FUTURO GOV, SOMMA DETTA L’AGENDA
I temi chiave per il futuro: automotive, autonomia differenziata, Zes, startup ed economia regionale. Il presidente di Confindustria Basilicata: «Più politica industriale per lo sviluppo lucano»
Nella recente puntata di “Oltre il giardino” – trasmissione di Cronache Tv in onda sul canale 68 del digitale terrestre condotta dal giornalista Paride Leporace – è intervenuto il presidente di Confindustria Basilicata Francesco Somma. Facendo riferimento alla competizione elettorale regionale del 21 e 22 aprile in Basilicata – giunta, quindi, quasi verso il rush finale – il conduttore ha introdotto l’ospite chiedendo se e quale agenda è in serbo per il prossimo presidente della Regione «qualunque esso sia» tra i tre candidati per la carica di governatore lucano – l’uscente Vito Bardi (centrodestra) con sette simboli a sostegno, Piero Marrese (centrosinistra) con cinque. Eustachio Follia con quello di Volt – sebbene «notoriamente Confindustria non si schieri» politicamente. Leporace ricorda come il nome di Somma sia girato come possibile candidato. Ma, seppure «lusingato e onorato» della proposta da parte di «quelle forze politiche che hanno ritenuto di poter pensare a me come candidato presidente» alla Regione, il dirigente di Confindustria Basilicata resta del parere che «ognuno debba stare nel proprio. Io credo – prosegue Somma – che non sia assolutamente uno scandalo, anzi, un valore aggiunto che la società civile possa partecipare alla vita politica, ma poi questa è e deve essere una professione. La politica con la P maiuscola. E quindi – enfatizza – è giusto che non si faccia un passo in questo senso senza aver determinato in maniera quasi definitiva il cambio di percorso di vita. E io ho ritenuto che fosse giusto continuare, modestamente, a rappresentare le istanze dei nostri associati e a continuare anche a lavorare nelle mie imprese che abbisognano ovviamente di un impegno».
I PUNTI REGIONALI IN AGENDA
Venendo quindi ai temi lucani, Somma ha affrontato la questione Stellantis, definendola «sovranazionale» e ammettendo che «qualche errore sia stato compiuto da parte di tutti, non solo da parte della politica, ma anche da parte delle imprese, dei sindacati, della coscienza collettiva del Paese quando c’è stata una fusione per incorporazione nei fatti». Riferendosi alla fusione tra FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e Groupe PSA (Peugeot) che ha visto la presenza dello Stato francese e non di quello italiano. Pur riconoscendo che «i piani industriali non sono chiarissimi» e «la preoccupazione è tanta». In tal senso, Somma ha apprezzato la disponibilità del Governo nazionale a discutere «anche sotto lo stimolo di Confindustria, ma anche del Governo regionale, così come dei sindacati» di considerare un «nuovo produttore di automobili» in Italia, cosa finora «tabù». Per il presidente di Confindustria Basilicata è però necessario «creare le condizioni per supportare una transizione, che non è solo verso l’elettrico», incentivando «le condizioni per cui le imprese dell’Automotive e non solo atterrino in Basilicata, creando quell’ecosistema, di cui parliamo da tempo, favorevole agli investimenti industriali». Evidenziando come si è solo «agli albori di una politica industriale che va declinata sicuramente a livello europeo, nazionale, ma anche regionale». Tant’è, secondo Somma «la Basilicata ha bisogno di industria per creare sviluppo, non che altri settori non siano importanti. Il turismo – sottolinea – è un settore importantissimo che sta anche crescendo e che è stato anche anticiclico in particolare durante la pandemia sanita- ria, ma anche quella energetica. Ma i dati – enfatizza Somma – dimostrano che senza industria non c’è sviluppo economico. infra- strutturale e sociale, accelerandone – di conseguenza – lo spopolamento». Da qui, si passa ai temi nazionali che impattano sulla Basilicata, Somma ha affrontato il nodo dell’Autonomia differenziata, chiarendo che Confindustria non la ritiene necessariamente «un danno per le regioni meridionali», ma chiedendo che prima vengano «stanziate enormi quantità di risorse finanziarie, vincolandole a colmare quei divari infrastrutturali, in primis infrastrutturali non solo fisiche, ma anche digitali e sociali» per colmare una serie di gap. Infine, commentando lo strumento delle ZES (Zone Economiche Speciali), di recente centralizzato dal Governo Meloni, Somma per quanto dichiaratosi «a favore dell’accentramento» perché in teoria «significa associazione di responsabilità e tempi più rapidi» ha chiesto che venga riconosciuto alla Basilicata «un quid pluris di vantaggio competiti- vo» per attrarre investitori «che invece sono la ragione della buona riuscita della ZES». Nonostante le difficoltà, il presidente di Confindustria Basilicata ha individuato nelle giovani startup innovative, in alcune imprese di successo radicate sul territorio e in uno «zoccolo duro» di aziende esportatrici – come, ad esempio, Ferrero e Barilla – i tratti distintivi di un’economia lucana a «chiaro scuro». La ricetta indicata da Somma è quella degli incentivi alle imprese più dinamiche, dell’accompagnamento di quelle meno strutturate verso l’internazionalizzazione, della promozione del trasferimento digitale e tecnologico e della ricerca applicata all’Università che secondo Somma è necessario «renderla più efficiente, più efficace e più attrattiva». Il presidente ha infine ribadito l’importanza del voto quale «diritto-dovere di cittadinanza», invitando i lucani, in particolare i giovani, a recarsi alle urne «soprattutto per decidere nel presente del proprio futuro».