«I MODERATI BILANCIANO LA COALIZIONE»
Elezioni, Cannizzaro (Forza Italia): «Occorre garantire maggior protagonismo ai giovani»
Verso le regionali del 21 e 22 aprile, intervistiamo oggi Francesco Cannizzaro, Coordinatore regionale “Noi Moderati” e candidato consigliere al Consiglio regionale nella coalizione di centrodestra, capeggiata dal Governatore Bardi
Cominciamo dal bilancio del Governo uscente: cosa si potrà migliorare e quali le prospettive future?
«I 5 anni di governo di centrodestra hanno attraversato momenti anche molto complicati. Sicuramente ci sono cose che vanno migliorate e si è lavorato in questo quinquennio per uno sviluppo e crescita della regione. In questo momento le criticità maggiori riguardano la sanità, che è però un problema nazionale e poi le infrastrutture e la gestione delle risorse. Credo che l’esperienza di questi 5 anni e di ciò che poteva andare meglio, sarà di aiuto e supporto al Presidente Bardi e alla coalizione, per costruire un futuro migliore per la Basilicata»
Federazione in Basilicata tra Forza Italia e Noi Moderati: quali le opportunità in vista delle elezioni europee?
«I prossimi 2 mesi che vedranno la Basilicata impegnata alle regionali e subito dopo alle europee e comunali, hanno in qualche modo condizionato l’evoluzione e anche la geografia politica all’interno della coalizione di centrodestra e non solo. Le elezioni europee saranno un appuntamento importante e l’intento di “Noi Moderati” e “Forza Italia” con questo accordo nazionale che ci vedrà insieme in Basilicata e in tanti comuni al voto nel prossimo futuro e alle europee, è un progetto teso a rafforzare l’area del partito popolare europeo proprio in vista delle prossime elezioni, per dare più forza a quell’area moderata determinante nell’ambito della coalizione di centrodestra, per creare maggiore equilibrio nell’azione di go- verno a livello regionale, comunale ed europeo»
Spostiamoci invece sul campo della sanità, da sempre al centro delle agende politiche, quali sono, a suo avviso, le “pillole” di una ricetta giusta per dare valore alla salute?
«Certamente la sanità attraversa un periodo difficile anche a seguito della pandemia. È necessario efficientare la spesa, quella lucana pro-capite è uguale a quella di regioni più virtuose, come la Lombardia che è un po’ il faro del servizio sanitario. Se riusciamo ad efficientare l’utilizzo di queste risorse, riusciamo anche a migliorare le cure e ad avere più medici e infermieri, grave problema su cui il Governo nazionale sta lavorando. Per fare ciò occorre una classe dirigente matura e consapevole che si assuma la responsabilità di scelte che in principio possono anche sembrare impopolari, ma che possono poi portare ad una riduzione delle liste d’attesa e della migrazione sanitaria. Ci sono settori e penso anche alla scuola ad esempio, in cui occorre cercare il giusto compromesso tra utilizzo di risorse, spesa, tutela del cittadino e visione di centralità della persona»
Altro tema è il fenomeno dello spopolamento, purtroppo in crescita, cosa è possibile fare per i giovani lucani, che spesso si rivelano “talenti” fuori regione?
«Intanto occorre cambiare l’approccio verso i nostri giovani, ai quali va garantito maggior protagonismo. Troppo spesso sentiamo dire che i giovani sono il futuro, ma io ritengo che invece siano il presente. Ai giovani bisogna garantire maggior protagonismo, maggior coinvolgimento e ascolto in questo momento di importanti scelte per la nostra regione, anche perché è cambiata anche la visione che i nostri giovani hanno della regione: un tempo si andava via per mancanza di lavoro, oggi invece i giovani non vedono qui un futuro per loro. Bisogna allora creare delle condizioni agevoli affinché ritornino ad avere entusiasmo, senso di appartenenza alla propria terra e che siano invogliati ad investire sul nostro territorio, oltre a condizioni di lavoro favorevoli anche per non allontanarsi dalle famiglie e dagli affetti. Occorre allo stesso tempo attrarre investimenti, trovare migliori condizioni anche a livello universitario con una migliore capacità di inserimento nel mondo del lavoro»
Anche in politica, bisognerebbe fare spazio ad una classe dirigente giovane rispettando sempre l’esperienza e l’operato delle generazioni più adulte?
