CONSIGLIO, FALOTICO ATTACCA GUARENTE: «È IL SINDACO NON UN PODESTÀ, STIA ZITTO»
Potenza dopo le scintille, seduta sciolta: niente numero legale
Un Consiglio comunale con finale scoppiettante è andato in scena ieri mattina nella sala consiliare di via Nazario Sauro a Potenza. Dopo la votazione a vuoto dell’Ufficio di Presidenza, la discussione delle interroga- zioni e del riconoscimento dei debiti fuori bilancio, gli animi si scaldano sulla mancata discussione delle mozioni.
FALOTICO VERSUS GUARENTE
La tecnica dell’anticipare la discussione di alcuni argomenti per evitare la discussione delle mozioni ha colpito ancora una volta la maggioranza Guarente. Come detto, terminata l’approvazione della sfilza di debiti fuori bilancio calendarizzati e molto attesi dai cittadini che vedo- no finalmente riconoscer- si un proprio diritto, la consigliera Galgano prende la parola e chiede di poter continuare i lavori del Consiglio discutendo i punti dal numero 56, 56. ITI Sviluppo Urbano Città di Potenza – PO-FESR Basilicata 2014-2020 – Operazione n°30 “Progetto Casa Famiglia Dopo di Noi” – Permuta di aree per la realizzazione della rete fognaria, in poi, per questioni di urgenza. La richiesta ha infervorato gli animi tanto da dar vita ad un acceso botta e risposta tra il consigliere di opposizione Roberto Falotico e il sindaco Mario Guarente. «Non possiamo continuare a non discutere le mozioni. Presidente le chiedo di intervenire. Vogliamo davvero passare alla storia come il Consiglio comunale che non discute le mozioni? È grazie al senso di responsabilità del- l’opposizione che si è po- tuto tenere questa Assise, la maggioranza non aveva i numeri» ha affermato il consigliere Roberto Falotico a cui ha prontamente risposto un Guarente agi- tato: «Impari ad usare bene la matematica. Si sbaglia, come può vedere la maggioranza c’è». Falotico allora chiede una sospensione di qualche minuto per discutere insieme al presidente pro tempore Rocco Bernabei il da farsi e al diniego di Guarente: «Lei non è un podestà. Faccia rispondere il presi- dente, faccia il sindaco e stia zitto». Dopo qualche momento di confusione, il presidente Bernabei riesce, con non poche difficoltà e con una pazienza infinita, a far tornare la calma in Aula e si allontana dal- l’Aula con il consigliere Falotico per discutere del modo in cui si conducono i lavori dell’Assise e l’avversione per le mozioni che da anni attendono di essere discusse. Al ritorno in Aula, alcuni consiglieri di maggioranza si sono volatilizzati ed è venuto meno il numero legale. Ancora una volta l’Assise termina con uno show di cui i cittadini di Potenza potevano fare a meno.
L’ELEZIONE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA
Se la Seduta ha avuto un finale burrascoso, l’inizio ha visto una dura presa di posizione di alcuni consiglieri al momento della votazione per la rielezione dell’Ufficio di Presidenza. Una votazione “farsa” che ormai va avanti da due anni e che continuerà fino alla fine perchè prevista dallo Statuto del Consiglio comunale ma che non eleggerà nessuno. I consiglieri Di Giuseppe, Velluzzi e Telesca non ritirano la scheda. Arrivati a questo punto della consiliatura è abbastanza plausibile che l’Amministrazione Guarente terminerà la sua esperienza senza essere riuscita a rinnovare l’Ufficio di Presidenza. Tra i primati in negativo di questa maggioranza di centrodestra si potrebbe annoverare anche l’incapacità di individuare una per- sona che potesse svolgere il ruolo e mettesse d’accordo sia maggioranza che opposizione. Manca ancora qualche altra Seduta al termine, chissà che Guarente non sorpenda tutti e riesca ad eleggere l’Ufficio di presidenza. Peccato che a quel punto non servirà più a nulla. Per ora Rocco Bernabei resta seduto sulla poltrona più ambita del Consiglio comunale. Con poteri limitati, tra oneri ed onori, spesso messo in difficoltà dalla stessa maggioranza, l’uomo di Fratelli d’Italia ha garantito il regolare svolgimento dei lavori e molto probabilmente con senso di responsabilità, continuerà a farlo fino alla fine.