IL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA IN VISITA DI STATO NELLA REPUBBLICA DI CIPRO
SERGIO MATTARELLA: COINVOLGERE UE SU PIANO MATTEI PER AFRICA
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È GIUSTO INFORMARE
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è in Visita di Stato nella Repubblica di Cipro (26-27 febbraio)
Al suo arrivo a Nicosia, Mattarella è stato ricevuto al Palazzo Presidenziale dal Presidente, Nikos Christodoulides. Dopo la cerimonia di deposizione di una corona presso la statua del primo Presidente della Repubblica di Cipro, Makarios III, i due Capi di Stato si sono intrattenuti a colloquio e hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa.
Il Presidente Mattarella incontrerà, quindi, una rappresentanza della comunità italiana presente a Cipro.
In serata, al Palazzo Presidenziale, il Pranzo di Stato offerto dal Presidente della Repubblica di Cipro in onore del Presidente Mattarella.
La mattina del 27 febbraio Mattarella avrà un incontro con il Presidente del Parlamento, Annita Demetriou.
A seguire visiterà il Quartiere Generale della Forza delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace a Cipro, il laboratorio antropologico del Comitato per le Persone Scomparse e il Vecchio Aeroporto di Nicosia.
Il Presidente Mattarella sarà poi al porto di Limassol per una visita alla nave Bergamini della Marina Militare.
Prima di far rientro a Roma, i Presidenti Mattarella e Christodoulides visiteranno, a Paphos, i mosaici romani della Casa di Dioniso.
Nicosia/Limassol/Pafos, 26/02/2024 27/02/2024 (II mandato)
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IL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA IN VISITA DI STATO NELLA REPUBBLICA DI CIPRO
DICHIARAZIONI ALLA STAMPA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA IN OCCASIONE DELLA VISITA DI STATO NELLA REPUBBLICA DI CIPRO
Nicosia, 26/02/2024 (II mandato)
Desidero anzitutto ringraziare molto il Presidente Christodoulides per l’accoglienza che ha riservato in maniera così amichevole a me e alla delegazione che mi accompagna.
Conservo un ricordo molto intenso del nostro incontro a novembre a Roma, Signor Presidente. È davvero con grande piacere che ho accolto il suo invito a venire, colmando un ritardo di visita da parte dell’Italia.
Sono molto lieto di essere qui per sottolineare ancora una volta, insieme a lei, il rapporto di amicizia profonda che lega Cipro e Italia.
È un’amicizia che ha legami storici, antichi, solidi; legami culturali; e anche legami derivanti dall’appartenenza alla comune famiglia europea. Anche di grande collaborazione.
I nostri rapporti in questi anni si sono consolidati con tanti incontri ad alto livello, con una collaborazione crescente in molti settori. Particolarmente c’è il settore energetico, che è strategico, in cui collaboriamo in maniera molto intensa, crescente, con grandi prospettive per Cipro e per l’intera Unione europea, per l’intero continente.
Penso anche al settore della difesa, in cui collaboriamo.
Domani visiterò la Nave Bergamini della nostra Marina militare, che è qui accolta, a Limassol. Ed è l’occasione per ringraziare Cipro per la disponibilità, perché molte attività nel Mediterraneo non sarebbero possibili senza disponibilità alla collaborazione e il protagonismo di Cipro.
Abbiamo parlato anche, nei nostri colloqui – il Presidente poc’anzi lo ricordava – della nostra collaborazione culturale, sul piano archeologico.
Sono ben felice di andare domani a Paphos per vedere questi splendidi mosaici che sono patrimonio dell’Unesco, dell’umanità.
Come il Presidente ha ricordato, sono vent’anni, in questo 2024, dell’adesione di Cipro all’Unione europea.
È stata una delle tappe importanti non soltanto per Cipro, ma per l’Unione, perché il completamento del suo ambito è per l’Unione un costante arricchimento che la rende più consapevole del ruolo che essa svolge nella comunità internazionale.
