VARIANTE TITO-BRIENZA: 4 INDAGATI
Smaltimento illecito di rifiuti, sequestri per ordine della procura di Potenza. Coinvolti 2 imprenditori e 2 tecnici comunali del Comune di Atena Lucana
Risultano indagate per accuse, a vario titolo, inerenti allo smaltimento dei rifiuti scaturiti dai lavori lungo la Tito-Brienza, quattro persone, due imprenditori e due tecnici comunali del Vallo di Diano ed in servizio nel Comune di Atena Lucana. Nello scorso fine settimana sono scattati i sequestri in due cave, ad Atena Lucana e Brienza, a opera della Polizia provinciale di Potenza per ordine del Procuratore distrettuale Francesco Curcio. Il sequestro è arrivato per gestione e smaltimento illecito di rifiuti edili prodotti dalle trivellazioni delle gallerie, demolizioni di opere stradali, materie connesse alle ultimazioni dei lavori sulla strada, da poco inauguarata. A finire nei guai un imprenditore di Atena Lucana, proprietario della cava nel suo comune, un altro imprenditore originario di Padova e due tecnici comunali in forza ad Atena Lucana. Questi ultimi due sono accusati, a vario titolo, di aver commesso irregolarità sulle concessioni delle autorizzazioni e sull’iter burocratico. Sulle autorizzazioni e sull’iter da seguire, ci sono state anche due delibere, di due amministrazione differenti. Nessun politico risulta essere indagato. Secondo gli inquirenti vi è il fondato motivo che presso i cantieri riguardanti i lavori sulla strada statale 95, la Variante “Tito-Brienza”, e nelle aree utilizzate possono costituirsi dei “corpo di reati” come rifiuti speciali illecitamente depositati, trattati e smaltiti nonché impianti, attrezzature e strutture non autorizzate, sono stati sequestrati dei mezzi anche a Satriano, per questo motivi sono scattati i sequestri.