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«BISOGNA INVERTIRE LA TENDENZA»

Città dei giovani, Potenza ci crede. L’assessore Rotunno: «Importante lavoro di squadra»

Incontro Vittoria Rotunno, assessore alle Pari opportunità – Politiche giovanili – Infanzia, che ha candidato Potenza a Città dei Giovani per 2024. Conosco Vittoria Rotunno da moltissimi anni ma le chiedo di descriversi perché, spesso, i cittadini conoscono poco dei loro amministratori. «Sono nata a Tolve nel 1973 e ho vissuto lì fino all’età di sei anni poi mi sono trasferita a Potenza e i primi anni sono stati davvero difficili perché non riuscivo ad integrarmi e sentivo la nostalgia della vita libera che conducevo nel paese. Ho frequentato il liceo scientifico e poi all’Università ho studiato Lettere, non mi sono mai laureata pur avendo sostenuto tutti gli esami perché non ho mai discusso la mia tesi (motivo per cui la mia intervistatrice mi rimprovera spesso). Mi ritengo una donna fortunata perché sono stata cresciuta da una madre Sola che è la roccia della mia famiglia e che mi ha insegnato a lottare per tutte le cose in cui credo. Ho una figlia meravigliosa a cui ho cercato di trasferire le stesse cose che mi ha insegnato la mia mamma. Ho tanti amici e mi sento fortunata per questo. E la ciliegina sulla torta è che ho accanto un uomo meraviglioso».

Assessora Rotunno, che cos’è la gioventù? Quando si inizia ad essere giovani e a che età termina la gioventù?

«Convenzionalmente la gioventù inizia a 15 anni e termina a 34 ma a mio parere la gioventù è un periodo che ha una durata flessibile che può essere diversa per ogni individuo. Sicuramente corrisponde al periodo in cui si sviluppa un pensiero personale e critico, ci si orienta nella propria formazione, nelle proprie scelte di vita e si iniziano anche a sviluppare i propri interessi. Quindi direi che per me la gioventù comincia esattamente in quella fase in cui ci si guarda intorno per comprendere chi siamo, cosa vogliamo e dove vogliamo arrivare. È il periodo in cui si coltivano anche i propri sogni e le proprie ambizioni. In un mondo ideale la giovinezza non dovrebbe terminare mai perché la crescita, le ambizioni, i sogni dovrebbero continuare a far parte dell’esistenza di ognuno da primo all’ultimo giorno. Nella realtà invece molto spesso quell’età si conclude quando non tutto si concretizza, costringendo spesso i giovani a ripiegarsi su scelte che non avrebbero fatto».

Perché ha pensato di candidare Potenza a “Città Italiana dei Giovani” per il 2024? Molti dicono che lo spopolamento ha causato l’allontanamento dalla città di molti giovani e che a Potenza si prevede nell’immediato futuro una città piena di persone anziane. Non sarebbe opportuno dedicare le scelte politiche a questa fascia d’età promuovendo progetti idonei ai più maturi? O forse questa scelta politica non implica non occuparsi anche dei più anziani?

«Circa due anni fa incontrai con il sindaco, il presidente dell’associazione Extra (ex studenti dell’Unibas) Michele Cingolani che mi fece questa proposta. La decisione di candidare Potenza a “Città italiana dei Giovani 2024” nasce proprio dalla constatazione che le nuove generazioni cercano il proprio futuro altrove e ci siamo interrogati su come avremmo potuto invertire questa tendenza e motivare i ragazzi affinché scegliessero di restare o di tornare dopo aver vissuto le loro esperienze formative altrove. Occuparsi dei giovani significa occuparsi di tutta la società perché è su di loro e intorno a loro che si misura il benessere della città e della società. Dopo quel primo incontro sottoscrivemmo una convenzione con Extra, venne costituito il Comitato Promotore composto da professionisti che gratuitamente hanno messo a disposizione della Città e dei giovani le loro competenze. Quello che a mio parere ci ha consentito di arrivare fino qui è stato il lavoro di squadra, la lealtà e la trasparenza nei rapporti tra noi. Sicuramente è importantissimo occuparsi anche della popolazione più anziana e c’è ancora tantissimo lavoro da fare, soprattutto pensando alle persone sole e più fragili. Le politiche che riguardano i giovani però non escludono quelle rivolte alla popolazione più anziana, anzi potrebbero rappresentarne la soluzione e la risposta».