Ci siamo soffermati, anche velocemente, ma intensamente sugli appuntamenti che l’Unione ha di fronte a sé, che sono quelli dell’allargamento a nuovi Paesi, per completare il quadro dell’Unione, per regolare in maniera adeguata i tempi e i modi dei nuovi inserimenti importanti: dai Balcani occidentali, all’Ucraina, alla Moldova, alla Georgia. Ma anche dei necessari passi di riforma che l’Unione deve fare per essere più attivamente protagonista e incidente nell’equilibrio della comunità internazionale.
Naturalmente abbiamo parlato molto, essendo Cipro e Italia in prima linea su questo piano – come poc’anzi ricordava il Presidente Christodoulides -, del tema migratorio.
Quello migratorio è un fenomeno che abbiamo il dovere e la possibilità, come Unione, di assumere come compito comune, per trasformarlo da un disordinato e tumultuoso fenomeno nelle mani di trafficanti di esseri umani in un arrivo in Europa ordinato, secondo le esigenze degli Stati che accolgono in maniera legale. Sono delle condizioni che richiedono una politica comune dell’Unione.
È quindi urgente definire il nuovo patto per l’immigrazione e l’asilo dell’Unione europea. È urgentissimo definirlo presto e metterlo in attuazione sollecitamente.
Ed è importante – come mi ricordava poc’anzi il Presidente – stringere intese con i Paesi di origine e transito del flusso migratorio per collaborare per il miglioramento lì delle condizioni.
A questo riguardo, il Governo italiano ha lanciato il piano Mattei, anche nella recente conferenza a cui il Presidente ha cortesemente partecipato, per collaborare con i Paesi del continente africano, in maniera che coinvolga l’intera Unione europea.
Abbiamo anche, naturalmente, registrato come, accanto ai legami storici e culturali, artistici, accanto a quelli per l’appartenenza all’Unione europea, insieme, abbiamo legami di valori comuni, che ci tengono insieme, in sintonia piena con gli obiettivi della pace e del rispetto del diritto internazionale.
Anche per questo, avendo a cuore pace e stabilità, abbiamo parlato – ho fatto anche un accenno a quanto avviene in Ucraina, a due anni dall’inconcepibile aggressione della Federazione Russa all’Ucraina – per ribadire, come ha fatto di recente il Consiglio europeo, il sostegno pieno all’Ucraina, per ribadire quanto sia importante il rispetto dell’integrità territoriale, dell’indipendenza, della dignità di ogni Stato.
Perché non è pensabile che un Paese vicino più forte e più grande voglia imporre la sua volontà e sottrarre territorio a un Paese vicino meno grande.
È un principio di carattere generale e l’Unione europea fa bene a mantenere saldo quell’impegno a sostegno dell’Ucraina.
Abbiamo parlato, naturalmente, anche dell’altra ricorrenza, che poc’anzi il Presidente Christodoulides ricordava: i cinquant’anni dall’occupazione militare da parte della Turchia di parte del territorio di Cipro.
È una ricorrenza triste, che richiede che si risolva finalmente questa questione che è fondamentale per l’equilibrio del Mediterraneo, non soltanto per Cipro ma per tutti noi, Paesi del Mediterraneo e – aggiungo – per tutti noi, Paesi dell’Unione europea.
Ho manifestato apprezzamento al Presidente Christodoulides per la disponibilità a ricercare la possibilità di un nuovo dialogo con la Turchia, per risolvere nel dialogo intercipriota la condizione.
Ho ribadito al Presidente che l’Italia sostiene una soluzione bizonale e bicomunale basata sui parametri indicati dalle Nazioni Unite con le sue Risoluzioni.
Anche per questo abbiamo accolto con grande piacere la nomina da parte del Segretario generale dell’ONU di un’inviata personale, che ha un lavoro impegnativo, ma che si è impegnata già attivamente a percorrere questo itinerario. Le facciamo gli auguri più forti perché è un’azione importante per le prospettive che potrebbe raffigurare.
