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PITTELLA’S, GIANNI VS MARCELLO

Solista o dialogante col csx, Chiorazzo divide anche i suoi supporters. Tra pochi giorni si presentano le liste. Col loro caos, Schlein e Conte il campo largo l’hanno costruito intorno a Bardi: esito scontato

Mentre Antonio Gramsci pagava il suo fermo rifiuto del fascismo con il carcere che lo condusse alla morte, il fratello Mario era un importante gerarca fascista, federale di Varese ed eroico combattente volontario – in Etiopia prima e in Libia poi – che da prigioniero di guerra contrasse la malattia che lo condusse alla morte in un “Fascists’ Criminal Camp” sul finire della seconda guerra mondiale. Non vogliamo paragonare i grandi drammi della storia con la piccola cronaca che noi raccontiamo, ma questo paragone ci aiuta a dire che spesso è capitato che i fratelli, al di là della comunanza di affetti che li lega, sono stati costretti dai frangenti e dai momenti a percorrere strade politiche differenti. Nulla di nuovo sotto il cielo, dunque, per ciò che concerne la lacera- zione in atto nella famiglia Pittella, una lacerazione anche prevedibile che rende ancora più coraggiosa e forte la scelta di Marcello e Gianni che, come sempre fanno gli autentici politici, dimostrano di mettere il ragionamento politico prima di quello umano e familiare. Dopo la svolta a destra di Marcello Pittella è arrivata la presa di distanza a mezzo Facebook del fratello Gianni. Il sindaco di Lauria ed ex Parlamentare nazionale ed europeo del PD, prima ha scritto un post di lungo ragionamento e, poi, ha chiarito esplicitamente la sua posizione affermando che «non mi riconosco nella scelta di Azione in Basilicata». Azione, dunque, va verso Bardi ma non si porta in dote i voti di Gianni che verosimilmente restano nel centrosinistra o in frigorifero.

CHIORAZZO TRA TIRA E MOLLA

L’ultima comunicazione proveniente dal re delle Coop dava per certa la sua candidatura a presidente senza che ci fosse nessun ripensamento in merito ad un ipotetico accordo con il Partito Democratico. Oggi si sono moltiplicati appelli di senso inverso. Da un lato, ci sono persone come Giovanni Petruzzi che nelle due direzioni regionali del PD hanno sostenuto Chiorazzo e che ora lo invita- no a «un supplemento conclusivo di generosità e di responsabilità rinunciando alla candidatura a presidente e cooperando con “Basilicata Casa Comune” e le altre liste civiche già pronte a tuo sostegno alla costruzione di un’ampia coalizione a sostegno di Piero Marrese per sconfiggere un centrodestra avido di potere». Dall’altro, ci sono uomini come Fausto De Maria che dopo essersi dimesso da Italia Viva per sostenere il Beato Angelico affermano che «in questo momento con un centrosinistra voluto da Roma con tutte le divisioni di questi giorni, e con un centrodestra voluto da Roma con tutte le divisioni di questi 5 anni, e con tanti che passano da sinistra a destra solo alla ricerca di una riconferma in consiglio regionale, noi dobbiamo combattere per i lucani con “Basilicata Casa Comune” ora più che mai». Sono le due legittime posizioni contrapposte e dialettiche tra i supporter di Chiorazzo. C’è chi lo invita ad unirsi al centrosinistra “ufficiale” nella speranza di vincere e chi lo chiama ad uno scatto d’orgoglio per mantenere viva quella spinta di entusiasmo autonomista che aveva fatto nascere una passione movimentista autentica in Basilicata. Non vorremmo essere nei suoi panni in queste ore. L’orgoglio è cattivo consigliere ma capiamo anche l’esigenza di non mettere nuovamente il cilicio per andare a Canossa per l’ennesima volta. Del resto, da cattolico qual è sa bene che è impossibile stare in paradiso a dispetto dei santi.

LE NOSTRE SCUSE A FEDERICA D’ANDREA

Apprendiamo con un certo dispiacere che Federica D’Andrea si è sentita sminuita nell’essere definita la “compagna di…”. Non volevamo certo sminuire nessuno e ci spiace che la candidata al Consiglio regionale abbia evidenziato solo quel passaggio per raccontare che una donna non può essere soltanto etichettata come “compagna di….”. Noi in verità non abbiamo fatto soltanto questo, abbiamo raccontato nello stesso pezzo che è stata assessore nel Comune di Avigliano dando così perfetta narrazione del suo impegno politico trascorso. Purtroppo il nostro lavoro quando regna il silenzio è anche quello di cercare di interpretare i segni che arrivano. Abbiamo visto i manifesti dell’ex assessore e aspirante consigliere regionale Federica D’Andrea già pronti sui muri per il sostegno a Chiorazzo presidente e, conoscendo la grande vicinanza della stessa al presidente Macchia, abbiamo ritenuto che ci fosse quanto meno una condivisione tra lei e il patron del Potenza sulla strategia e sulle priorità. Noi siamo certi che né lei né nessuna donna sia soltanto e neanche principalmente “la compagna di….” ma anche e soprattutto il suo impegno, la sua storia e la sua capacità. Noi la sua storia politica l’abbiamo riportata, ci dispiace non l’abbia letta. Forse le è sfuggita, può capitare nello stress della campagna elettorale. Assicuriamo tutti che non volevamo colpire per interposta persona né siamo animati da vecchie ruggini. Quando abbiamo voluto colpire lo abbiamo fatto direttamente e non per interposta persona. Ci spiace essere ritenuti un «giornale discutibile». Crediamo che tutti i giornali, da qualsiasi parte provengano e qualsiasi posizione sostengano, meritino di essere tenuti in grande considerazione. Noi cerchiamo di far- lo sempre, anche quando polemizziamo come è giusto che sia tra opinioni differenti.

UN’ULTIMA SETTIMANA DI STRATEGIA E POI LA PAROLA ALLA CAMPAGNA ELETTORALE

Intanto oggi inizia l’ultima settimana di strategia prima della presentazione delle liste. Il centro- destra si è molto rafforzato. Le azioni disordinate, dispotiche e caotiche di Schlein e Conte e i veti che hanno posto al- le alleanze e alle persone, hanno consentito a Bardi di costruire il campo largo intorno a sé e guidare una coalizione che fa da Fratelli d’Italia-Lega e Forza Italia fino a Pittella e Polese con l’innesto di autorevoli esponenti della società civile. Il centrosinistra ha cinque giorni per rimediare a questa situazione. Con la freddezza e la logica che sempre ha animato le grandi stagioni della politica sicuramente è possibile. Se si continua ad agire per risentimento e per rabbia tutto ciò non sarà possibile. Noi siamo amanti della reale democrazia dell’alternanza e dell’equilibrio tra le forze in campo e, quindi, auspichiamo una campagna elettorale alla pari in cui il risultato sia contendibile e non scontato ancora prima che inizi la campagna elettorale. Dipenderà da Marrese e Chiorazzo, dal PD e da Basilicata Casa Comune riuscire a realizzare una situazione del genere. Una settimana non è tantissimo ma non è neanche poco. Vediamo cosa sono capaci di fare.

Di Massimo Dellapenna

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