ASTE CASE, AVVOCATO E GEOMETRA AI DOMICILIARI
Fallimento “Padula Giuseppe Antonio” nel mirino della procura di Potenza: sotto sequestro 3 case. Agli arresti un curatore fallimentare e il suo parente nominato consulente tecnico
Un avvocato ed un geometra agli arresti domiciliari, due avvocate sottoposte al divieto di dimora a Potenza e 3 appartamenti, ubicati nel capoluogo a viale Marconi, sotto sequestro. Sono questi i numeri dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza sulle aste immobiliari connesse alla procedura fallimentare relativa alla società di lavori generali e costruzioni di edifici e di ingegneria civile “Padula Giuseppe Antonio”.
NOMI E MISURE CAUTELARI
L’avvocato ai domiciliari, il curatore fallimentare, Fernando Nicola Molinari, mentre il geometra sottoposto dal Gip di Potenza alla stessa misura cautelare, ad eseguire l’Ordinanza la Squadra Mobile del capoluogo, il geometra Vito Rocco Molinari, consulente tecnico incaricato della stima degli immobili. Sottoposte, invece, alla misura cautelare del di- vieto di dimora a Potenza, l’avvocata Carmen Pica, all’epoca dei fatti collaboratrice dello studio Molinari, designata quale professionista delegata, e l’avvocata Rosa Miraglia Rosa, collaboratrice dello studio Molinari. Destinatari del provvedimento di sequestro preventivo degli immobili, quali aggiudicatari definitivi e, di conseguenza, beneficiari del decreto di trasferimento dei tre appartamenti provenienti dal fallimento di cui l’avvocato Molinari era curatore, sono stati invece Wally Valentinis Wally, Gianluca e Pierluigi Molinari Gianluca, rispettivamente moglie, legalmente separata, e figli di Fernando Nicola Molinari. L’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari di Potenza è stata emessa all’esito dell’attività investigativa riguardante la procedura fallimentare relativa alla società di lavori generali e costruzioni di edifici e di ingegneria civile “Padula Giuseppe Antonio” che la Procura aveva coordinato delegando la Polizia di Stato per i relativi accertamenti. In particolare, gli inquirenti potentini, con argomentazioni condivise dal Gip, hanno contestato agli indagati due diversi reati: quello di interesse privato del curatore negli atti del fallimento e quello di falsa perizia. Nello specifico, sono stati ritenuti raggiunti da gravi indizi di colpevolezza, l’avvocato Molinari ed il geometra Molinari, per entrambi i suddetti reati; mentre per il solo primo reato, l’avvocata Pica e l’avvocata Miraglia, collaboratrice dello studio Molinari, «aggiudicataria per sé o per persona da nominare degli immobili oggetto dell’indagine».
LA GENESI DELL’INCHIESTA: L’AGENZIA DELLE ENTRATE
Il procedimento ha tratto origine dalla segnalazione di alcune anomalie in ordine all’aggiudicazione di due appartamenti, entrambi ubicati in Potenza, al viale Marconi, numero 75, messi all’asta nell’ambito della procedura di fallimento citata. In particolare, a seguito di accertamenti presso l’Agenzia delle Entrate, era emerso che i due immobili in questione, che rientravano nella massa fallimentare, a seguito di vendita senza incanto, erano stati acquistati da Wally Valentinis, moglie legalmente separata di Fernando Nicola Molinari, curatore fallimentare della medesima procedura. Nonostante i due coniugi fossero legalmente separati, dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile risultava, a livello di gravità indiziaria, che gli stessi, «al di là della formale separazione, avevano mantenuto un concreto rapporto di convivenza». Ulteriori approfondimenti investigativi hanno consentito di appurare, secondo l’accusa, che, nell’ambito della medesima procedura fallimentare, un altro appartamento era stato aggiudicato a familiari del curatore, e segnatamente l’immobile sito in Potenza, al Viale Marconi, numero 93, acquisito da Giunluca e Pierluigi Molinari, figli di Fernando Nicola. L’acquisizione e il successivo esame del fascicolo del procedimento fallimentare oggetto di indagine ha consentito di appurare, sempre a livello di gravità indiziaria e secondo il teorema accusatorio, le modalità attraverso cui tali immobili erano stati aggiudicati ai componenti della famiglia del curatore ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato.
