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MISSIONI ASPIDES, LEVANTE E CIVILE IN UCRAINA: FDI SI AFFIDA A CAIATA

Ok dal parlamento, il deputato lucano: «linea unitaria»

«Avremmo tutti preferito parlare di altro. Dedicare il nostro tempo e le nostre attenzioni ad argomenti di pace». Con queste parole Salvatore Caiata di Fratelli d’Italia ha esordito nel suo ultimo intervento in Parlamento. Il deputato lucano – anche in qualità di segretario della Commissione Esteri e presidente della Commissione bicamerale dell’INCE – è stato chiamato a rappresentare in Aula la posizione di FdI in vista del voto per le missioni internazionali italiane Aspides, Levante ed Euam in Ucraina. Risoluzioni necessarie per l’Italia e l’Europa che «oggi invece si trova ad affrontare il più alto numero di conflitti» dal dopoguerra, ha proseguito Caiata definendo in continente europeo «impreparato» ad affrontare questo «periodo di non pace». «Noi siamo un popolo pacifista, l’Europa è pacifista, ma di fronte a nazioni che non lo sono dobbiamo fronteggiare con l’unica arma a disposizione: la deterrenza militare». Caiata ha sottolineato la necessità per l’Europa di «convergere su una difesa comune» per essere «credibile» ed esercitare quella deterrenza «credibile per dissuadere gli altri ai conflitti». «Queste prime missioni sono un banco di prova in cui l’Europa collabora per porsi come interlocutore credibile per la pace». «È un momento difficile che non avremmo voluto vivere, di responsabilità in cui l’Europa deve fare la sua parte», ha affermato Caiata, esprimendo «soddisfazione» per il fatto che «l’Italia abbia ritrovato centralità nella politica estera parlando con voce autorevole ai tavoli internazionali». Le tre missioni, ha spiegato il meloniano, «esprimono bene il filo conduttore della nostra politica estera» con posizioni chiare «sull’Ucraina, sul conflitto Israele- Hamas e nel Mar Rosso». Rispondendo a un’accusa di “inchinarsi” ad altri leader, Caiata ha replicato: «Non fa parte del- la nostra storia, non rincorriamo consensi, abbiamo la legittimità del voto popolare per governare con responsabilità». Ha poi espresso apprezzamento per una sorta di «posizione unitaria» delle principali forze politiche a sostegno delle missioni internazionali. Un segno di «maturità» affinché «l’Italia parli con una sola voce autorevole» in politica estera essendo un «Paese pacifista». Di fatto, con l’approvazione del Parlamento, prendono ufficialmente avvio tre nuove missioni internazionali italiane: Euam in Ucraina (prettamente civile) che sebbene sia stata definita «piccola» perché non legata al conflitto russo-ucraino, è comunque connessa all’integrazione europea di Kiev per lo Stato di diritto. Sulla missione Levante per il supporto umanitario nel contesto della crisi di Gaza Caiata ha espresso «orgoglio» ringraziando i militari italiani impegnati «in uno scenario delicato». Per Aspides nel Mar Rosso, «una missione scudo esclusivamente di difesa che nasce in reazione a una situazione di grave pericolo» che mira alla sicurezza della navigazione con «un’azione di deterrenza per evitare che i nostri traffici e quindi la nostra economia subisca gravissimi danni» dopo gli attacchi degli Houthi alle linee di rifornimento che passano lungo le coste yemenite da e per il Mediterraneo allargato, Caiata ha ribadito che «non possiamo restare inerti di fronte a queste minacce». Ha concluso affermando che le tre missioni dimostrano come l’Italia voglia essere «protagonista per la stabilità e la pace nel Mediterraneo allargato».

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