BAMBINI CON BISOGNI SPECIALI, IL COMITATO DEI GENITORI: «FATTO UN IMPORTANTE PRIMO PASSO»
La Regione Basilicata si è impegnata a trovare la soluzione allo stallo delle terapie. Un grande plauso al dg Mancini per essere intervenuto con tempestività
«Finalmente la Regione Basilicata ha accolto la nostra istanza e si è impegnata formalmente a trovare soluzioni efficaci allo stallo delle terapie. Un primo importante passo concreto è stato fatto, ora chiediamo una soluzione definitiva che eviti nuovi possibili stop». Così la rappresentate del Comitato Genitori dei Bambini con disabilità di Matera dopo l’incontro avuto ieri in Regione con il dg del Dipartimento salute Mancini e il Capo di Gabinetto Busciolano. Presente all’incontro anche il responsabile del Centro Rham che eroga le prestazioni. Della questione si è interessato personalmente il Presidente Bardi e finalmente la Regione Basilicata, sollecitata anche dal Senatore Rosa al quale tra gli altri si erano appellati i genitori coinvolti, ha dato un primo riscontro concreto agli oltre cento bambini con disabilità che da mesi hanno subìto la sospensione delle terapie: lunedì si è tenuto infatti presso la sede di via Verrastro di Potenza, un primo incontro tra le parti coinvolte. Il Direttore del Dipartimento per la Salute e le Politiche per la Persona, Massimo Mancini, ha esposto una strategia a breve e lungo termine per affrontare l’emergenza ma, soprattutto, per scongiurare che in futuro si possa nuovamente verificare uno stallo. Ad una prima fase transitoria, messa in atto grazie ad un’autorizzazione straordinaria da parte del dg Mancini, e che però può solo momentaneamente tamponare l’emergenza, dovrà infatti necessariamente seguire una importante rideterminazione dei fabbisogni, finalizzata a garantire ad ogni struttura un budget sufficiente a coprire tutte le spese necessarie ad erogare e garantire la continuità delle terapie dei piccoli pazienti. Il responsabile del centro Rham, Giuseppe Scavone, si è detto disponibile a riprendere le terapie, ma non potrebbe di fatto, in caso di un mancato adeguamento dei fondi messi a disposizione dalla Regione, pagare di tasca propria eventuali terapie scoperte. Come già detto anche dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Giuliano, che si era interessato alla vicenda, è infatti “il budget a doversi adeguare ai bisogni, e non viceversa”. Mancini su questo punto si è dichiarato fermamente determinato ad agire in modo concreto e tempestivo, ed ha già avviato tramite la Asm di Matera una dettagliata ricognizione sulle strutture che erogano le terapie ex art.26. Dal canto suo Scavone ha già provveduto a fornire tutti i dati utili all’analisi dell’attività svolta dal Centro Rham e questo potrebbe accelerare il lavoro ipotizzato da Mancini. Tuttavia, poiché i tempi necessari a questa complessa revisione potrebbero rivelarsi troppo lunghi, i genitori premono per soluzioni alternative, quali lo stanziamento di un budget provvisorio per il 2024, che sarebbe poi sottoposto a verifica una volta pronta l’analisi dei fabbisogni. Tale misura metterebbe infatti in sicurezza i bambini, e permetterebbe al contempo di esaminare con la dovuta precisione il reale fabbisogno di tutte le strutture che erogano le terapie, evitando quindi anche eventuali sprechi. Busciolano, capo di Gabinetto, ha ribadito che per il Presidente della Regione Bardi il diritto di accesso alle cure dei bambini coinvolti rappresenta una priorità, e che è dunque orientato a mettere in atto tutto quanto necessario affinché i bambini siano tutelati. «Siamo soddisfatti delle proposte fatte dal dg Mancini, che ha dimostrato grande concretezza e tempestività nelle azioni. Chiediamo ora che si acceleri il più possibile per poter garantire la continuità delle terapie. Il nostro timore è che i tempi necessari all’analisi dei fabbisogni siano troppo lunghi, e per questo chiediamo una risoluzione alternativa, quale l’assegnazione di un budget provvisorio, che con- senta alla struttura di ero- gare tutte le prestazioni necessarie senza il rischio di nuove interruzioni. Una ripresa solo temporanea delle cure, con un successivo stop, sarebbe disastrosa per i nostri figli».