Domani visiterò la missione delle Nazioni Unite. Visiterò anche il Comitato delle persone scomparse, testimonianza che rende omaggio alle vittime di questa tragedia, che richiede, dopo cinquant’anni, di essere finalmente risolta in maniera positiva. Abbiamo parlato anche del Medio Oriente: ho manifestato l’apprezzamento per la disponibilità di Cipro ad essere base per iniziative umanitarie nei confronti della Striscia di Gaza.
Abbiamo condiviso l’esigenza che si arrivi a un cessate il fuoco; che si risolva senza i rischi di ampliamento di questo drammatico conflitto e di ulteriori tensioni di quella regione, che rischia di far esplodere altri problemi di alta gravità.
Cipro ha lanciato il “Piano Amaltea”, ed è un’iniziativa di grande merito sul piano delle relazioni internazionali.
L’Italia è pronta a fornire il suo appoggio, nelle forme studiate, a qualunque iniziativa che sia a questo scopo, in aggiunta a quelle che già sta svolgendo di carattere umanitario per la Striscia di Gaza.
Vi è anche una preoccupazione che vorrei aggiungere, che nasce da quella regione, da quel conflitto.
Cipro e Italia sono Paesi mediterranei, che hanno soltanto a cuore stabilità e pace, ma anche la collaborazione internazionale e la libertà dei commerci, e quindi la libertà di navigazione.
Quanto avviene nel Mar Rosso è un effetto ulteriore di quel conflitto che mette a rischio un principio fondamentale della comunità internazionale, quale è la libertà di navigazione, con il rischio che questo possa essere imitato altrove nel mondo, facendo esplodere condizioni imprevedibili.
Vorrei dire, in conclusione, che abbiamo, su ogni tema, registrato – il Presidente ed io – una sintonia piena, che registra la sintonia e l’amicizia collaborativa tra Cipro e Italia.
Siamo convinti che insieme potremo incidere positivamente sulle politiche europee, sull’andamento delle scelte dell’Unione.
Ed è con questa certezza che ringrazio nuovamente il Presidente Christodoulides per la sua accoglienza, per l’amicizia che mi riserva e per la collaborazione che, insieme, svolgeremo tra i nostri Paesi.
Grazie Presidente.
BRINDISI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA IN OCCASIONE DEL PRANZO DI STATO OFFERTO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CIPRO, NIKOS CHRISTODOULIDES
Nicosia, 26/02/2024 (II mandato)
Signor Presidente,
Gentile Signora Christodoulides,
Autorità,
Signore e Signori,
desidero esprimere sentimenti di gratitudine, anche a nome di mia figlia Laura e della delegazione che mi accompagna, per la calorosa accoglienza che ci è stata riservata sin dal nostro arrivo nella Repubblica di Cipro.
Questa visita a Nicosia – la prima di un Presidente della Repubblica Italiana – colma un ritardo e una lacuna, considerata la comune appartenenza all’Unione Europea e le nostre eccellenti relazioni bilaterali.
L’auspicio è che l’incontro odierno sia non solo conferma dell’intensità del nostro rapporto, ma anche volano per un suo ulteriore sviluppo.
L’appartenenza al Mediterraneo, gli storici e antichissimi legami fra le culture dei nostri due Paesi, la cui traccia si trova in alcuni termini dell’idioma cipriota oltre che nell’importante patrimonio archeologico dell’Isola, sono testimonianza di un rapporto fecondo.
Signor Presidente,
la Sua città natale, che domani avrò modo di visitare, ne è concreta espressione. I mosaici, patrimonio dell’UNESCO, conservati a Pafos, trovano corrispondenza in quelli della Villa del Casale, in Sicilia, la mia regione. E la stessa Pafos viene descritta come luogo idilliaco da uno dei maggiori poeti italiani, Ludovico Ariosto.