«La politica è lo specchio della società ed uno dei problemi è stato, negli anni, il poco coinvolgimento dei giovani. Viviamo già in un Paese in cui l’essere giovani si protrae ben oltre la gioventù anagrafica e credo che i nostri giovani debbano essere messi in condizione di prendersi delle responsabilità, di dire la loro, di essere ascoltati. Solo così potranno partecipare alla vita pubblica e dare il loro contributo. Il ruolo di chi è da più tempo in politica o ha fatto percorsi di maggiore esperienza, sia di accompagnare il percorso dei giovani e di stargli dietro, perché l’esperienza aiuta a non commettere degli errori, però questo è il momento in cui serve l’entusiasmo dei più giovani, la visione e la capacità innovativa che i giovani hanno. La politica deve rendersi conto che poi i percorsi devono finire e che necessita un ricambio gene- razionale. Credo che questo sia un momento importante in cui questo finalmente sarà possibile, perché le con- dizioni politiche ritengo che agevolino questo percorso»
Quando si parla di Basilicata è difficile scostarsi anche dal tema delle risorse petrolifere e dalla loro gestione: come ritiene si possano gestire al meglio le risorse e i benefici derivanti dal petrolio?
«Troppo spesso in questi anni l’utilizzo delle risorse è stato destinato a coprire inefficienze economiche e finanziarie, delle difficoltà di bilancio. Poco è rimasto in Basilicata in termini di investimenti di quanto viene corrisposto dalle società petrolifere che estraggono ormai da molti anni in Basilicata. Credo che l’iniziativa del bonus gas sia stato un primo momento di restituzione al popolo lucano di quelle che sono le risorse petrolifere, però bisogna cominciare ad immaginare un percorso più di investimento, che di spesa delle risorse. È necessario che qualcosa poi rimanga sul territorio, in una prospettiva futura in termini di investimento. Immagino per esempio le infrastrutture, che hanno bisogno di grossi interventi. Il petrolio, come tutte le cose, non è eterno, quindi è bene utilizzare le risorse oggi bene, e creare un futuro anche oltre quella che è l’estrazione petrolifera in Basilicata»
Si è parlato molto negli ultimi tempi, di autonomia differenziata, lei cosa ne pensa?
«L’autonomia differenziata apre quella che è comunemente definita la questione meridionale. Sicuramente nel meridione d’Italia questa formulazione di autonomia differenziata che si sta discutendo in Parlamento, crea un allarme. La questione e l’attenzione devono essere spostati più nell’ottica che occorrerà assumersi la responsabilità di fare molto meglio e di cercare di essere autonomi nella gestione delle proprie risorse. L’autonomia differenziata va bene se si consente a tutte le regioni di partire dallo stesso punto, e se si avrà la forza politica di far valere le ragioni politiche della Basilicata. Occorre però una classe dirigente che si faccia sentire con i partiti e il Governo nazionale, perché vengano tutelati gli interessi dei lucani»
Una domanda in conclusione: prospettive politiche del voto regionale, delle europee e delle amministrative al comune di Potenza?
«La vicinanza delle scadenze elettorali consente di fare un ragionamento complessivo: l’elettorato è sempre più attento alle dinamiche europee. Gli ultimi anni sono serviti per capire quanto importante sia il voto delle europee che chiaramente si riflette anche sulla situazione del Governo nazionale e su quelli regionali e cittadini. In quest’ottica credo che il percorso dell’area moderata del centrodestra sia da seguire con attenzione e da sostenere, per tutto quanto l’elettorato moderato che da sempre è maggioranza nel Paese e che forse è la fetta più grande di astensionismo. Votare per l’area moderata significa scegliere quell’area rappresentata a livello europeo dal Partito Popolare Europeo e quell’area che bilancia la coalizione di centrodestra. La scelta che gli elettori sono chiamati a fare nelle tre tornate elettorali, mi auguro che sia ponderata e di sostegno ad un area culturale e politica che possa al meglio rappresentarli».