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VENOSA, L’«OPERAZIONE VERITÀ» DI ZULLINO SULL’OSPEDALE LOCALE

L’impegno del candidato di Basilicata Casa Comune

Nella sua Venosa, in un piazzale De Bernardi pieno di gente, Massimo Zullino candidato a consigliere regionale nella lista Basilicata Casa Comune con Piero Marrese presidente ha tenuto il suo comizio elettorale affrontando i temi più scottanti e di maggiore rilevanza per i lucani. L’ha chiamata “Operazione verità” e attraverso un excursus del suo operato in Consiglio regionale ha trattato delicati quale la sanità e in particolare l’Ospedale di Venosa, l’agricoltura e la situazione di Stellantis , le infrastrutture e i trasporti, l’autonomia differenziata e la “Pieni Poteri”. «È arrivato il momento di fare chiarezza su temi prioritari per il nostro territorio» esordisce Massimo Zullino ai microfoni di Cronache Tv. In una campagna elettorale molto veloce, il candidato di Basilicata Casa Comune ha trovato «giusto e doveroso partire dalla mia città con un pubblico comizio» e ad accompagnarlo le candidate della stessa lista Tania Di Vittorio e Faustina Tagliente e il collega consigliere regionale e candidato nella circoscrizione di Matera Gianni Vizziello e ad introdurre Angelo Chiorazzo. «Nel tempo che resta faremo il possibile per provare a far tornare l’entusiasmo nelle persone. Ho girato il territorio e ho visto l’entusiasmo nelle persone, la gente scende in piazza e vuole cercare di capire quali sono le verità» afferma Zullino. «Tra i temi della mia “Operazione verità” c’è l’autonomia differenziata, la famosa “pieni poteri”, ma soprattutto l’ospedale di Venosa e la sanità in generale. – continua Zullino – L’ospedale sta molto a cuore ai venosini e a tutta la comunità. Voglio mettere a conoscenza i miei concittadini di ciò che ho fatto per cercare di salvare quello che oggi è l’ospedale di Venosa». «A chi dice che l’ospedale di Venosa è stato ridotto ad un poliambulatorio, rispondo che in parte è vero. Quando sono entrato in Consiglio regionale nel 2019, ho trovato la stessa situazione che c’è adesso. Io avevo promesso allora, che non sarebbe stato chiuso il polo oftalmico regionale, avremmo dovuto dare una accelerata al reparto di lungodegenza e alla riabilitazione. Nei mesi successivi abbiamo mantenuto le prime promesse: 350mila euro di fondi che erano ri- masti appostati per migliorare il reparto di lungodegenza. Abbiamo por- tato nuove attrezzature, ad esempio la nuova Tac. Con il Covid, tutto si è bloccato e con i provvedimenti di urgenza approvati dal Governo nazionale o si chiudeva l’ospedale fino a fine emergenza oppure lo si trasformava in ospedale Covid. Se lo avessimo chiuso, molto probabilmente oggi sarebbe ancora chiuso. Ho preferito la seconda op- zione, insieme al presidente Bardi e all’assessore Leone. Agire come un buon padre di famiglia piuttosto che chiudere la struttura. Una scelta che rifarei a dispetto di chi mi ha criticato» ha spiegato Zullino alla piazza della sua città.

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