CAVA, IL COMUNE «DEVE PAGARE»
Oltre l’inchiesta penale, risarcimento da più di 100mila confermato per la 2a classificata
Sulla gara bandita nel 2022 dal Comune di Vietri di Potenza per la vendita a corpo del materiale estrattivo depositato presso la Cava sita nella Località Pedali, l’inchiesta penale sull’aggiudicazione ritenuta truccata dalla Procura di Potenza, «il prezzo pattuito per il patto corruttivo era di 50mila euro pari al 10% del prezzo base per la vendita del materiale estrattivo», farà il suo corso, ma sul versante amministrativo, la ditta che ha partecipato all’appalto non vincendolo, deve essere risarcita. A ristabilirlo, data la sentenza dello stesso tenore dell’anno scorso, nuovamente il Tribunale amministrativo regionale (Tar) di Basilicata. Alla gara che ha provocato il terremoto politico-giudiziario nel comune amministrato dal sindaco penta- stellato Christian Giordano, che è anche presidente della Provincia di Potenza, hanno partecipato 6 ditte: l’impresa Caputo S.r.l. si è classificata al 1° posto per l’offerta del prezzo di 525mila euro, mentre la L.C. Trasporti S.r.l. si è collocata al 2° posto, per aver offerto il prezzo di 507mila euro. Prima ancora delle emergenze investigative, la L.C. vinse il ricorso al Tar poichè risultò che il Comune non aveva garantito la segretezza delle offerte. La gara in esame doveva essere ripetuta, ma non era ormai più possibile, perché nell’agosto 2022 era già stato stipulato il contratto di vendita a corpo del materiale inerte, e, conseguentemente, l’impugnato provvedimento di aggiudicazione non poteva più essere annullato. I Giudici, di conseguenza, accolsero la domanda risarcitoria in forma equivalente: l’indennizzo economico da parte del Comune alla L.C. Il danno è stato quantificato in 142mila euro, da cui detrarre pro quota i costi di prelievo, trasporto e lavorazione, necessaria per la vendita del materiale inerte. Dalla ditta, la richiesta di corresponsione di poco più di 128mila euro, ma dal responsabile dell’Area tecnica del Comune di Vietri di Potenza, il diniego. Da qui, il nuovo ricorso al Tar per l’esecuzione della sentenza citata. Per i Giudici amministrativi lucani, calcoli corretti. Congrua, a titolo esemplificativo e non esaustivo, anche la stima del costo di 40mila euro, relativa all’obbligo dell’aggiudicatario della sistemazione della strada di accesso alla Cava comunale: sia perché tale somma è stata indicata dall’aggiudicataria Caputo S.r.l. e «ritenuta congrua dal Comune di Vietri di Potenza», sia perché non condivisibile la «generica osservazione del Comune», secondo cui la somma di 40mila euro non sarebbe rispondente ai Prezzari, in base ai quali vengono determinati gli importi, posti a base delle gare d’appalto, «in quanto tali prezzari indicano somme di gran lunga superiori ai reali prezzi di mercato, come dimostrato dai ribassi anche del 30-50%, con i quali sono aggiudicati gli appalti pubblici». Per questi ed altri motivi, il costituitosi in giudizio Comune di Vietri di Potenza «deve pagare alla L.C. Trasporti S.r.l.» la somma complessiva di 128mila e 208 euro, in quanto dal danno della perdita di chance, quantificato dal Tar in 142mila euro, vanno detratti un sesto, 6 i partecipanti alla gara, dei citati costi totali di 82mila e 748 euro pari a 13mila e 791 euro: 42.748 euro più 40mila euro (uguale 82mila e 748 euro), diviso 6 dà come risultato 13mila e 791 euro. Per cui, riportano i Giudici, «142mila euro, meno 13mila e 791 euro, uguale 128mila e 208 euro». Appalto con segretezza delle offerte violata: il sindaco Giordano «deve pagare», oltre le spese di giudizio liquidate in 3mila euro, l’indennizzo alla 2a classificata.