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PD-5S, SCELTO L’OCULISTA LACERENZA

De Maria tra le vedovelle di Chiorazzo che perde la dignità politica per candidarsi col Primario. Più che l’onor, il digiuno. Azione, Psi e Iv ora determinati. Pittella scarica il csx: «Comanda Conte, auguri al candidato»

Probabilmente a sbloccare la situazione nel “campo largo” è stato Fiorello con la sua battuta sul campo santo. Verosimilmente soltanto in quel momento il centrosinistra si è reso conto che non era più possibile scavare oltre nel senso del ridicolo. Fatto sta che alla fine di ieri, dopo una serie lunghissima di «oggi succede», il candidato del “campo largo” è uscito. Si tratta di Domenico Lacerenza, eccellente e brillante medico oculi- sta. Come si può leggere dal suo curriculum è stato direttore di Dipartimento delle Chirurgie Specialistiche e Direttore di Dipartimento delle acuzie chirurgiche dell’Azienda Sanitaria Asp di Potenza, Direttore del Dipartimento Interaziendale Regionale di Oculistica e Direttore SIC Oculistica Interaziendale Aor ”San Carlo” di Potenza – Asp di Potenza. Una persona di alta qualità professionale, probabilmente non mol- to conosciuto dal grande pubblico ma sicuramente stimato professionista. A dare l’annuncio della scelta una nota congiunta di “Basilicata Casa Comune” , Partito Democratico, M5S, AVS e +Europa che ha specificato che «l’agenda di governo regionale che propone questa coalizione, forte della candidatura di Lacerenza, prevede in primo luogo di offrire una sanità di qualità a tutti i cittadini lucani: una sfida essenziale per rilanciare un territorio che ha sofferto profondo disagio per ciò che attiene la fruizione del diritto alla salute e il diritto alle cure. Le forze politiche di questo campo progressista ringraziano Angelo Chiorazzo, in rappresentanza di “Basilicata casa comune”, che pure si era reso disponibile a impegnarsi in prima persona per questa sfida, per la sua disponibilità a offrire il suo contributo nell’individuazione, di comune accordo, di un candidato unitario. Al dottor Lacerenza, che ha accettato con entu- siasmo questa sfida, va il nostro ringraziamento, certi di poter offrire alla intera comunità lucana una alternativa di governo, costruita su basi serie, concrete, credibili».

LA RITIRATA DI CHIORAZZO

Eravamo convinti che Angelo Chiorazzo non avrebbe mai ritirato la propria candidatura, avevamo intravisto in lui e nelle sue determinazione la capacità di esercitare pienamente una leadership carismatica di cui la Basilicata e soprattutto il centrosinistra aveva disperatamente bisogno. Evidentemente ci sbagliavamo. Le parole con cui annuncia la sua ritirata camuffata dal solito retorico «senso di responsabilità» sono da Prima Repubblica. «ll dialogo di questi giorni ci ha portati al risultato. ll lavoro condotto con la segretaria Elly Schlein e il presidente Conte è stato unito in modo virtuoso con il lavoro di semina condotto da “Basilicata Casa Comune” in questi mesi. L’individuazione di Domenico Lacerenza come candidato presidente del campo progressista corrisponde alla scelta di un profilo civico fortemente impegnato nel sociale, di un profondo conoscitore della sanità lucana e dei suoi problemi, di una persona che ha ritenuto di mettere da parte la sua vita professionale per dare un servizio a questa terra. Tutto ciò è in linea con quella nuova storia che avevamo auspicato, proposto, chiesto». Manca soltanto il riferimento alle “convergenze parallele” e alla “non sfiducia” per vedere riprodotto con quasi 50 anni di ritardo un comunicato del tempo in cui Berta filava e il Pentapartito governava. Il coraggio, così come il carisma, del resto uno non se lo può dare. La carica francese si è trasformata in ritirata spagnola. È bastato al re delle Coop essere incoronato dialogante alla pari con i partiti per essere contento. Più che l’onor, evidentemente, potè il digiuno.

LE REAZIONI DI CHI CI AVEVA CREDUTO

Ad incarnare le reazioni di chi aveva creduto veramente che Angelo Chiorazzo potesse rappresentare una storia nuova per la Basilicata ci pensa Gianluigi Laguardia. Il giornalista potentino su Facebook, che come noi aveva sostenuto il re delle Coop immaginando che mai si sarebbe ritirato, scrive: «Alla fine Angelo Chiorazzo ha preso in giro sé stesso e tutti i lucani che erano convinti di poter fare una scelta di campo e liberarsi delle Oligarchie delle segreterie politiche di sinistra, di centro e anche della destra». Basta leggere nei commenti sotto il posto di Laguardia per cogliere la delusione verso Chiorazzo di chi aveva creduto veramente che potesse incarnare un’idea di cambiamento sostenendolo tenacemente.

AZIONE, SOCIALISTI E ITALIA VIVA NON CI SONO

Quello che si nota nel comunicato stampa è l’assenza, tra i sostenitori di Lacerenza di Azione, Socialisti e Italia Viva. Forze politiche moderate e riformiste, a questo punto determinati per la vittoria finale, con i calendiani e i renziani che hanno interlocuzioni molto avanzate con il centrodestra e che non sembrano essere destinate ad avere interruzioni con il nuovo nome. A mettere le mani avanti e chiarire tutto il suo disappunto è proprio Marcello Pittella che, come suo costume, non le manda a dire: «Dopo mesi di spettacolo indecoroso e di veti reciproci, il M5S, Pd e “Basilicata Casa Comune” hanno finalmente scelto il candidato della coalizione di sinistra. Lo abbiamo appreso purtroppo solo dalle agenzie di stampa senza che ci sia stato alcun confronto o discussione, come abbiamo ripetutamente richiesto. La sinistra ha oramai un leader che dà le carte, detta le regole e definisce il perimetro della coalizione e si chiama Giuseppe Conte. Auguri al candidato». Non sappiamo ora cosa faranno le “vedovelle di Chiorazzo” tra le quali spicca Fausto De Maria. Era il segretario regionale di Italia Viva. Si è consegnato al re delle Coop perdendo così il Partito e a questo punto anche la dignità politica. Fino a ieri, come l’ultimo giapponese, diceva che non c’era altro candidato all’infuori del beato Angelico. Ora si trova senza partito, senza candidato e costretto a cercare un posto politico da qualche parte.

Di Massimo Dellapenna

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