CASTELLO TRAMONTANO, LA CURIA E L’AFFARE DEI GARAGE INTERRATI
Il sì pentastellato alla variante urbanistica comunque non risolve diversi interrogativi tra cui quello relativo alle possibili conseguenze del taglio del versante
La Curia vescovile chiede, la maggioranza pentastellata guidata dal sindaco di Matera Domenico Bennardi accetta. Castello Tramontano e l’affare garage via variante urbanistica. Negli atti burocratici, l’istanza per il rilascio di permesso di costruire è stata avanzata da «parte di privati», ma poi tra Consiglio comunale e dichiarazioni comunque pubbliche, la fazione pentastellata ha sbrinato l’enigma sui privati sostituendoli con Curia vescovile. Di privato, resta l’interesse a monetizzare con profitto i futuribili garage interrati che dovrebbero essere una settantina. Degli oltre 5 mila metri quadri dell’area sita in via Lanera, a Sud del Castello Tramontano e contigua alle aree esistenti del Parco del Castello, area classificata come giardini privati di uso pubblico, stabilito che fino al massimo del 40%, la Curia può realizzare il parcheggio interrato, mentre al Comune minimo il 60% dei terreni. Una sorta di perequazione non maggiormente motivata se non con una leggera allusione all’assunto, molto più da dimostrare, anche a livello teorico, che già dimostrato, che i parcheggi interrati favorirebbero la «residenzialità stabile nel Centro storico e nei Sassi». Inevasi, molteplici interrogativi. Tra questi, per rilevanza primaria meritevole di menzione, la rischiosità del taglio del versante. Sono stati fatti dalla Soprintendenza opere di consolidamento al terreno e alla struttura del Castello Tramontano, perché i tagli sul versante avevano provocato una deviazione delle acque di falda che aveva conseguito l’effetto di prosciugare le argille sottostanti con pericolo di cedimento della struttura. Per questi ed altri motivi, appare tutt’altro che semplice chiudere la pratica dell’esigenza indotta di completare il Parco del Castello, con un sì pentastellato in Consiglio comunale ai garage della Curia vescovile.
Di A.Carponi