruttifero per il proprio partito, da ottimo politico qual è sta cercando soluzioni alternative anche proponendo uomini che provengono dalla magistratura o dalle stesse linee del centrosinistra. Lomuti sembra l’unico nel “campo largo” veramente interessato a vincere. Tutti gli altri appaiono più portati a difese di principio e a gestire la sconfitta che a provare a vincere. Con una mossa da politico navigato il deputato Lomuti ha indicato alla coalizione il nome del Giudice Iannuzzi, del manager della sanità Bochicchio e di Paternò, uomo forte della squadra di Chiorazzo. Mosse che mettono sotto scacco il Pd e lo stesso Chiorazzo che hanno una seria difficoltà a trovare un motivo politico per dire di no. Resterebbe solo l’orgoglio di Chiorazzo come causa resistente, un po’ troppo poco per una scelta politica. Il re delle Coop ha dalla sua il sostegno morale delle gerarchie ecclesiastiche. Ieri il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Parolin è stato a Lauria e si è trattenuto a lungo con Chiorazzo che ha ringraziato calorosamente l’altro prelato. Intanto il tempo corre. Il centrodestra deve limare qualche dettaglio ma sa già di esistere, dall’altra parte non c’è niente di definito.
Di Massimo Dellapenna