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CONVERSAZIONE COL PROF LIMONGI

Non solo intelligenza artificiale: le nuove tecnologie ed il bisogno di una “governance” a tutela della privacy e altri diritti

La mia lunga amicizia fraterna con il Professor Biagino Limongi, originario di Maratea ma saprese di adozione, con una vita dedicata alla scuola, da insegnate e da direttore didattico (di recente, il Comune di Caselle in Pittari (Sa) gli ha conferito la Cittadinanza Onoraria, perché “grande è stato il rilievo culturale e sociale del suo ruolo educativo”!), risale a quasi cinquant’anni or sono, allor- quando ero giovane direttore e co-fondatore della mitica Radio Sapri (1976- 1982)! Vado a fargli visita in una splendida domenica di sole e conversiamo fino a quasi l’ora di pranzo. Mi colpisce subito il suo linguaggio diretto e colloquiale, capace di esprime re in modo semplice, anche con una splendida enfasi predicatoria nonostante la sua venerabile età, concetti e problematiche di scottante attualità, come la cosiddetta “Intelligenza artificiale”! Mi dice subito che essa pone un grande punto interrogativo e che molti sono i rischi. «Alcune avanguardie – evidenzia il professore – chiedono che ci sia una “governance”, affinché non finisca tutto nelle ma- ni di un capitalismo senza scrupoli che possa egemonizzare il mondo, compromettendo le qualità più squisitamente umane, cioè la responsabilità e la decisione, che non sono negoziabili. Se queste due dimensioni fossero replicate tecnologicamente, digitalmente, allora sarebbe irrevocabile la sconfitta dell’homo sapiens!». Gli faccio notare che oggi domina il dio denaro, che rende vacua l’essenza umana. «Alcuni filosofi – sottolinea – parlano di eccedenza umana per conciliare il conflitto tra umanesimo e post umanesimo, cioè queste correnti che tracciano, controllano, rompono la privacy ed altro!» E aggiunge: «Bisogna pensare in termini di antropologia filosofica, mettendo nella digitalità un po’ di umanità». Quando affermo con forza che ormai sembrano distrutti i diritti, dietro la copertura dell’emergenza e del cambiamento epocale, osserva che, «se non interverrà qualche evento irreversibile per le sorti della sopravvivenza, occorrerà avere speranza nella rigenerazione culturale e spirituale!». «Oggi – dice convinto – viviamo momenti di grandi incertezze e problematicità. Se si supereranno le in- temperanze, le incongruenze, i conflitti e gli egoismi interetnici allora ce la faremo. Diversamente, dovremo ancora tribolare, augurandoci che subentri la saggezza umana». E con l’auspicio che l’uomo torni a riempire il suo cuore di Dio, ci salutiamo con l’impegno di rivederci ancora per continuare a conversare piacevolmente davanti ad una tazza di buon caffè!

Di Tonino Luppino

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