Gli scambi tra i nostri popoli si sono intensificati nei secoli, sino ad oggi: la comunità italiana che qui si è stabilita, le imprese, i giovani italiani che hanno scelto di trasferirsi a Cipro, dove sono felicemente integrati, contribuiscono alla conoscenza, alla comprensione reciproca, e al rafforzamento dei nostri rapporti.
Sono consapevole di giungere nella Repubblica di Cipro in un anno che richiama alla memoria tanti eventi: dolorosi ricordi e ricorrenze significative.
Venti anni fa Cipro, contribuiva con altri Paesi – tra questi, Malta nel Mediterraneo – alla crescente realizzazione dell’Unione Europea, compiendo un passo in avanti verso un futuro di pace e sviluppo. Conferma di quella scelta fatta nel 1960 – con l’ingresso alle Nazioni Unite – di primazia dello Stato di diritto e della pacifica convivenza fra i popoli quali capisaldi delle proprie relazioni internazionali.
A conferma che ciascuno dei Paesi dell’Unione contribuisce in maniera essenziale al successo dell’intera comunità, la Repubblica di Cipro si trova a svolgere un ruolo fondamentale, proponendosi come hub a garanzia della sicurezza energetica dell’Unione. La sicurezza energetica futura dell’intera Ue passa, in questo senso, anche dall’Isola e le sue risorse possono costituire un veicolo di incontro e concordia con i Paesi del Mediterraneo Orientale, invece che di competizione e scontro.
Ne abbiamo bisogno.
Sfide inimmaginabili fino a pochi anni fa si sono affacciate: dall’aggressione russa all’Ucraina, allo scellerato attacco dei terroristi di Hamas, con le sue drammatiche conseguenze in termini umanitari – con l’inaccettabile morte di tanti innocenti in Israele e nella striscia di Gaza – alla spirale di instabilità che sta colpendo tanta parte del continente africano.
Tutto questo ci induce a rafforzare il nostro impegno per un ruolo sempre più profilato dell’Unione Europea, indispensabile strumento per la difesa dei diritti umani e della pace.
Il Suo Paese, Signor Presidente, è particolarmente esposto, per la sua collocazione geografica, in questo prezioso compito, in un’area attraversata da grandissime tensioni suscettibili di arrecare incalcolabili danni non solo alle popolazioni delle aree colpite da conflitti e dell’intero Mediterraneo allargato, ma anche a principi fondamentali dell’ordinamento internazionale, come il rispetto delle leggi del mare e, in esse, della libertà di navigazione.
Si rischia oggi di minare quel progresso, frutto della stabilità, che abbiamo conosciuto in questi anni.
Un ruolo particolarmente delicato per il Suo Paese – luogo di confini e di incontri – che intrattiene storici rapporti preziosi per favorire il dialogo e la distensione.
In questo contesto così complesso, la Repubblica di Cipro rappresenta un punto di riferimento, un avamposto della capacità europea di reagire alle crisi con lungimiranza, generosità e prontezza.
A questo proposito desidero ringraziarla per aver reso disponibili le vostre strutture di accoglienza in occasione delle evacuazioni di civili stranieri dalle aree di crisi, fra i quali anche cittadini italiani.
Le Navi della nostra Marina militare, particolarmente impegnate negli ultimi mesi per la sicurezza del Mediterraneo Orientale, nel prestare soccorso alla popolazione di Gaza, hanno sempre trovato a Cipro ospitalità e collaborazione. Anche per questo le esprimo la riconoscenza della Repubblica Italiana.
Quest’anno ricorre il sessantesimo anniversario di presenza della missione delle Nazioni Unite, istituita per porre fine alle violenze allora manifestatesi nella vita dell’Isola. Missione che, successivamente ai tentativi di colpo di Stato e all’invasione turca – che, dieci anni dopo, dava un colpo durissimo alle speranze di una giovane repubblica nata dalla decolonizzazione, provocando dolore e instabilità – si sarebbe trovata a presidiare la “linea verde”, ultimo muro presente in Europa.
