CONSEGNA LISTE, IL GONG ALLE 12
Cdx: 2 quelle a sostegno di Bardi in una coalizione di 7. Lega: sfida Fanelli-Pepe. Cannizzaro va in Forza Italia. Csx in difficoltà, forse 4 o 5 quelle a sostegno di Marrese: BCC e Basilicata Oltre insieme
Inizia a delinearsi il quadro delle liste che concorreranno alla formazione del prossimo Consiglio regionale. I nominativi sono ormai sui tavoli anche se mancano ancora molte ufficialità. La prima notizia che balza all’occhio è la ricandidatura di Cosimo Latronico. L’assessore regionale all’Ambiente ed esponente di Fratelli d’Italia sembrava intenzionato a non ricandidarsi. È stato, però, proprio l’esponente di FdI a dare l’annuncio a sorpresa su Facebook con un post secco e perentorio: «Amici cari , dopo non poca riflessione ho aderito alla insistita richiesta di candidatura nella lista di Fratelli d’Italia per il Consiglio regionale, un abbraccio a tutti». Tornerà ancora a competere, dunque, l’immarcescibile Latronico ed è un bene per la politica lucana che ha bisogno di uomini di qualità. Dalle indiscrezioni fornite (la lista ancora non è stata presentata) la Lista di Fratelli d’Italia sarebbe fortemente competitiva. Tra i nomi della provincia di Potenza, oltre agli uscenti Cicala e Coviello e all’assessore esterno Galella, spiccano i nomi di Michele Napoli e Giuseppe Giuzio e delle donne Fazzari, Merra, Smaldini e Mignoli. In provincia di Matera i nomi più noti sono quelli appunto di Latronico, oltre che di Quarto e Leone. Il partito di Giorgia Meloni punta ad essere il primo della coalizione e a raggiungere il 20% che gli consentirebbe di avere verosimilmente la maggioranza relativa in Consiglio regionale.
IN FORZA ITALIA CONFLUISCE ANCHE CANNIZZARO
Molto ben strutturata anche la lista di Forza Italia. Il partito fondato da Berlusconi candida i tre uscenti Bellettieri, Piro e Aliandro cui si aggiungono forti dell’esperienza al Comune di Potenza Alessandra Sagarese, Ferdinando Picerno e Francesco Cannizzaro (“Noi Moderati” non ha presentato la lista ed è con- fluita in FI) nonché l’ex assessore Cupparo e Antonino Capuano. A Matera la lista dovrebbe schierare come nome forte l’assessore ed ex parlamentare Casino. Forza Italia punta chiaramente ad un ottimo risultato e si vede la mano sapiente di Vincenzo Taddei nel costruire la lista coprendo l’intero territorio con nomi di qualità.
LA LEGA IN AFFANNO
Tra i partiti del centrodestra chi appare in forte appannamento rispetto alla performance di cinque anni fa è la Lega. Il partito di Alberto da Giussano dovrebbe schierare in lista il senatore Pasquale Pepe e l’assessore Fanelli, oltre che Gianmarco Blasi e Stefania Polese a Potenza mentre a Matera dovrebbero esserci i nomi dell’uscente Fuina e del sindaco di Montescaglioso Zito. Se cinque anni fa il vento soffiava forte nelle vele del- la Lega, quest’anno sembra che questo vento si sia placato fino a fermarsi. La grande fuga degli uscenti dà la misura della difficoltà politica ed elettorale del Partito che, comunque, ha sempre raccolto in Basilicata una percentuale più alta di quella racimolata nelle altre regioni meridionali.
ORGOGLIO LUCANO
Iniziano a trapelare anche i nomi delle liste civiche “del Presidente” a sostegno di Bardi. Tanto per cominciare le liste saranno due. Una denominata “Orgoglio Lucano” e l’altra “Basilicata vera”. Una autentica prova di forza da parte del Generale. Non era mai accaduto in Basilicata che il presidente costruisse due liste civiche a supporto della propria candidatura. Nella prima lista spiccano i nomi di Mario Polese, Giorgetti e di Dario De Luca a Potenza e di Luca Braia a Matera. Nella seconda a guidare la lista sarà Giuseppe Mariani con la presenza di Daniele Giorgio. Azione farà una sua lista che vedrà la presenza di Pittella, Pessolano e di Aurelio Pace mentre ancora non si conoscono nomi sul- la lista dell’UDC costruita da Agatino Mancusi che sicuramente vedrà la candidatura, tra gli altri, di Sergio Potenza e di Carmen Celi.
LA DIFFICOLTÀ DEL CENTROSINISTRA
Se il centrodestra dovrebbe schierare a sostegno di Bardi un insieme di 7 liste, molto meno e molto meno competitive sembrano le liste del centrosinistra. La candidatura di Marrese è uscita troppo tardi per poter ricompattare già in questa fase l’elettorato di sinistra e la difficoltà nel fare le liste sembra evidenziare questa situazione. “Basilicata Casa Comune” ha unito le sue forze con “Basilicata Oltre” di Vizziello e Zullino. I due movimenti civici faranno una sola lista. A Potenza i nomi più forti, oltre allo stesso Chiorazzo sembrano essere quelli di Federica D’Andrea, Siggillito, Maruggi e Graziano Scavone oltre agli uscenti Leggieri e Zullino. A Matera ci sarà sicuramente Vizziello, eletto in Fratelli d’italia, passato alla Lega e dopo un lungo perimetro politico riposizionatosi nel centrosinistra.
IL PARTITO REGIONE NON C’È PIÙ
Quello che ci fa stropicciare gli occhi è la totale distruzione del “partito Regione”. Sembra passato un secolo da quanto la lista del PD o ancora prima del PDS vedeva candidati uomini dalle migliaia di preferenze come Pittella, De Filippo, Santarsiero etc…. La lista è forse la più debole mai presentata dai Dem in Basilicata. Praticamente a contendersi il seggio a Potenza sono in due l’ex Piero Lacorazza e Antonello Molinari. In caso di sconfitta verosimilmente ne passerà uno a Potenza e uno a Matera (l’opposizione elegge 7 seggi compreso il candidato presidente). Non abbiamo notizie sulla lista del Movimento Cinque Stelle né su quelle degli altri “piccoli” della coalizione. Ci sembra di capire che ci sarà una lista del Presidente.
IL SONDAGGIO DI NOTO
“Affari italiani” proprio ieri ha reso pubblico un sondaggio realizzato da “Noto Sondaggi” che vedrebbe il Generale Bardi avanti di ben 11 punti sul suo avversario Marrese, con il centrodestra che raggiungerebbe il 55% contro il 44% del centrosinistra. Una partita che sembra non avere storia anche se la campagna elettorale non è ancora iniziata. Gli errori marchiani del centrosinistra in questa fase pre-elettorale hanno sicuramente lasciato il segno nell’elettorato lucano. Sarà difficile immaginare una rimonta nelle tre settimane che ci separano dal voto.