SÌ PER LE EUROPEE, ORA TOCCA ALLE REGIONALI
Cronache in prima linea sulla battaglia che proseguirà: ora l’obiettivo è estendere il diritto pure alle politiche e alle regionali
Dopo anni di solleciti alla politica, incontri in piazze e università, la campagna #IoVotoFuorisede ottiene un primo grande traguardo. Alle prossime elezioni europee, che si terranno in Italia l’8 e il 9 giugno, 600 mila studenti e studentesse potranno votare fuorisede. Il 22 febbraio, infatti, è stato approvato all’unanimità in Commissione Affari Costituzionali al Senato un emendamento al Decreto elezioni che consentirà a studenti e studentesse fuorisede di votare in un comune diverso da quello di residenza, dove invece dovrebbero fare ritorno – sostenendo costi onerosi tra bus, treni ed aerei e in piena sessione d’esami estiva – semplicemente per potere esercitare il proprio diritto di voto. «Ora il testo del decreto dovrà essere approvato in aula dal Senato e dalla Camera, per poi diventare definitivamente legge entro il 29 marzo», ma vista l’unanimità del voto in Commissione è ormai cosa certa, ha dichiarato Fabio Rotondo, campaigner di “The Good Lobby Italia”, sui canali social dell’organizzazione che insieme a tutta la “Rete Voto Sano da Lontano” e il “Comitato Io Voto Fuori sede” si batte da diversi anni per sollecitare la politica sulla necessità di garantire il diritto di voto fuorisede. L’Italia è l’unico paese dell’Ue a non prevederlo, fatta eccezione per Cipro e Malta che sono però territorialmente più piccole. Per gli oltre 4 milioni di lavoratori fuorisede – che insieme agli studenti compongono un considerevole 10% del corpo elettorale – invece, spiega Rotondo, è tutto rimandato, dato che l’emendamento approvato è all’interno del Decreto elezioni e valido dunque solo per le Europee di giugno. Mentre la legge delega ancora in discussione punterà a rendere la possibilità di voto effettiva per tutti e nel proprio comune di domicilio anche per le elezioni politiche, regionali, amministrative e per i referendum. The Good Lobby sui social ha riportato anche due esempi per spiegare come avverrà l’esercizio del voto fuorisede alle europee: Mario è residente a Cosenza (Circoscrizione Sud) ma studia a Napoli (Circoscrizione Sud); potrà votare a Napoli in un’apposita sezione elettorale: partiti e candidati sono gli stessi. Giulia, invece, residente a Cosenza (Circoscrizione Sud) ma studia a Pavia (Circoscrizione NordOvest) dovrà presentare una domanda al Comune di Cosenza entro 35 giorni dal voto. Dopo il via libera, Giulia potrà votare in una speciale sezione elettorale del capoluogo di regione: a Milano voterà per i partiti e i candidati della Circoscrizione Sud. «Un primo grande passo, il nostro obiettivo resta quello di far garantire il diritto di voto a tutti i 5 milioni di fuori sede, e a tutte le categorie, per le prossime elezioni politiche. Continueremo a fare pressione», conclude Rotondo.
Di Andrea Carcuro