Gli eventi del 1974, con il loro tragico portato di lutti, sparizioni e devastazioni, migrazioni forzate, fanno parte della memoria europea.
Domani visiterò il Comitato per le Persone Scomparse: per rendere omaggio a tutte le vittime di questa tragedia che non ha ancora conosciuto una definizione e a quanti lavorano a favore del dialogo, per guardare e costruire un futuro basato sul rispetto e non sul risentimento e la contrapposizione.
Merita apprezzamento e ammirazione il Suo personale impegno per la ripresa del colloquio fra le due Comunità dell’Isola e per richiamare a uno sforzo comune tutti gli attori coinvolti nella ricerca di una soluzione definitiva della questione cipriota, nel quadro delle Nazioni Unite e con il contributo dell’Unione Europea.
Signor Presidente,
l’Italia le è vicina nel suo sforzo per fare avanzare l’agenda della riconciliazione inter-comunitaria, da lungo attesa non soltanto dai ciprioti ma dall’intera comunità internazionale.
In un mondo frantumato da tensioni, conflitti e diseguaglianze, le ragioni della solidarietà, della comprensione reciproca, della cooperazione devono prevalere sulle ragioni dell’odio e della guerra.
Ne va della nostra autentica condizione umana.
È con questi sentimenti di speranza che brindo all’amicizia fra i nostri due Paesi e formulo a Lei, alla Sua gentile consorte e a tutto il popolo cipriota, i migliori auguri di benessere, prosperità e pace nella comune casa europea.
SALUTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA AL PERSONALE DELLA NAVE BERGAMINI
Limassol, 27/02/2024 (II mandato)
Sono lietissimo di essere qui insieme all’Ammiraglio Credendino e all’Ammiraglio Frumento per poter dare un saluto cordialissimo al Comandante e all’equipaggio della Nave Bergamini, che porta un nome illustre, vittima dell’affondamento della corazzata Roma, ricordato nella storia della Marina con grande rispetto.
La vostra Nave è così avanzata sul piano tecnologico da essere particolarmente importante nel sistema in cui è inquadrata nella Marina militare. Questo sistema è funzionale a quanto la Marina, con le altre Forze armate, fa per la Repubblica.
Le Forze armate garantiscono la libertà della Repubblica e dei suoi cittadini, garantendo la sua sicurezza e la sua difesa. E questo è un compito di straordinaria importanza nell’equilibrio della nostra democrazia, della nostra Repubblica.
Siete impegnati in un’operazione importante.
In questo periodo, con tanti eventi imprevisti che hanno accentuato le tensioni in tante regioni del mondo, le nostre Forze armate – segnatamente la Marina – sono state chiamate ad un impegno particolarmente accentuato.
La Marina militare è impegnata su vari fronti: per esigenze umanitarie, come di fronte alla Striscia di Gaza; per il contrasto alla pirateria, come è avvenuto con la missione Atalanta e successivamente nel Golfo di Guinea; per la sicurezza della libertà di navigazione, come nel Mar Rosso.
Una quantità di interventi e di missioni che sono preziose per il contributo che, con le sue Forze armate, l’Italia offre e reca alla comunità internazionale per la stabilità e per la pace.
Tutto questo, naturalmente, comporta un impegno particolarmente intenso.
Ho visto gli ultimi quattro anni di impegno della Nave Bergamini, particolarmente intensi, con periodi uno dopo l’altro. E mi rendo conto che questo comporta sacrifici.
Una nave come questa comporta naturalmente l’orgoglio di essere a bordo ma anche molti sacrifici, come tempo, come lontananza da casa.
Ma è un’opera particolarmente importante per l’Italia. Io sono qui soprattutto per ringraziare la Marina militare e tutti voi per quanto fate.
Grazie per la vostra attività e buon vento!
#sapevatelo2024
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