RUOLI E MECCANISMO
In particolare, in primo luogo, mediante il coinvolgimento, nelle varie fasi della procedura, propedeutiche al decreto di trasferimento, di ulteriori soggetti, tutti però riconducibili allo studio professionale di Molinari Fernando Nicola: l’avvocata Pica, collaboratrice dello studio Molinari, quale professionista delegato alla vendita, che materialmente aveva proceduto alla vendita senza incanto; in secondo luogo grazie alla perizia redatta dal geometra Vito Rocco Molinari sui due immobili che stimava gli stessi ad un prezzo notevolmente inferiore rispetto al valore di mercato; in terzo luogo grazie all’avvocata Miraglia, collaboratrice dello studio Molinari, che si aggiudicava per persone da nominare i predetti cespiti designando successivamente quali beneficiari del contratto di vendita Valentinis e i figli di Molinari. Per quanto attiene gli immobili aggiudicati all’asta a Valentinis, dalle indagini è risultato che il geometra Molinari poi nominato Ctu per la stima degli immobili, «veniva segnalato al Giudice Delegato al fallimento dal curatore Fernando Nicola Molinari quale professionista disposto a “rinunciare alla liquidazione” per aver ottenuto precedenti incarichi nell’ambito della stessa procedura fallimentare». Sempre il curatore Molinari, inoltre, «chiedeva ed otteneva la nomina dell’avvocato Carmen Pica o dell’avvocato Rosa Miraglia come professionista delegato alla vendita, in ragione della loro “acquisita disponibilità a non chiedere alcun compenso per tale attività (tranne le spese vive) come richiesto dallo scrivente”, atteso appunto l’esiguo valore del bene da vendere. Sottolineando, infine, che tale richiesta era «per evitare oneri a ca- rico della massa dei creditori, soprattutto in considerazione delle esose ri- chieste da parte di altri legali, e di poter proseguire nel programma di chiusura di tale fallimento dalle notorie vicissitudini e difficoltà».
3 IMMOBILI AL PREZZO DI 1
Nel maggio 2021, il Ctu geometra Vito Rocco Molinari, depositò una perizia di stima degli immobili evidenziando la presenza di difformità edilizie «non sanabili», dichiarando, pertanto, che l’eventuale vendita doveva essere effettuata come locali di sgombero e non come abitazioni di tipo civile. Ciò determinava un abbattimento del prezzo di stima degli immobili in trattazione rispetto a quello stabilito con perizia redatta il 30 maggio 2005 da altro Ctu, il quale, invece, aveva ritenuto che tali irregolarità fossero «sanabili». A seguito delle procedure di gara svolte nel 2021, i tre immobili «sono stati venduti – ha spiegato il Procuratore distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Francesco Curcio – ad un prezzo compreso tra i 40mila ed i 50mila euro l’uno, prezzo inferiore rispetto a quanto erano stati valutati, oltre 170mila euro l’uno, sia prima del trasferimento, da altro perito nel 2005, sia dopo lo stesso, nell’annuncio sul sito di vendite immobiliari, come inoltre confermato dalla consulenza tecnica disposta dalla Procura». Nella procedura fallimentare, «vi è stato quindi il coinvolgimento di più soggetti, legati da vincoli di parentela o di colleganza-dipendenza professionale all’avvocato Molinari, che ha dimostrato a livello di gravità indiziaria il coinvolgimento dello stesso curatore quale dominus delle illustrate vicende della procedura fallimentare in esame in funzione del perseguimento di interesse privatistici, riconducibili alla sua sfera familiare». Le indagini sono in corso e vale nei confronti degli indagati la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, ma ad ogni modo, nel corso delle operazioni, i tre immobili, come disposto dal Gip sono stati sottoposti a sequestro preventivo.