Assessora Rotunno mi riassume i punti salienti del dossier?

«Il progetto prevede 5 obiettivi specifici connessi a 5 progetti pilastro: creare un piano strategico per lo sviluppo e la certificazione di competenze e il matching domanda offerta; favorire l’empowerment giovanile coinvolgendo almeno 200 NEET; incrementare la disponibilità di spazi pubblici e privati a favore di iniziative giovanili; favorire l’espressione dei giovani ai margini, contrastando isolamento e dipendenze, percorsi di training innovativi, inclusivi, ospitando in città giovani stranieri grazie alla mobilità internazionale. Ai progetti pilastro si affiancano altri 20 progetti in co-progettazione con le organizzazioni che hanno risposto alla call fatta a giugno. Le attività in co-progettazione potranno essere arricchite proposte che man mano ci verranno fatte l’obiettivo è quello che si riesca magari a realizzare qualcosa ogni giorno».

La candidatura di Potenza a “Città Italiana dei Giovani 2024” ha raggiunto la finale classificandosi fra le prime cinque. Fra qualche giorno si conoscerà la città vincitrice: incrociando le dita e usando qualsiasi gesto apotropaico, se Potenza vince cosa vince oltre il bellissimo titolo?

«Come ho avuto modo di dire nel corso della seduta straordinaria del Consiglio comunale aperto con all’odg la candidatura di Potenza a “Città Dei Giovani 2024”, per noi è come se avessimo già vinto, perché essere riusciti a coinvolgere così tanti ragazzi, più di 500 nella stesura del dossier e nella condivisione degli obiettivi e delle soluzioni che potessero offrire loro maggiori opportunità è già una vittoria. Ovviamente noi speriamo di vincere e questo titolo potrebbe sicuramente aggiungere a quelle già previste, altre attività che il Consiglio Nazionale dei Giovani prevederà di realizzare nella città vincitrice e che anche altri soggetti possano contribuire ad arricchire la programmazione. Ma per realizzare un buon progetto ci vuole la collaborazione di molte persone e istituzioni: mi sia consentito di citare coloro che hanno collaborato a cominciare dal Sindaco di Potenza Mario Guarente, il Comitato Promotore coordinato da Antonio Candela, la Consulta degli studenti, il Consiglio studenti Unibas, il Forum dei giovani di Potenza, la Regione Basilicata, Basilicata creativa, Consorzio conUnibas e Bcc per supporto finanziari, gli Uffici Comunali nelle persone di Adele Bellino, Mariolina Ricchiuto e Giuseppe Romaniello».

Mi piace molto il suo nome perché era anche il nome di mia madre, Maria Vittoria, la dea bendata. Da donna sono molto contenta che sia un assessore donna ad aver creduto in questo progetto e ad averlo realizzato, ritengo che il futuro della politica e delle scelte di potere apparterranno alle donne nel giro di pochissimo tempo. Si sente pronta anche per questa sfida?

«Io in realtà questa domanda la rivolgerei agli uomini e chiederei loro se sono pronti. Una cosa dovremmo sicuramente impararla dagli uomini noi donne e cioè fare squadra tra noi sostenerci a vicenda perché molto spesso non ne siamo capaci soprattutto nell’ambiente politico. Ho scoperto per caso di avere una vocazione politica. Quando questa cosa la dico alle mie amiche loro invece pensano che è vero esattamente il contrario, che ero nata per questo anche se non lo sapevo e che tanti erano i segnali che lo facevano presagire». Che la Vittoria sia con Vittoria!

Di Antonella Pellettieri

 

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