POTENZA, LA LUNGA LISTA DEL DEGRADO
Trasporto pubblico, i sindacati chiamano ma amministrazione e Miccolis latitano. Scale mobili, strade groviera, furti e sicurezza: da Federconsumatori l’elenco dei disastri
«Nell’ambito della discussione-battaglia su Potenza città bellissima e Potenza città invivibile, che vede coinvolte squadre di veri e propri tifosi, occorre fare il punto della situazione con un minimo di oggettiva riflessione» esordisce così Michele Catalano, presidente di Federconsumatori Basilicata. «Alla primaria attenzione non può che essere messa la situazione dei trasporti e della viabilità del capoluogo. – continua – Orbene, a fronte delle lussuosissime strutture automatizzate, è spavaldamente in evidenza la carenza della loro manutenzione. A titolo di esempio basta ricordare i muri delle scale mobili sporchi di muffa, le copiose e numerosissime infiltrazioni, le rampe immobili. E poi l’aria di abbandono che accompagna il cosiddetto ponte attrezzato o i secchi per raccogliere l’acqua lungo le scale mobili, o i rivoli d’acqua lungo le pareti o ancora l’intonaco sollevato dall’umidità. Infine, bagni chiusi o sporchi, per gradire». Analizzato lo stato disastroso in cui versano le scale mobili di Potenza , Catalano passa poi ad esaminare quello in cui versa la viabilità potentina e dichiara il presidente di Federconsumatori: «Lo stato delle strade e dei marciapiedi, ove esistenti, è quello di un fresco dopoguerra: disseminate di buche le prime, impercorribili i secondi. Il tutto con un rischio incidenti molto alto, soprattutto per i motocicli, e con una considerevole mole di danni e di alta usura per le auto. È bene ricordare la “voragine” di corso Garibaldi, ancora non riparata o i parapettti di corso 18 agosto, totalmente fatiscenti da quasi dieci anni». Altra lente d’ingrandimento andrebbe poi posata «sui disservizi ospedalieri, con le annose liste di attesa, le linee telefoniche inaccessibili e la conseguente “fuga” verso altri lidi ospedalieri. – proseguire il presidente – A margine le altrettanto urgenti questioni relative allo spopolamento e alla fuga dei giovani, forse anche causa di una generale invivibilità accompagnate da una perenne precarietà lavorativa». Infine la sicurezza: «I furti nelle abitazioni ormai non si contano, i furti di automobili sono troppo frequenti, zone della città ormai quasi infrequentabili e, di fronte, nessuna garanzia di sicurezza viene assicurata da chi è preposto, appunto, alla sicurezza. Occorre correre ai ripari, con forza e urgenza, oltre che con competenza e intelligenza». «Cambiano i governi, ma la situazione peggiora di anno in anno e, peraltro, nessuno, oltre agli slogan, sembra interessato al pessimo status quo, con impegno e serietà. La rassegnazione sembra aver conquistato tutti e neanche le polemiche, davvero scontate e facili, sembrano più fiorire o essere all’ordine del giorno. Finchè siamo in tempo possiamo cominciare a difendere i nostri diritti. Spero che in molti sappiano rispondere a questo S.O.S.» conclude Michele Catalano